Mutui: la domanda in calo in tutta Italia ma aumenta la durata del prestito

(31 luglio 2023) L’ultima indagine Regional Bank Lending Survey, pubblicata oggi dalla Banca d’Italia, fornisce interessanti indicazioni relative alla dinamica e alle caratteristiche dei prestiti bancari concessi alle famiglie per l’acquisto di abitazioni nell’intero 2022.

I risultati dell’indagine mostrano che, dopo l’espansione osservata nella prima parte del 2022, l’impatto sul livello dei tassi di interesse degli effetti della politica monetaria restrittiva della BCE ha comportato, nel secondo semestre del 2022, una contrazione della domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie, diffusa in tutte le aree del Paese.

Nonostante il quadro di difficoltà e di rischiosità crescente, per le nuove erogazioni di mutui residenziali risulta tuttavia in marcato aumento sia il rapporto tra il valore del finanziamento e quello dell’immobile sia la durata media dei prestiti.

Al riguardo, il rapporto tra l’ammontare del finanziamento e il valore dell’immobile posto a garanzia al momento della concessione del mutuo ha, infatti, raggiunto il 72% nella media del 2022, crescendo di quasi 4 punti percentuali rispetto al 2021. Inoltre, la quota dei mutui residenziali per cui il rapporto tra l’ammontare del finanziamento e il valore dell’immobile posto a garanzia è superiore all’80% cresce di 3 punti percentuali, al 21,8%, dal 18,8% rilevato nel 2021.

Contestualmente, anche la durata media dei nuovi mutui ha continuato a crescere significativamente, superando i 24 anni in media nel 2022. La quota di mutui residenziali con una scadenza pari o superiore ai 30 anni supera di circa 10 punti il dato del 2021, collocandosi al 42,1% dal 32,2% nel 2021.

Le dinamiche descritte sono in parte anche connesse al potenziamento attuato nel biennio 2021-2022 dell’operatività del Fondo di garanzia per la prima casa, di cui ha beneficiato soprattutto la clientela più giovane.

I dati indicati riflettono il supporto del mondo bancario in Italia a sostegno delle famiglie.

In questo contesto si inserisce la recente iniziativa dell’ABI per promuovere l’adozione da parte dei propri Associati di ulteriori misure in favore delle famiglie con mutui a tasso variabile senza cap, al fine di attenuare gli impatti dell’incremento dei tassi d’interesse sull’importo delle rate, quali:

– l’allungamento del piano di ammortamento dei finanziamenti per l’acquisto della prima casa;

– l’ampliamento della platea dei beneficiari della rinegoziazione dei contratti di mutuo ipotecario, introdotta dall’art.1, comma 322, della Legge 29 dicembre 2022, n. 197 (ad esempio, ammettendo alla misura anche soggetti con reddito ISEE o con mutui di importo più elevato rispetto a quanto previsto dalla legge);

– l’ulteriore diffusione della conoscenza presso la propria clientela della possibilità di ricorrere Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa (cosiddetto Fondo Gasparrini), al fine di sospendere – al verificarsi di specifici eventi – il pagamento delle rate del finanziamento.

Al via Tavolo per rafforzare la relazione tra ABI e Ente nazionale sordi

(29 luglio 2023) Favorire lo scambio di informazioni e di esperienze in particolare sugli aspetti connessi ai temi dell’accessibilità. Al via il Tavolo di confronto tra l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) e l’Ente Nazionale Sordi (ENS) per la realizzazione di iniziative e progetti per favorire la migliore accessibilità alle strutture e ai prodotti e servizi bancari.

La collaborazione si pone nell’ambito del Protocollo di intesa che ABI e ENS hanno sottoscritto al fine di rafforzare il proprio impegno riguardo ai temi dell’inclusione, nel rispetto e valorizzazione delle specificità delle diverse fasce della popolazione, a partire dalle persone con limitazioni funzionali anche temporanee.

