Cessione dei crediti di imposta

(21 giugno 2022) L’ABI è molto impegnata per sollecitare la soluzione dei problemi relativi alla cessione dei crediti di imposta derivanti dal cosiddetto superbonus e da altri incentivi connessi con l’attività edilizia. Particolarmente in questi giorni, il confronto con le altre rappresentanze del mondo imprenditoriale è continuo. 

Rispondendo ad una lettera del Presidente della Confartigianato, Marco Granelli, il Presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, afferma “La condivisione dei punti di criticità segnalati e la massima attenzione dell’ABI al tema per individuare possibili soluzioni da suggerire al decisore pubblico”. 

Nella sua lettera il Presidente Patuelli rende noto che “L’ABI aveva segnalato per tempo alle Istituzioni le implicazioni per il mercato dei crediti di imposta della stretta normativa del novembre 2021, in occasione della quale sono stati totalmente ridisegnati i confini dell’istituto, addivenendo alla fissazione di un numero massimo di cessioni e alla forte limitazione dei potenziali acquirenti. L’instabilità del quadro normativo, unitamente al massiccio ricorso al meccanismo della cessione del credito da parte del mercato (famiglie e imprese) hanno generato per le banche problemi di sostenibilità di tali operazioni in termini di capienza fiscale.” 

Il Presidente Patuelli ha concluso: “occorre valutare insieme la portata delle novità normative introdotte e gli effetti da esse derivanti sul mercato dei crediti fiscali. Occorre in particolare verificare l’effettiva presenza e disponibilità di compratori esterni al settore bancario”. 

Sarà così possibile valutare se siano necessarie ulteriori modifiche, tenuto conto della parallela (e non meno importante) esigenza di garantire quanto più possibile che tali iniziative vengano assunte in maniera attenta, puntuale e sistematica: la continua sovrapposizione normativa non giova al mercato che, invece, necessita di regole certe e stabili.”

Regolamentazione della distribuzione dei prodotti finanziari e alla contrattazione collettiva di settore

(21 giugno 2022) Audizione del Direttore Generale Giovanni Sabatini e del Presidente del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro Salvatore Poloni presso la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario

“Illustre Presidente, Onorevoli Senatori e Onorevoli Deputati, 

ABI, anche a nome del Presidente Antonio Patuelli e del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro presieduto dal Dott. Salvatore Poloni presente con me in questa audizione, desidera anzitutto ringraziare la Commissione per l’opportunità di svolgere talune considerazioni in merito alla regolamentazione della distribuzione dei prodotti finanziari e alla contrattazione collettiva di settore in materia di politiche commerciali. 

L’attività svolta dall’Associazione – come indicato nell’art. 1 dello Statuto – è volta alla promozione della cultura della legalità e della sana e prudente gestione bancaria, della conoscenza e della coscienza dei valori etici e sociali, di comportamenti ispirati ai principi della corretta imprenditorialità e nella realizzazione di un mercato libero e concorrenziale. 

ABI considera l’eticità dei comportamenti un principio fondamentale per sviluppare duraturi rapporti di fiducia con la clientela, con i dipendenti e con tutti i portatori di interesse.”

L’Audizione

Riqualificazione degli immobili

(17 giugno 2022) La riqualificazione degli edifici, pubblici e privati, come opportunità per incrementare la “ricchezza” immobiliare degli italiani e supportare la crescita economica dell’Italia. Per questa prospettiva si è tenuto, oggi a Roma, un incontro finalizzato ad impostare iniziative sinergiche tra il “Tavolo tecnico per favorire la riqualificazione degli immobili”, promosso dall’ABI e la “Tavola Rotonda Nazionale” del progetto “Greenroad – Growing Energy Efficiency Through National Roundtables Addresses”, finanziato dalla Commissione Europea. 

