A Sondrio in mostra “Luoghi di Valtellina”

 ​(10 gennaio 2014) Presso il Museo Valtellinese di Storia e Arte di Sondrio (MVSA), l’ampia rassegna di capolavori  dalle collezioni delle due banche locali. Fino al 2 febbraio aperta gratuitamente per cittadini, turisti e appassionati.

​Un’ampia rassegna di opere d’arte per ritrarre i “Luoghi di Valtellina” attraverso i capolavori provenienti dalle collezioni private della Banca Popolare di Sondrio e del Credito Valtellinese. La mostra, promossa dall’ABI in occasione dell’ottava tappa del Road Show Italia grazie alla collaborazione delle due banche locali, sarà aperta gratuitamente al pubblico di cittadini, turisti e appassionati dal 18 gennaio al 2 febbraio, presso le sale dell’antico Palazzo Sassi de’ Lavizzari, oggi Museo Valtellinese di Storia e Arte (MVSA).
Protagonista assoluto della rassegna d’arte è il paesaggio nella sua accezione più ampia, indagato dall’occhio attento degli artisti valtellinesi, italiani ed europei che, a partire dagli anni Quaranta, hanno visitato e in taluni casi si sono stabiliti nella provincia di Sondrio.
Le opere – ciascuna nel suo linguaggio specifico, dal naturalismo fino alle declinazioni più astratte – interpretano la molteplicità del paesaggio locale: i fondovalle e le alte cime innevate delle Alpi; i versanti boschivi e i campi coltivati; le vedute cittadine e quelle rurali, svelando il carattere complesso del genius loci.
Attraverso la selezione di dipinti e foto, messa a disposizione dalla Banca Popolare di Sondrio e dal Credito Valtellinese, vengono dunque rappresentate differenti letture di una realtà, non monolitica ma multiforme e mutata nel tempo, che l’occhio dell’artista restituisce filtrata dalla propria sensibilità: le alte cime digradanti verso la natura antropizzata dei terrazzamenti e degli insediamenti di media quota fino ai borghi del fondovalle; ma anche le grandi imprese dell’uomo, le cave e le centrali che così fortemente segnano il paesaggio. In questa prospettiva, la cultura figurativa e le forme espressive proprie dell’arte contemporanea diventano uno strumento per decifrare e riscoprire il territorio della Valtellina, trascendendo gli stereotipi che soprattutto la pittura ha inflitto alle alte terre delle Alpi.