Il Tavolo di confronto rappresenta il luogo istituzionale in cui si svilupperà la collaborazione per:

– favorire lo scambio di informazioni, conoscenze ed esperienze tra il mondo bancario e l’Ente Nazionale Sordi in particolare sugli aspetti connessi ai temi dell’accessibilità; 

– esaminare congiuntamente tematiche specifiche e normative di riferimento in tema di accessibilità, che incidono nella relazione tra banche e persone con limitazioni uditive;

– condividere pratiche per favorire l’accessibilità e l’inclusione, secondo la logica della massima fruibilità di prodotti, canali, strumenti, servizi e strutture anche con il supporto di strumentazioni tecnologiche evolute e sempre più diffuse.

Nell’ambito dell’intesa, ABI e ENS intendono inoltre promuovere iniziative culturali, informative, formative ed educative di carattere anche sperimentale, prevedendo la fruizione individuale o collettiva dei materiali prodotti con formati accessibili, in particolare, attraverso la realizzazione di strumenti divulgativi per promuovere l’educazione finanziaria e al risparmio ed economica; favorendo, ove possibile e con modalità e approcci graduali di implementazione , canali accessibili di contatto tra la banca e la clientela con limitazioni uditive anche attraverso l’utilizzo di sistemi di comunicazione alternativi e di tecnologie per la traduzione simultanea.

ABI e ENS lavoreranno tra l’altro al fine di promuovere attività di sensibilizzazione e per favorire la massima diffusione delle iniziative messe in campo, dandone visibilità anche sui rispettivi siti Internet www.abi.it e www.ens.it.

L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività promosse dall’ABI per favorire l’inclusione finanziaria e sociale dei cittadini. L’impegno del settore bancario in tema di accessibilità è in linea con le principali indicazioni contenute nell’Atto europeo sull’accessibilità, la Direttiva di riferimento su questi temi, e vede la collaborazione di ABI con rappresentanze di cittadini anche sui temi della sostenibilità e per favorire la fruizione di temi bancari da parte della clientela, quali in particolare il Progetto Trasparenza semplice e il tavolo sui temi della finanza sostenibile con le Associazioni dei consumatori, il Protocollo di intesa con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI), il Protocollo di intesa con il Fondo Italiano Abbattimento Barriere Architettoniche (FIABA Onlus).

Circolare su stop pagamenti mutui enti locali

(28 luglio 2023) L’ABI ha diffuso una lettera circolare per informare i propri associati dell’accordo quadro sulla sospensione del pagamento della quota capitale dei mutui degli Enti locali, raggiunto con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e l’Unione Province d’Italia (UPI).

Con l’obiettivo di venire incontro alle esigenze di liquidità degli Enti locali causate dall’emergenza dovuta all’aumento dei costi energetici e a fronteggiare le difficoltà generate dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023.

L’intesa definisce le linee guida sulla base delle quali le banche aderenti possono procedere alla sospensione del pagamento della quota capitale delle rate dei mutui in essere, in scadenza dal 27 luglio 2023, data di sottoscrizione dell’Accordo, fino al 31 dicembre 2023 incluso.

L’accordo determina inoltre l’estensione di sei mesi del piano di ammortamento. Per quanto riguarda, invece, gli interessi sul capitale sospeso, questi vanno corrisposti alle scadenze originarie e la scadenza del mutuo a seguito della sospensione non può comunque superare i 30 anni.

Secondo quanto previsto dall’Accordo ABI-ANCI-UPI, i finanziamenti oggetto di sospensione devono avere le seguenti caratteristiche:

– essere stipulati secondo la forma tecnica del mutuo;

– essere intestati agli Enti locali con oneri di rimborso interamente a proprio carico;

– il soggetto debitore e il soggetto beneficiario devono essere coincidenti;

– non devono essere stati concessi in base a leggi speciali;

– devono essere in corso di ammortamento;

– non devono presentare rate scadute e non pagate da oltre 90 giorni al momento di presentazione della domanda.

Al momento di presentazione della domanda, gli Enti non devono essere sottoposti a procedure di scioglimento per fenomeni di infiltrazione mafiosa o similare. Sono inoltre esclusi dalla misura gli Enti morosi oppure in dissesto privi di ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato approvato al momento della presentazione della domanda.

