Con gli anni, la caratteristica di rappresentanza di Sistema si è andata rafforzando, a seguito anche alla trasformazione delle modalità di funzionamento del sistema bancario che, a partire dai primi anni Novanta ha registrato un cambiamento del quadro legislativo. Vi sono alcuni provvedimenti chiave che presidiano questa trasformazione. La legge Amato-Carli - del 1990 - ha innescato un processo che ha condotto alla privatizzazione delle maggiori aziende bancarie e alla nascita di nuovi investitori istituzionali. In pratica, il legislatore ha cercato di perseguire gli obiettivi di una maggiore efficienza e competitività del Sistema creditizio per il tramite della privatizzazione, attraverso la trasformazione degli enti creditizi pubblici in società per azioni. Inoltre, ha incentivato l'attivazione dei processi di concentrazione bancaria anche con il sussidio di una specifica normativa fiscale; infine, ha provveduto a disciplinare i gruppi creditizi con l'introduzione di un modello organizzativo che ha costituito una vera novità nell'ordinamento giuridico italiano e che trova la sua definitiva specificazione nel Testo unico. Sempre del 1990 è la liberalizzazione dei movimenti di capitale con l'estero; nel 1993 sorge il mercato unico europeo che con il disegno dell'unione monetaria ha costretto il Sistema creditizio a rivisitare il concetto di banca-istituzione a favore di quello di banca-impresa.
Infine, l'entrata in vigore dal 1° gennaio 1994 del Testo unico riguardante norme in materia finanziaria e creditizia che, annullando la precedente distinzione fra aziende di credito e ed istituti speciali di credito, ha riconosciuto ad ogni banca la possibilità di operare nell'ambito delle quindici tipologie previste dalla Seconda direttiva di coordinamento bancario. Direttiva che, recepita nella legislazione italiana dal 1992, ha posto le basi per rendere unico il mercato bancario europeo, aprendolo a tutti gli operatori che possiedono i necessari requisiti patrimoniali e che possono dare garanzia di correttezza e professionalità. Il Testo unico ha modificato quindi profondamente le condizioni sulle quali si basavano gli schemi operativi delle aziende del settore, coinvolgendone tutti gli aspetti cruciali della gestione.
Nello scenario che si è andato perfezionando nel mondo bancario dopo l'introduzione del Testo unico, all'ABI è stata confermata la rappresentanza di tutti gli operatori bancari e finanziari abilitati a svolgere una o più attività riconosciute dalla Seconda direttiva di coordinamento bancario. L'Associazione ha continuato quindi ad essere il fulcro di aggregazione del Sistema e al tempo stesso il luogo naturale per il confronto e lo sviluppo di ogni singola azienda, oltre che del settore nel suo insieme.
Dalla fusione per incorporazione dell'Associazione sindacale fra le aziende del credito (giugno 1997), l'ABI ha anche acquisito la rappresentanza sindacale diretta delle aziende operanti nel settore creditizio e finanziario, con la sola esclusione delle aziende che hanno conferito mandato sindacale alla Federazione italiana delle banche di credito cooperativo - Federcasse (e, in un primo momento, all'Associazione delle casse di risparmio italiane - Acri, le cui aderenti hanno fatto confluire in ABI la rappresentanza sindacale a far tempo dal 1999).
E' stata inoltre investita della competenza necessaria per definire le linee unitarie relative ai rapporti di lavoro, alle politiche dell'occupazione, ai rapporti con le organizzazioni sindacali dei lavoratori di tutto il sistema, tranne per le specifiche contrattuali che caratterizzano i contratti collettivi di lavoro stipulati dalla Federcasse.
Dalla fine del 1997 si è ancora più accentuata la funzione di tutela degli interessi del Sistema creditizio e finanziario svolta dall'ABI, affiancata dalla tradizionale attività di servizio rivolta alle aziende associate. Ma è senz'altro il 1999 che ha segnato l'avvio della sperimentazione di un nuovo ciclo organizzativo, derivato da una revisione delle attività associative secondo un modello di funzionamento capace di cogliere la crescente differenziazione delle esigenze degli Associati in termini di prodotti/servizi. Un cambiamento impostato per fornire una migliore offerta di prodotti associativi professionali e integrati.