Tra i molteplici temi al centro dell’incontro si segnalano: 

  • Gli approfondimenti per favorire investimenti di messa in sicurezza e riqualificazione energetica degli immobili, attraverso diversi strumenti quali il “superbonus” e i fondi di garanzia nazionali;
  • l’ampliamento delle possibilità di accesso ai database nazionali sugli Attestati di prestazione energetica (APE) per poter acquisire informazioni, in maniera automatizzata, sul grado di performance energetica degli immobili per favorire l’erogazione dei cosiddetti “mutui green”;
  • la condivisione dell’ultimo aggiornamento delle “Linee Guida per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie” in cui si sono rafforzate ulteriormente trasparenza e correttezza delle procedure di stima anche al fine di tener conto della valorizzazione dei fattori Ambientali, Sociali e di Governance (Environmental, Social and Governance – ESG) nella valutazione immobiliare;
  • il monitoraggio del percorso legislativo relativo alla proposta di revisione europea della “Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia”, al fine di stimolare l’adozione di misure specifiche volte ad accelerare il ritmo delle ristrutturazioni, contribuendo a conseguire gli obiettivi fissati per l’efficienza energetica tenendo conto delle caratteristiche del patrimonio immobiliare nazionale.

Attraverso la collaborazione con Greenroad, inoltre, si lavorerà per individuare misure, buone pratiche e soluzioni di finanziamento più idonee ed efficaci per stimolare gli investimenti in efficienza energetica; in particolare il miglioramento della bancabilità dei progetti di efficienza energetica, attraverso specifiche attività di formazione rivolte agli interlocutori coinvolti nel processo di rinnovamento del parco edilizio. 

Tra i partecipanti all’incontro, oltre ad ABI vi sono i rappresentanti dell’Ocse, della Commissione Europea, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dei Ministeri competenti, Banca d’Italia, Ania, Arera, le Associazioni dei consumatori e dei principali operatori immobiliari (Confedilizia, Ance, Fiaip, Confindustria-Assoimmobiliare e Cdp Immobiliare), Invitalia, la Federazione Ipotecaria Europea (Emf-Ecbc), Utilitalia e i partner di Greenroad (Enea, ABI Lab, Gse, Ambiente Italia, I-Comm, Sinloc).

Il Consiglio europeo pagamenti compie 20 anni

(17 giugno 2022) ​Il Consiglio europeo per i pagamenti (EPC – European Payments Council) compie vent’anni. L’Organo di rappresentanza dell’industria bancaria europea in tema di sistemi di pagamento è stato costituito nel 2002 per favorire la standardizzazione, l’integrazione e lo sviluppo di un’area unica dei pagamenti in euro (Single Euro Payments Area – SEPA), sostenendo in questo modo anche la competitività e l’innovazione dei Paesi dell’area.

Questi obiettivi sono stati raggiunti con successo grazie alla definizione di quattro schemi di pagamento SEPA – bonifico, bonifico istantaneo, addebito diretto e addebito diretto tra imprese (B2B) – adottati ormai da migliaia di prestatori di servizi di pagamento in Europa per facilitare ogni anno circa 43 miliardi di transazioni tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione in 36 paesi. 

L’ABI ha aderito all’EPC sin dalla sua fondazione, fornendo il proprio attivo contributo sia nella fase iniziale di progettazione degli schemi SEPA sia in quella successiva che vede impegnato l’EPC a far evolvere gli schemi in coerenza con il quadro normativo e con le nuove esigenze del mercato. In questo ambito si inseriscono le recenti iniziative dell’EPC per promuovere ulteriormente l’armonizzazione anche attraverso la creazione di nuovi schemi “relativi ai pagamenti”, come lo schema di richiesta di pagamento (SEPA Request to Pay – SRTP) attivo da giugno dello scorso anno, e lo schema per l’offerta di servizi non inclusi nel perimetro della PSD2 basato sull’utilizzo delle informazioni sui conti di pagamento tramite tecnologia API (c.d. Sepa payment Account Access – SPAA), appena posto in pubblica consultazione. 

La partecipazione attiva dell’Associazione bancaria italiana al lavoro dell’EPC, testimoniata anche dall’incarico di Vicepresidente attualmente ricoperto dalla responsabile dell’Ufficio Sistemi di Pagamento ABI, Rita Camporeale, rientra nel più ampio impegno dell’Associazione in tutti gli ambiti europei. Tra questi, il Comitato economico e sociale europeo (CESE), di cui fa parte il Direttore Generale ABI, Giovanni Sabatini, già Presidente del Comitato Esecutivo della Federazione Bancaria Europea per due bienni.

