I dati di Bankitalia sui prestiti in sofferenza

(11 novembre 2023) L’ABI segnala che sulla base dei dati sui prestiti in sofferenza, appena pubblicati dalla Banca d’Italia, è possibile scattare una fotografia del grado di rischiosità dei prestiti nei vari settori economici.

A settembre 2023 il rapporto tra sofferenze al lordo delle svalutazioni e impieghi alle imprese è il 3,10%, valore di poco superiore al 3,06% di settembre 2022.

Il settore economico con il valore più elevato del rapporto sofferenze lorde su impieghi è quello delle costruzioni, con il 6,82%, ma in diminuzione rispetto al dato di settembre 2022, quando era il 7,31%. A seguire, il comparto delle industrie tessili e dell’abbigliamento (4,55%), le attività immobiliari (4,30%), l’industria del legno e dell’arredamento (4,28%), le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (3,74%), il commercio all’ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli (3,55%).

Il grado di rischiosità più contenuto è relativo ai comparti della raffinazione del petrolio, dei prodotti chimici e farmaceutici (0,69%), alle attività professionali, scientifiche e tecniche (1,18%), alla fornitura di energia elettrica e gas (1,31%), alla fabbricazione di autoveicoli e altri mezzi di trasporto (1,52%), alla fabbricazione macchinari e apparecchiature meccaniche (1,66%), ai servizi di informazione e comunicazione (1,71%).

Dei 25 comparti presenti nelle statistiche della Banca d’Italia, sono 17 quelli che tra settembre 2022 e settembre 2023 presentano un aumento dell’indice di rischiosità. L’aumento più elevato è relativo alle industrie tessili e dell’abbigliamento con un rapporto tra sofferenze e impieghi che passa dal 3,53% al 4,55%. Tra gli 8 comparti che presentano una riduzione dell’indicatore, la diminuzione più significativa è relativa al comparto dell’estrazione dei minerali, che passa dal 3,65% di settembre 2022 a 2,20% di settembre 2023.

Le sofferenze, sulla base degli ultimi dati disponibili relativi a giugno 2023, rappresentano circa il 40% del totale dei crediti deteriorati, 56% sono inadempienze probabili e 4% prestiti scaduti.

La disponibilità della voce sofferenze articolata per comparti di attività economica contribuisce a cogliere tempestivamente e con un elevato livello di dettaglio l’evoluzione del rischio di credito.

Disegno di Legge di Bilancio 2024

(7 novembre 2023) Audizione del Direttore Generale dell’ABI Giovanni Sabatini presso le Commissioni riunite bilancio di Camera e Senato

“Illustri Presidenti, Onorevoli Deputati e Senatori, consentitemi innanzitutto di ringraziarvi, a nome dell’Associazione Bancaria Italiana e del Presidente Antonio Patuelli, per l’invito a partecipare alla presente Audizione ed esprimere il punto di vista del mondo bancario sul Disegno di legge di bilancio per il 2024, che dà attuazione alla programmazione economico-finanziaria esposta nella Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (DEF) 2023. “

L’Audizione

Mandato al Casl a proseguire trattative per rinnovo Ccnl

(6 novembre 2023) Il Comitato di Presidenza dell’ABI, presieduto da Antonio Patuelli, presenti tutti i componenti, udita la relazione del Presidente del Casl Ilaria Dalla Riva, ha deliberato all’unanimità di dare mandato al Presidente del CASL Dalla Riva e al Direttore generale dell’ABI Giovanni Sabatini, a proseguire le trattative per concludere in tempi rapidi il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore bancario.

ABI alle banche: sospendete i mutui

(6 novembre 2023) A seguito della dichiarazione del Consiglio dei Ministri dello stato di emergenza per le province di Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia e Prato per gli eventi meteorologici di eccezionale intensità che hanno colpito tali province nei giorni scorsi, l’ABI invita le banche a dare immediata attuazione alla sospensione dei mutui, appena i provvedimenti e le ordinanze istituzionali saranno pubblicati in Gazzetta Ufficiale.

La Protezione Civile, attraverso una apposita ordinanza, fornirà, infatti, tutti i riferimenti per una piena applicazione della sospensione dei mutui.
Proprio per assicurare tempestività degli interventi a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali, l’ABI ha sottoscritto uno specifico Protocollo di intesa con la Protezione Civile e le Associazioni dei consumatori.