Le domande di sospensione devono pervenire alle banche aderenti entro il 30 settembre 2023. Resta comunque ferma la possibilità per la banca aderente di offrire, nella propria autonomia, condizioni migliorative rispetto a quelle previste dall’Accordo, fermi restando i limiti disposti dal quadro normativo-regolamentare di riferimento.

Pagamenti elettronici: al via Protocollo per ridurre i costi con il pos

(27 luglio 2023) È stato raggiunto l’accordo tra ABI, APSP, CNA, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e FIPE per la definizione del “Protocollo d’intesa per la mitigazione, la maggiore comprensibilità e comparabilità dei costi di accettazione di strumenti di pagamento elettronici”.

L’accordo, raggiunto presso il Ministero dell’Economia e le Finanze, sul quale l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato (AGCM) ha espresso il parere favorevole, promuove ulteriormente la digitalizzazione, la modernizzazione e la concorrenza dei servizi di pagamento, anche attraverso una maggiore comprensibilità, comparabilità e mitigazione dei costi delle transazioni con strumenti di pagamento elettronici. E ciò con riferimento a chi svolge attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, tenuti ad accettare pagamenti con POS e che presentino ricavi e compensi relativi all’anno di imposta precedente di ammontare non superiore a 400.000 euro.

Nello specifico l’ABI e l’APSP si impegnano a invitare i propri associati, che operano in qualità di “soggetti abilitati all’accettazione di pagamenti con carta presso gli Esercenti” a promuovere iniziative commerciali nei confronti degli Esercenti, volte a ridurre l’impatto dei costi delle transazioni di basso valore, cioè di importo non superiore a 30 euro. In particolare, tali iniziative commerciali dovrebbero essere significativamente competitive per quanto riguarda le transazioni di importo unitario almeno fino a 10 euro. Le iniziative commerciali andranno pubblicizzate per almeno 6 mesi e avranno durata non inferiore a 9 mesi.

Sempre nel Protocollo è previsto che i Prestatori di Servizi di Pagamento che operano in qualità di “soggetti abilitati all’accettazione di pagamenti con carta presso gli Esercenti” aderenti, per accrescere la trasparenza, utilizzeranno un apposito schema standard allegato all’accordo di rappresentazione sintetica delle condizioni previste dalle offerte commerciali. Tale schema è finalizzato ad assicurare l’immediata comparabilità tra le iniziative commerciali di cui al Protocollo.

L’ABI e l’APSP si impegnano altresì a invitare tutti gli altri Operatori della filiera dei pagamenti propri associati (emittenti di carte, circuiti di pagamento e i diversi operatori che forniscono i servizi tecnici necessari al completamento delle transazioni con carta) a contribuire concretamente ad assicurare il successo delle iniziative commerciali di cui al Protocollo.

Il testo del Protocollo
Protocollo POS (Cnel.it)

Patuelli, mossa Bce sulla riserva obbligatoria pesa sulle banche

(27 luglio 2023) Il Presidente dell’ABI Antonio Patuelli ha dichiarato che il tempo verificherà l’efficacia e le conseguenze dirette ed indirette del preannunciato aumento di 25 centesimi dei tassi decisi oggi dalla BCE che, a sorpresa, ha deciso anche di azzerare la remunerazione per le banche della riserva obbligatoria che in precedenza era del 3,5%.

Questa decisione odierna della BCE -ha aggiunto il Presidente Patuelli- da ora costerà alle banche, così come è stata ed è onerosa la decisione della BCE dell’autunno scorso di rendere significativamente costosa la residua liquidità concessa dalla BCE alle banche attraverso i piani di finanziamento a lungo termine TLTRO.

Il Ccnl dei bancari è prorogato al 31 dicembre 2023

(26 luglio 2023) È proseguito oggi il confronto tra l’ABI e le Organizzazioni sindacali Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei bancari.

