(29 novembre 2013) Conclusa la due giorni ABI sul credito: analisi e dati complessivi di tutte le iniziative per famiglie e imprese nella crisi tra moratorie alle rate, finanziamenti agevolati e plafond per investimenti e sviluppo. Dal mondo bancario la necessità di recuperi di redditività, di normative che non influiscano sulle capacità competitive e di un alleggerimento della pressione fiscale ormai a livelli insostenibili
Ammontano a circa 119 miliardi di euro le quote di debito residuo sospese a Pmi e famiglie, dal 2009 ad oggi, con le varie moratorie sulle rate dei finanziamenti per affrontare il protrarsi della crisi economica. A questo quadro vanno aggiunti:
• i dati in via di elaborazione dell’Accordo per il credito 2013, tra l’ABI e le altre Associazioni di impresa e operativo da settembre 2013;
• i 2 miliardi dal Plafond Progetti Investimenti Italia, previsto nello stesso Accordo per il 2013;
• i 732 milioni di euro di debito residuo sospesi per 18 mesi a 7605 famiglie, da luglio 2013, attraverso il nuovo Fondo di solidarietà dei mutui per l’acquisto della prima casa, sostitutivo della moratoria ABI sui mutui;
• i 175 milioni di euro di risorse erogate finora in 35.637 casi con il Fondo nuovi nati operativo fino a tutto il 2014;
• le risorse movimentate con recenti convenzioni tra ABI e Cdp su finanziamenti agevolati per lo sviluppo e mutui casa.
Questa la cornice complessiva di “Credito al Credito 2013”, la due giorni dell’ABI sul mercato del credito a famiglie e imprese con un focus specifico su tutte le iniziative messe in campo nel corso della crisi con Istituzioni, Associazioni di impresa e Associazioni dei consumatori attraverso moratorie alle rate, finanziamenti agevolati e plafond per investimenti e sviluppo.
In particolare – si è rilevato – che banche, imprese e famiglie sono alle prese con una congiuntura che mostra ancora debolezze e configura nel concreto solo segnali di rallentamento della caduta dei principali indicatori relativi al Pil, alla produzione industriale, al mercato del lavoro. I consumi privati si sono ridotti meno che nei trimestri precedenti e l’andamento degli investimenti sembra essersi stabilizzato dopo circa due anni di cali consecutivi.
In questo quadro, il mondo bancario – legato alla sua essenza prettamente commerciale – sconta gli effetti delle fragilità del sistema produttivo e dei problemi della mancata crescita. Tuttavia, gli istituti di credito non hanno pesato sui contribuenti in termini di salvataggi affrontati nel resto d’Europa e hanno messo in campo iniziative di autoregolamentazione e di sostegno all’economia uniche nel panorama mondiale. Iniziative però non sufficienti nel lungo periodo senza un nuovo sistema di welfare che risponda alle più vaste esigenze sociali.
Infatti, l’espansione del credito trova un vincolo spesso insormontabile nel fortissimo aumento del costo del rischio e, quindi, delle perdite sui crediti; con il risultato di una sfida ancor più stringente per le banche nel recuperare livelli accettabili di redditività in un contesto appesantito normative da normative non paritarie a livello europeo e una tassazione ormai insostenibile.
IMPRESE – Le banche italiane stanno intervenendo al meglio nell’emergenza della crisi, scontando fattori negativi di domanda e deterioramento della qualità del credito. Ciò non ha impedito di portare avanti iniziative di grande rilievo:
• sommando i risultati delle Nuove misure per il credito alle Pmi, al 30 settembre 2013, a quelli ottenuti complessivamente con le prime due iniziative (Avviso comune e Accordo per il credito alle Pmi, tra il 2009-2012) si ottiene un ammontare totale di oltre 369 mila operazioni di sospensione di mutuo, per un debito residuo totale di oltre 108 miliardi di euro; fornendo in questo modo liquidità addizionale alle Pmi per circa 20,3 miliardi di Euro (in termini di quote capitale sospese);
• nell’ambito dell’Accordo Nuove misure per il credito alle Pmi, da gennaio 2013 è pienamente operativa l’iniziativa Progetti investimenti Italia, avviata da ABI e tutte le associazioni rappresentative del mondo imprenditoriale (alla presenza del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero dello Sviluppo Economico) al fine, tra l’altro, di favorire la crescita degli investimenti delle imprese. A fine settembre sono state presentate 7.868 domande per un importo globale pari a 2,8 miliardi di euro. L’82,4% delle domande presentate riguarda investimenti in beni materiali. Sono state accolte 5.935 domande di finanziamento (75,4% del totale delle richieste pervenute) per un controvalore di 2 miliardi di euro. A livello territoriale, il maggior numero di finanziamenti erogati è al Nord (70,3%), seguono Centro (19,9%) e Sud e Isole (9,8%).
Nel periodo che va dal 2009 al 2012, ABI e Cdp hanno sottoscritto 4 distinte convenzioni, in base alle quali la Cdp ha messo a disposizione specifici plafond finanziari utilizzabili dalle banche per la concessione di prestiti a medio-lungo termine in favore delle Pmi, a condizioni economiche vantaggiose:
• le prime 3 convenzioni, relative al 2009-2010, hanno riguardato un plafond finanziario complessivo di 8 miliardi di euro, che è stato interamente utilizzato per il finanziamento di oltre 53 mila imprese;
• da marzo 2012 è attiva una quarta convenzione con un plafond di 10 miliardi di euro che, al 30 giugno 2013, contava 119 banche aderenti e finanziamenti erogati per oltre 2,8 miliardi di euro.
FAMIGLIE – Tenendo conto della necessità di sostenere le famiglie in difficoltà nel pagamento delle rate dei mutui e al contempo favorire l’accesso al credito a specifiche categorie di soggetti, le banche hanno avviato una serie di iniziative in collaborazione con tutti gli interlocutori interessati. Tra queste, un focus specifico è dedicato all’esito del “Piano famiglie” per circa 140.000 nuclei e 11 miliardi di euro movimentati:
• con la moratoria dei mutui alle famiglie, dal periodo di avvio della sospensione del rimborso delle rate di mutuo sino a marzo 2013, le banche hanno sospeso circa 98.158 mutui, pari a 10,9 miliardi di debito residuo con una liquidità liberata di 690 milioni di euro;
• il Fondo nuovi nati, operativo per tutto il 2014 e finalizzato a favorire l’accesso al credito alle famiglie con nuovi o figli adottati negli anni 2012, 2013 e 2014. Il Fondo riguarda l’erogazione di finanziamenti per un ammontare massimo di 5.000 euro a tassi al massimo pari alla metà di quelli offerti sul mercato: ad oggi sono stati erogati circa 35.637 finanziamenti per un controvalore di oltre 175 milioni di euro.
Nel frattempo è operativo il Fondo di solidarietà dei mutui per l’acquisto della prima casa, un’iniziativa di recente avvio che rappresenta la misura pubblica di raccordo con la moratoria dell’ABI concordata con le Associazioni dei consumatori. Secondo i dati disponibili, a metà novembre 2013, sono state 7605 le famiglie che hanno potuto sospendere per 18 mesi il pagamento delle rate dei mutui, per un controvalore di 732 milioni di euro di debito residuo.Infine, è di recente definizione la Convenzione ABI–Cdp che permetterà l’erogazione della provvista e la conseguente attività di erogazione di mutui ai beneficiari. Si tratta di un Plafond casa da 2 miliardi a sostegno del mercato immobiliare residenziale indirizzato a giovani coppie, nuclei familiari di cui fa parte almeno un soggetto disabile, famiglie numerose.