La Guida sul Fondo Solidarietà mutui prima casa

(4 novembre 2023) Come sospendere le rate del mutuo, a quali mutui si applica, quale la procedura per accedere alla misura, quali le novità. Al Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa è dedicato l’approfondimento elaborato dall’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, con le banche e le Associazioni dei consumatori partecipanti al progetto Trasparenza semplice. Nell’ambito di tale attività, è stata realizzata una nuova Guida per supportare i cittadini e le famiglie in particolari condizioni di difficoltà.

Tema al centro di questa breve Guida è il Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa, il cosiddetto Fondo Gasparrini, lo strumento che vede le istituzioni pubbliche e le banche italiane collaborare su misure straordinarie di cui avvalersi in caso di necessità. Uno strumento rafforzato più volte da interventi legislativi volti a contenere gli effetti delle emergenze, a partire da quella da Covid, che ne hanno ampliato l’ambito di applicazione ed esteso l’operatività fino al 31 dicembre 2023.

La Guida ‘Sospensione delle rate del mutuo per supportare le famiglie in difficoltà’ mira a fornire ai cittadini informazioni aggiornate ed essenziali riguardo all’operatività e alle misure di sostegno che si attivano tramite il Fondo.

La Guida rientra tra gli strumenti promossi da ABI in occasione del Mese dell’educazione finanziaria, la manifestazione promossa a livello nazionale dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, che si svolge a ottobre.

L’iniziativa promossa da ABI in raccordo con le Associazioni dei consumatori che prevede la realizzazione e la diffusione di strumenti informativi ed educativi su temi di interesse per la clientela, con l’obiettivo di favorire la fruizione delle informazioni di carattere bancario e finanziario da parte dei cittadini, si arricchisce così di una nuova Guida.

In formato digitale, la Guida è disponibile sul sito dell’ABI nella pagina dedicata (questo il link www.abi.it/mercati/progetto-trasparenza-semplice/ambito-strumenti-info-educativi-diretti-alla-clientela/) ed è a disposizione delle banche e delle Associazioni dei consumatori che hanno collaborato alla sua realizzazione (ACU, Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Centro Tutela Consumatori Utenti, Cittadinanzattiva, Codacons, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, U.Di.Con, UNC). 

Ecco i principali contenuti:

Come funziona
Possono accedere al Fondo di solidarietà, che consente di richiedere alla banca che ha erogato il mutuo la sospensione del pagamento delle rate fino a 18 mesi, i cittadini che hanno perso il lavoro, o se si è verificata la sospensione o riduzione dell’orario di lavoro per un periodo di almeno 30 giorni; coloro ai quali è stato riconosciuto un grave handicap; o in caso di morte di uno dei mutuatari. Fino al 31 dicembre 2023, la richiesta di sospensione può essere presentata senza l’indicazione dell’ISEE, l’indicatore della situazione economica equivalente. Inoltre, la misura è stata estesa anche ai lavoratori autonomi, liberi professionisti, imprenditori individuali che hanno subito un calo del proprio fatturato; alle cooperative edilizie a proprietà indivisa; ai mutui garantiti dal Fondo di garanzia per la prima casa.

A quali mutui si applica la misura
La misura si applica ai mutui relativi ad un immobile adibito ad abitazione principale non di lusso, che non superano l’importo di 250.000 euro (400.000 euro fino al 31 dicembre 2023). Ai mutui in ammortamento da almeno un anno che non godono di agevolazioni pubbliche o polizze assicurative che coprono le rate sospese per gli eventi previsti dalla misura. Anche ai mutui con un ritardo nei pagamenti, purché non superiore a 90 giorni consecutivi al momento della presentazione della domanda, e per i quali non sia intervenuta la decadenza dal beneficio del termine o la risoluzione del contratto stesso, anche tramite notifica dell’atto di precetto, o non sia stata avviata da terzi una procedura esecutiva sull’immobile ipotecato.

Come accedere alla misura

Per fare richiesta di sospensione delle rate, il cittadino in possesso dei requisiti previsti deve compilare il modulo pubblicato sul sito di Consap, gestore del Fondo (www.consap.it/fondo-di-sospensione-mutui-per-l-acquisto-della-prima-casa/), diverso per persone fisiche o cooperative edilizie, corredato della documentazione necessaria, da presentare presso la banca che ha concesso il mutuo, con le modalità definite dalla banca stessa. Alla misura aderiscono tutte le banche.

Nel 2023 in aumento i mutui rinegoziati

(4 novembre 2023) L’ABI segnala che i dati appena pubblicati dalla Banca Centrale Europea indicano che nel 2023 in Italia è fortemente cresciuto l’ammontare dei mutui rinegoziati (allungamenti, passaggi da variabile a fisso, revisione del tasso di interesse), per attenuare gli impatti dell’incremento dei tassi d’interesse sull’importo delle rate dei mutui a tasso variabile.