Nella riunione odierna l’ABI si è soffermata – anche alla luce della illustrazione della piattaforma sindacale avvenuta durante l’incontro di mercoledì 19 luglio – sui principali aspetti di contesto che hanno un diretto impatto sul lavoro e sulla stessa organizzazione delle banche, evidenziando le tematiche sulle quali l’Associazione ritiene opportuno focalizzare maggiormente l’attenzione per raggiungere l’obiettivo comune di un contratto collettivo nazionale di lavoro al passo con i tempi.

“Nella riunione di oggi – sottolinea Ilaria Maria Dalla Riva, Presidente del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro dell’ABI (Casl) – abbiamo richiamato alcuni aspetti nell’ottica di offrire un utile contributo al confronto per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di categoria avviato a seguito della presentazione della piattaforma sindacale”.

“Ritengo – prosegue Dalla Riva – che quanto emerso in occasione di queste prime due riunioni costituisca una chiara e solida base per lo sviluppo di un confronto costruttivo che consentirà di concludere il negoziato”.

Le Parti hanno quindi condiviso un Verbale di accordo che conferma fino al 31 dicembre 2023 la sospensione dei termini di cui al Ccnl 19 dicembre 2019.

Ad esito della riunione l’ABI e le Organizzazioni sindacali hanno condiviso di calendarizzare nuovi incontri a settembre per proseguire il confronto.

Bene i chiarimenti Ue su la gestione delle crisi bancarie

Il Presidente dell’ABI Antonio Patuelli e il Direttore Generale Giovanni Sabatini esprimono soddisfazione per alcuni chiarimenti di Mairead McGuinness, Commissaria europea ai Servizi finanziari, stabilità finanziaria e Unione dei mercati dei capitali, espressi in una lettera a loro indirizzata in risposta ad una lettera dell’ABI in cui erano state espresse preoccupazioni e proposte in relazione alle indicazioni della Commissione Europea sulla Gestione di eventuali crisi bancarie.

Il Presidente Patuelli e il DG Sabatini esprimono apprezzamento in particolare per quanto scrive la Commissaria McGuinness in relazione alla proposta della Commissione  che “non presenta la risoluzione come la procedura principale per la gestione di situazioni di crisi” e sul ruolo degli interventi “preventivi” per “prevenire il deterioramento di una crisi bancaria, che per questo possono essere meno onerosi rispetto alle procedure di risoluzione e di liquidazione, quando l’intervento è tempestivo e interviene prima che le perdite giungano a un punto critico”. Inoltre, è positivo, sottolineano Patuelli e Sabatini che “la Commissione Europea intende chiarire quali siano le regole che disciplinano i calcoli del test del minor onere per garantire condizioni di parità a livello UE nell’utilizzo dei fondi dei sistemi di garanzia dei depositi”.

Segue testo integrale della lettera della Commissaria McGuinness

Nel 50^ della scomparsa gli “insegnamenti di Raffaele Mattioli”

(22 luglio 2023) “Gli insegnamenti di Raffaele Mattioli” è il titolo del nuovo volume che l’Associazione Bancaria Italiana e l’Istituto Luigi Einaudi per gli studi bancari, finanziari e assicurativi hanno realizzato assieme a Editori Laterza e che viene presentato in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Mattioli, avvenuta il 27 luglio 1973.

Il volume, curato da Federico Pascucci, Segretario Generale dell’Istituto Luigi Einaudi, è diviso in due sezioni: la prima raccoglie otto interventi di testimoni diretti e di interpreti successivi; la seconda è focalizzata sulla ricostruzione del rapporto intercorso tra Mattioli e la rivista dell’ABI “Bancaria”.

“Dopo i volumi su Luigi Einaudi, Carlo Azeglio Ciampi, Guido Carli, Paolo Baffi, Stefano Siglienti, Tancredi Bianchi e Piero Barucci – si legge nella Prefazione, firmata da Antonio Patuelli, Presidente dell’ABI, e Maurizio Sella, Presidente dell’Istituto Luigi Einaudi –, l’Associazione Bancaria Italiana e l’Istituto Luigi Einaudi per gli studi bancari, finanziari e assicurativi nel cinquantenario dedicano il volume ai plurimi insegnamenti di Mattioli, validi anche per l’oggi e per il domani”.