Task force liquidità

(15 giugno 2022) Credito e liquidità per famiglie e imprese: oltre 251,6 miliardi il valore delle richieste al Fondo di Garanzia Pmi; raggiungono i 36,4 miliardi di euro i volumi complessivi dei prestiti garantiti da Sace  

Salgono ad oltre 251,6 miliardi le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia per le PMI. Attraverso ‘Garanzia Italia’ di SACE i volumi dei prestiti garantiti raggiungono i 36,4 miliardi di euro, su 5.659 richieste ricevute. Sono questi i principali risultati della rilevazione effettuata dalla task force costituita per promuovere l’attuazione delle misure a sostegno della liquidità adottate dal Governo per far fronte all’emergenza Covid-19, di cui fanno parte Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dello Sviluppo Economico, Banca d’Italia, Associazione Bancaria Italiana, Mediocredito Centrale e Sace .

Il Ministero dello Sviluppo Economico e Mediocredito Centrale (MCC) segnalano che sono 2.738.205 le richieste di garanzie pervenute al Fondo di Garanzia nel periodo dal 17 marzo 2020 al 14 giugno 2022 per richiedere le garanzie ai finanziamenti in favore di imprese, artigiani, autonomi e professionisti, per un importo complessivo di oltre 251,6 miliardi di euro. In particolare, le domande arrivate e relative alle misure introdotte con i decreti ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’ sono 2.715.597 pari ad un importo di circa 249,5 miliardi di euro. Di queste, 1.185.356 sono riferite a finanziamenti fino a 30.000 euro per un importo finanziato di circa 23,1 miliardi di euro che, secondo quanto previsto dalla norma, possono essere erogati senza attendere l’esito definitivo dell’istruttoria da parte del Gestore e 694.910 garanzie per moratorie di cui all’art. 56 del DL Cura Italia per un importo finanziato di circa 27 miliardi. Al 15 giugno 2022, sono state accolte 2.712.126 operazioni, di cui 2.690.054 ai sensi dei Dl ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’.

Salgono a circa 36,4 miliardi di euro, per un totale di 5.659 operazioni, i volumi complessivi dei prestiti garantiti nell’ambito di “Garanzia Italia”, lo strumento di SACE per sostenere le imprese italiane colpite dall’emergenza Covid-19. Di questi, circa 10,7 miliardi di euro riguardano diciannove operazioni garantite attraverso la procedura ordinaria prevista dal Decreto Liquidità, relativa ai finanziamenti in favore di imprese di grandi dimensioni, con oltre 5000 dipendenti in Italia o con un valore del fatturato superiore agli 1,5 miliardi di euro. Crescono inoltre a 25,7 miliardi di euro i volumi complessivi dei prestiti garantiti in procedura semplificata, a fronte di 5.640 richieste di Garanzia gestite ed emesse tutte entro 48 ore dalla ricezione attraverso la piattaforma digitale dedicata a cui sono accreditate oltre 250 banche, istituti finanziari e società di factoring e leasing.

Dall’ultima rilevazione BusinEsSG

Cresce la mobilità sostenibile come risposta alla pandemia

(11 giugno 2022) Le banche promuovono e rafforzano le iniziative di mobilità sostenibile, limitando l’impatto sull’ambiente degli spostamenti verso i luoghi di lavoro delle persone e favorendo la conciliazione dei tempi dell’attività lavorativa con quelli della vita privata. Questo in un contesto fortemente segnato dall’impatto della crisi sanitaria da Covid e in cui il processo di transizione energetica assume un ruolo sempre più fondamentale.

​La tendenza emerge dall’ultima rilevazione BusinEsSG, che ABI dedica all’integrazione nelle attività bancarie delle dimensioni ambientale, sociale e di gestione d’impresa (acronimo ESG dall’inglese Environmental, Social and Governance), cui hanno partecipato banche che rappresentano circa il 90% del totale attivo di settore, rispetto alle attività svolte nel 2020 e parte del 2021. Secondo l’indagine tutti i rispondenti hanno attivato strumenti di mobilità sostenibile e per favorire l’operatività anche da remoto.  