Infatti, nei primi nove mesi del 2023, l’ammontare dei mutui rinegoziati è stato di 17,4 miliardi euro, ben superiore ai 5,1 miliardi nei primi 9 mesi del 2022.

In termini di comparazione internazionale, nei primi 9 mesi del 2023 a fronte di un valore per l’Italia del 34,4%, l’incidenza delle rinegoziazioni sul totale delle nuove erogazioni nell’area dell’euro è del 24,4%.

Proprio in tal senso l’ABI ha promosso per i propri Associati l’adozione di misure in favore delle famiglie con mutui a tasso variabile, quali ad esempio:

  • allungamento del piano di ammortamento dei finanziamenti per l’acquisto della prima casa;
  • ampliamento della platea dei beneficiari della rinegoziazione dei contratti di mutuo ipotecario, introdotta dall’art.1, comma 322, della Legge 29 dicembre 2022, n. 197 (ad esempio, ammettendo alla misura anche soggetti con reddito ISEE o con mutui di importo più elevato rispetto a quanto previsto dalla legge);
  • ulteriore diffusione della conoscenza presso la propria clientela della possibilità di ricorrere Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa (cosiddetto Fondo Gasparrini), al fine di sospendere – al verificarsi di specifici eventi – il pagamento delle rate del finanziamento.

Secondo gli ultimi dati della Banca d’Italia le consistenze di mutui a tasso fisso si collocavano al 63% del totale dei mutui.

99^ Giornata mondiale del risparmio

(31 ottobre 2023) La Relazione del Presidente dell’Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli

I crudeli conflitti in Ucraina e nel vicino Oriente colpiscono duramente i principi fondamentali della dignità umana.
Gli aspetti umanitari sono i più gravemente violati, ma, dopo di essi, non vanno sottovalutati i rischi per l’economia.
Questi conflitti, oltre alle inammissibili violenze, portano anche a crescite di costi energetici e a ulteriori spinte inflazionistiche che possono convincere le Banche centrali ad altre strette monetarie, con nuovi rischi di indebolimento della crescita economica.
In questo così aggravato contesto, occorre porre un tetto al debito pubblico italiano che non può crescere in cifra assoluta all’infinito e che sottrae risorse alle iniziative sociali pubbliche e penalizza la competitività internazionale delle imprese.

Il decennio di tassi a zero e sottozero ha rivoluzionato la cultura e le consuetudini del risparmio.
Dinanzi all’inflazione, alle crescite dei tassi e al calo della domanda di credito, occorrono riflessioni ed iniziative innovative.
Il risparmio va sempre rispettato e mai forzato dalle Istituzioni e da pressioni commerciali indebite.
Il risparmio è energia fondamentale per lo sviluppo e l’occupazione: occorre riformare e ridurre rapidamente la pressione fiscale sul risparmio investito a medio e lungo termine in Italia.
Gli investimenti del risparmio nell’economia produttiva non producono rendite, ma rendimenti più o meno basati sul rischio.
Occorre non confondere e distinguere i rendimenti investiti in attività produttive a medio e lungo termine, rispetto alle operazioni speculative a brevissimo termine.
In Italia sono agevolati soltanto gli investimenti nel debito pubblico, gravati dall’aliquota ridotta del 12,5% di tassazione per favorirne il collocamento.
Il risparmio collocato in liquidità subisce l’aliquota del 26%.
Gli investimenti nelle imprese di ogni genere sono gravati dal massimo della tassazione: il 24% di IRES sugli utili, più l’IRAP, più il 26% di “cedolare secca” sui dividendi percepiti dai risparmiatori, più l’imposta patrimoniale del bollo e l’addizionale del 3,5% sugli utili delle banche. Si tratta di una tassazione complessiva che supera il 50% e non incoraggia il risparmio a dirigersi verso investimenti produttivi.
Chiediamo alla BCE di combattere l’inflazione evitando una nuova recessione: bisogna soprattutto incentivare lo sviluppo.
Le strette monetarie consistono negli aumenti dei tassi, nella riduzione degli acquisti della BCE di titoli di Stato, nell’impennata dei costi per le banche dei finanziamenti TLTRO di liquidità e nell’azzeramento della remunerazione della riserva obbligatoria che le banche debbono mantenere depositata nelle Banche centrali.
Le strette monetarie accentuano la più forte concorrenza fra le banche nella raccolta del risparmio, con un’impennata dei rendimenti per i risparmiatori che investono liquidità con durata prestabilita, con tassi competitivi con quelli dei Titoli di Stato.
Gli investimenti di risparmi nelle banche, soprattutto con durata prestabilita, combattono i rischi di razionamento del credito in una fase in cui si è molto ridotta la liquidità nel mercato, una tendenza che si accentuerà presto con la conclusione delle ultime TLTRO.
La concorrenza fra le banche sta facendo gradualmente crescere i rendimenti anche sulla liquidità nei conti correnti (innanzitutto strumenti per incassi e pagamenti) che non è a durata prestabilita e non può garantire mutui pluriennali e stabili prestiti a imprese e famiglie.
Stato, banche e altri operatori finanziari pubblici e privati sono in piena concorrenza nella raccolta della liquidità con i tassi e le loro durate.
I risparmiatori ottengono i migliori rendimenti negli investimenti in liquidità, vincolando i depositi a scadenze predefinite.
Concorrenza nella piena legalità, trasparenza e controlli debbono sempre garantire i risparmiatori.