Consapevoli che le capacità di Mattioli “non erano solo bancarie e finanziarie, ma innanzitutto etiche e culturali, nel più ampio significato”, tali da avergli permesso “di essere banchiere indipendente pur operando in contesti molto complessi e diversi”, Patuelli e Sella anticipano, nella Prefazione, l’eterogeneità dei contributi su Mattioli, “voci diverse e tra loro volutamente non omogenee in quanto portatrici di esperienze, interessi e vocazioni differenti”. Una polifonia di voci differenti ma “tutte accomunate dalla volontà di rendere testimonianza di una specifica sfaccettatura di quel prisma di intelligenza di valori e di passione in cui Mattioli si è identificato e che ne ha fatto un maestro di professione e, più in generale, di vita”.

Il Presidente Sella – ricordando un Suo incontro da giovanissimo con Mattioli nei corridoi della sede della Comit – ha commentato: “In quel periodo, inizio anni Settanta, la reputazione della Comit era straordinariamente favorevole. La cultura e la professionalità di Mattioli avevano inciso sul business in maniera da conseguire un forte vantaggio di immagine e di granitica solidità: il lavoro con l’estero era della Comit. L’incontro casuale portò a percepire un uomo garbato, professionale, estremamente gentile, che emanava rispetto e un qualche timore reverenziale nel giovane promesso banchiere, che aveva meno di trent’anni!”.

Il Presidente Patuelli e il Vice Presidente Vicario dell’ABI, Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Banca Intesa Sanpaolo, tracciano nei loro saggi i profili del banchiere umanista nelle emergenze del Novecento e di Mattioli grande interprete del ‘mestiere del banchiere’.

“Ha ben scritto Camillo Venesio – si legge nel saggio di Patuelli – che raccontare Mattioli significa ripercorrere la storia dell’economia e della finanza italiana e in parte internazionale fra gli anni Venti e gli anni Settanta del secolo scorso; significa ripercorrere la storia della Comit, della sua grave crisi e della sua rinascita negli anni Trenta, del suo diventare «un esempio per tutti di credito ordinario» dopo le tragedie della seconda guerra mondiale; significa realizzare come il «banchiere umanista» avesse chiaramente compreso che l’esperienza disastrosa degli anni Trenta derivava dalla confusione fra il credito bancario di carattere commerciale (a breve termine) e quello di carattere finanziario e industriale (a lungo termine) e che erano necessarie grandi riforme (la legge bancaria del 1936) e nuove iniziative che tanto hanno influito sulla storia economica italiana, come la nascita dell’Iri e la creazione di Mediobanca”.

Gros-Pietro rimarca che ricordare Mattioli “significa avere l’opportunità di condividere, in modo particolare a beneficio di chi non ha avuto la possibilità di accostarsi alla sua figura, la memoria di una personalità che continua a offrire chiavi di lettura valide per affrontare alcune sfide dell’oggi, che coinvolgono la banca, ma non solo”.

Tra gli altri sei contributi presenti nel volume figurano la testimonianza resa da Guido Carli alla cerimonia di commemorazione di Mattioli organizzata a Milano il 17 febbraio 1975, intitolata “Mattioli banchiere”, e il testo dell’intervento pronunciato dal Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in occasione dell’inaugurazione della mostra “Raffaele Mattioli, banchiere umanista, civil servant”. Pierluigi Ciocca, Vice Direttore Generale della Banca d’Italia dal 1995 al 2006, si focalizza sulle diverse anime di Mattioli, banchiere, economista ed intellettuale. Di Bruno Visentini è pubblicato il testo della commemorazione, intitolata ‘Professionalità e umanesimo di Raffaele Mattioli’, predisposta per il conferimento alla memoria di Mattioli del Premio nazionale “Stefano Siglienti”, bandito dall’ABI e celebrato in apertura dell’Assemblea dell’Associazione Bancaria Italiana che si svolse a Roma nel maggio 1976. Gli storici Francesca Pino e Sandro Gerbi focalizzano i propri interventi, rispettivamente, sulla vocazione di Mattioli quale organizzatore di cultura e sull’impegno politico dell’intellettuale.