Le iniziative

L’indagine mette in luce le iniziative attivate. Tra quelle diffuse a tutte le strutture dell’organizzazione prevalgono le videoconferenze tramite piattaforme di videocomunicazione in grado di mettere in relazione più partecipanti a distanza e capaci di supportare riunioni dall’ufficio e da remoto (97,8% del totale attivo delle banche rispondenti); quelle a supporto dello svolgimento dell’attività in modalità agile (92,3%); la collaborazione con le aziende del trasporto pubblico locale (87,6%); il telelavoro (54,3%). Rispetto alle iniziative avviate in via sperimentale, prevalgono quelle che promuovono l’uso di mezzi di trasporto in modalità innovativa e condivisa, quali: utilizzo di veicoli a basso impatto ambientale grazie a servizi di noleggio auto e car sharing (70,1% del totale attivo delle banche rispondenti); spostamenti collettivi dei propri dipendenti tramite, per esempio, navette aziendali o altri mezzi (68,4%); car pooling (66,1%); supporto per la diffusione della micromobilità a due ruote anche elettrica (37,9%). Alcuni rispondenti hanno anche creato degli spazi di lavoro condiviso decentrati per ridurre la necessità di spostamento dei dipendenti.

Cessione crediti di imposta: massima attenzione di ABI

(4 giugno 2022) L’ABI è molto impegnata per contribuire a risolvere i problemi relativi alla cessione dei crediti di imposta derivanti dal cosiddetto superbonus e da altri incentivi connessi con l’attività edilizia.


​L’Associazione Bancaria Italiana aveva segnalato tempestivamente alle Istituzioni le problematiche per il mercato dei crediti di imposta derivanti dalla stretta normativa avviata da novembre 2021, in conseguenza della quale sono stati totalmente ridisegnati più volte i confini della norma, addivenendo alla fissazione di un numero massimo di cessioni e alla forte limitazione soggettiva dei potenziali acquirenti.
L’instabilità del quadro normativo unitamente al massiccio ricorso al meccanismo della cessione del credito da parte del mercato (famiglie e imprese) hanno generato per banche e intermediari finanziari una attenta valutazione della sostenibilità di tali operazioni in termini di capienza fiscale. In particolare, si è determinato un progressivo esaurimento della capienza fiscale, cioè delle imposte e dei contributi da versare all’Erario da parte di gran parte delle banche.
Recentissimamente la pubblicazione il 17 maggio del decreto-legge n.50 del 2022 – art. 14 – e la pubblicazione dei chiarimenti, due giorni dopo, il 19 maggio, sul sito internet dell’Agenzia delle entrate, in materia di cessione parziale dei crediti di imposta relativi al Superbonus e agli altri bonus edilizi, vanno nella giusta direzione di combattere gli abusi e di permettere una nuova e migliore circolazione delle compravendite di tali crediti fiscali.
Il contesto normativo è quindi migliorato. Le banche sono di nuovo operative per cercare acquirenti dei crediti fiscali per avere nuova capacità di acquisirne altri.

Linee guida ABI-Assoconfidi su tipologie e operatività garanzie confidi

(7 marzo 2022) ABI e Assoconfidi hanno definito le Linee guida per il rinnovo delle convenzioni tra banche e confidi, alla luce delle numerose modifiche normative e regolamentari susseguitesi nel tempo che hanno cambiato il quadro di riferimento nell’ambito del quale le stesse convenzioni sono negoziate.
Le Linee guida forniscono indicazioni sui principali punti di discussione relativi al rinnovo delle convenzioni, di cui le banche e i confidi potranno tener conto nell’ambito della propria autonomia negoziale, nell’ottica dell’applicazione di principi coerenti con la regolamentazione di vigilanza e con le disposizioni del Fondo di garanzia per le PMI.
Le Linee Guida saranno completate da una serie di addenda relativi a specifiche operatività come, ad esempio, la garanzia di portafogli di finanziamento ovvero gli adempimenti richiesti nel caso di controgaranzia del Fondo di garanzia per le PMI.

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