Dopo anni di ricapitalizzazioni e ristrutturazioni realizzate dagli azionisti e dalle banche con sacrifici e senso di responsabilità assieme alle rappresentanze sindacali ed ai lavoratori, i rischi, anche internazionali, sono nuovamente cresciuti: vi sono nuovi sintomi di deterioramento del credito che necessitano di ulteriori prudenziali accantonamenti per il rafforzamento anche prospettico della solidità patrimoniale delle banche, premessa di economia solida.
Bisogna prepararsi in anticipo alle più alte soglie di requisiti patrimoniali imposte dalle regole di “Basilea 3+”, mentre sono cresciuti i rischi di crisi di liquidità: negli USA le recenti crisi bancarie sono state crisi di liquidità.
Quando, fino a poco più di un anno fa, erano negativi i tassi dei BOT e dei depositi volontari delle banche in BCE, le banche in Italia non applicavano tassi negativi ai risparmiatori.
Le banche in Italia hanno un maggior carico di mutui a tasso fisso (oltre il 60%), rispetto a quelli a tasso variabile.
L’ABI ha pubblicato un memorandum di iniziative bancarie per aiutare i mutuatari in difficoltà per far fronte alla crescita dei tassi variabili: solo in Italia vi è la possibilità di rinegoziare i contratti di mutuo anche spostandoli in banche concorrenti.
Occorrono regole più flessibili per banche, imprese e famiglie per ristrutturare i crediti deteriorati: chiediamo che l’Autorità Bancaria Europea (EBA) renda meno rigida l’inflessibile normativa che molto limita le ristrutturazioni dei crediti.

Nel suo ultimo giorno di alta responsabilità di Governatore della Banca d’Italia, rivolgiamo a Ignazio Visco un sincero apprezzamento e ringraziamento per il suo impegno in anni di forti complessità internazionali, europee e nazionali e di grandi trasformazioni con la nascita dell’Unione bancaria europea.
Al Governatore Visco, poliedrico finissimo intellettuale, va il riconoscimento anche per l’analisi anticipatrice degli effetti negativi dell’inflazione, per l’impegno lungimirante per scelte equilibrate di politiche monetarie europee e per aver affrontato le crisi bancarie con i salvataggi preventivi che nel 2015 furono impediti da “errori di diritto” di quella Commissione Europea che ha subito una doppia conforme condanna da parte del Tribunale e della Corte di Giustizia della UE che hanno dato ragione al Fondo interbancario di tutela dei depositi e alla Banca d’Italia.
Rivolgiamo le più sincere felicitazioni e i migliori auguri di buon lavoro al nuovo Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, che ha maturato altissima qualificazione culturale e professionale e così importanti e decisive esperienze, soprattutto in anni particolarmente difficili, ai vertici della Banca d’Italia e della Banca Centrale Europea.
L’indipendenza, l’imparzialità e l’altissima qualificazione della Banca d’Italia sono valori fondanti della solidità dell’Italia.

Antonio Patuelli

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La Guida sul Fondo di garanzia per i mutui prima casa

(28 ottobre 2023) Supportare e rafforzare la conoscenza del principale strumento pubblico volto a favorire l’acquisto dell’abitazione principale da parte delle famiglie. Al Fondo di garanzia per i mutui prima casa è dedicato l’approfondimento elaborato dall’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, con le banche e le Associazioni dei consumatori nell’ambito del progetto Trasparenza semplice.

Al fine di illustrare le principali caratteristiche di questo strumento, è stata così realizzata una Guida, che ABI promuove in occasione del Mese dell’educazione finanziaria, la manifestazione promossa a livello nazionale dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, che si svolge a ottobre.

