Accordo ABI Basilicata e Regione sul Piano di sviluppo rurale

​(25 ottobre 2016) Inversione di tendenza per i finanziamenti al comparto agricolo: a fine giugno 2016 quasi 390 milioni di euro ad agricoltura, silvicoltura e pesca, con un +2,1% di variazione annua

Raggiunto l’accordo tra la Regione Basilicata e la Commissione regionale dell’ABI per agevolare l’accesso al credito e gli investimenti da parte delle aziende agricole nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2014-2020.
Ne parlano, a Potenza, nel corso di una conferenza stampa il Presidente di ABI Basilicata, Antonio Luongo, Il Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella e l’Assessore alle Politiche agricole e forestali, Luca Braia.
Si tratta di “un ulteriore esempio di intensa collaborazione tra Commissione regionale ABI e Regione Basilicata – ha dichiarato Luongo – che ha permesso, in questi anni difficili, di raggiungere risultati rilevanti e nuove opportunità di sviluppo per l’economia regionale.
È in atto un’inversione di tendenza che ha consentito di registrare in Basilicata uno stock di finanziamenti, a fine giugno 2016, al comparto agricoltura, silvicoltura e pesca di quasi 390 milioni di euro, con un +2,1% di variazione annua.
ABI Basilicata – spiega Luongo – con la sottoscrizione di questo Accordo intende collaborare con la Regione per il raggiungimento degli obiettivi che si è prefissata con il Programma di Sviluppo Rurale. L’Accordo ha, infatti, l’obiettivo di mettere a disposizione delle imprese, già beneficiare delle provvidenze regionali, le risorse finanziarie necessarie per avviare la realizzazione dell’investimento agevolato, attraverso un finanziamento bancario (di importo massimo pari alle relative spese), a fronte dell’impegno dell’impresa di utilizzare il contributo pubblico, una volta erogato, a parziale decurtazione del finanziamento bancario. L’Accordo consente inoltre alle banche di utilizzare un modus operandi omogeneo sul territorio nazionale, assicurando una maggiore efficienza per le stesse ed “evitando possibile confusione per le imprese”.