Il Fondo di garanzia per i mutui prima casa favorisce l’accesso ai mutui per l’acquisto – o per l’acquisto e ristrutturazione per efficientamento energetico – della prima casa a beneficio dei cittadini che non siano proprietari di altri immobili a uso abitativo, avvalendosi delle garanzie statali.

Realizzata con linguaggio semplice e accessibile, la Guida si inserisce nell’ambito del progetto che prevede la diffusione di strumenti informativi ed educativi su temi di interesse per la clientela, al fine di favorire la fruizione delle informazioni di carattere bancario e finanziario da parte dei cittadini anche meno esperti.

La Guida è in formato digitale ed è disponibile sul sito dell’ABI nella pagina dedicata (questo il link www.abi.it/mercati/progetto-trasparenza-semplice/ambito-strumenti-info-educativi-diretti-alla-clientela/). Per la sua più ampia diffusione, questo nuovo strumento informativo ed educativo diretto alla clientela è a disposizione delle banche e delle Associazioni dei consumatori che hanno collaborato all’iniziativa (ACU, Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Centro Tutela Consumatori Utenti, Cittadinanzattiva, Codacons, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, U.Di.Con, UNC).

Ecco i principali contenuti:

Come funziona
Il Fondo di garanzia per i mutui prima casa rilascia garanzie statali pari al 50% della quota capitale su mutui ipotecari o su portafogli di mutui connessi all’acquisto (anche con accollo da frazionamento) o per l’acquisto e la ristrutturazione per accrescimento di efficienza energetica di immobili adibiti ad abitazione principale.

A quali mutui si applica
Sono ammissibili alla garanzia del Fondo i mutui ipotecari erogati da banche o intermediari finanziari di ammontare non superiore a 250 mila euro, per immobili prima casa non di lusso.

Chi può fare richiesta
In generale, per l’accesso alla garanzia del Fondo non sono previsti limiti di reddito dei mutuatari. Tuttavia, in presenza di più domande pervenute, sarà data una priorità ai mutui erogati a favore di:

  • giovani coppie, costituite da almeno due anni, dove almeno uno dei due componenti non abbia superato i 36 anni;
  • nuclei familiari monogenitoriali con figli minori;
  • giovani di età inferiore ai 36 anni;
  • conduttore di alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari, comunque denominati.

Fino al 31 dicembre 2023
Per tutti coloro che rientrando nelle categorie prioritarie in possesso di un ISEE, l’indicatore della situazione economica equivalente, non superiore a 40 mila euro annui e che richiedono un mutuo superiore all’80% del prezzo d’acquisto dell’immobile, è prevista la possibilità di richiedere l’innalzamento della garanzia all’80% della quota capitale.

Come fare richiesta
Occorre compilare il modulo pubblicato sul sito di Consap, che si occupa della gestione del Fondo (www.consap.it/fondo-prima-casa/) e presentarlo ad una delle banche e degli intermediari finanziari aderenti all’iniziativa, il cui elenco è disponibile sul sito del gestore del Fondo, allegando un documento di riconoscimento. Nel caso di garanzia dell’80%, al modulo occorre allegare anche la dichiarazione ISEE non superiore a 40.000 euro annui.
La banca/intermediario finanziario, verificata la completezza e la regolarità formale del modulo di domanda, provvede ad inviarlo a Consap, il quale comunica alla banca/intermediario finanziario l’esito istruttorio della garanzia entro 20 giorni dall’arrivo della richiesta. Entro 90 giorni dalla conferma dell’avvenuta ammissione alla garanzia del Fondo, la banca/intermediario finanziario comunica al gestore l’esito dell’operazione di mutuo.

La Guida

Il numero di pubblica utilità 1522 è attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno ed è accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile. L’accoglienza è disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, farsi, albanese, russo ucraino, portoghese, polacco.

Le operatrici telefoniche dedicate al servizio forniscono una prima risposta ai bisogni delle vittime di violenza di genere e stalking, offrendo informazioni utili e un orientamento verso i servizi socio-sanitari pubblici e privati presenti sul territorio nazionale ed inseriti nella mappatura ufficiale della Presidenza del Consiglio – Dipartimento Pari Opportunità. Il 1522, attraverso il supporto alle vittime, sostiene l’emersione della domanda di aiuto, con assoluta garanzia di anonimato. I casi di violenza che rivestono carattere di emergenza vengono accolti con una specifica procedura tecnico-operativa condivisa con le Forze dell’Ordine.

Il sito è www.1522.eu da cui si può accedere direttamente alla chat con operatrice.