“Dl Superbonus: ‘impossibile’ per le banche compensare i crediti d’imposta acquistati”

(15 maggio 2024) Il Comitato esecutivo dell’ABI, riunito oggi a Milano, ha approvato all’unanimità il seguente documento.

“L’emendamento presentato dal MEF sul cosiddetto “Superbonus” ha parzialmente chiarito la tematica rispetto ad anticipazioni dei giorni precedenti: è stato chiarito che a fronte di operazioni di sconto in fattura e di acquisto di crediti fiscali, connessi con il “Superbonus”, è confermata la possibilità di spalmare il credito fiscale in quattro anni.
Permangono elementi di retroattività. In particolare:

  • per i beneficiari diretti delle detrazioni relative alle operazioni attivate tra l’inizio del 2024 e l’entrata in vigore della legge di conversione;
  • per le banche e altri intermediari finanziari che si vedrebbero ridotte dal 2025 le voci compensabili, incidendo, quindi, anche sui crediti maturati negli anni passati. In particolare, verrebbero escluse le componenti relative ai contributi previdenziali, assistenziali e ai premi per l’assicurazione contro gli infortuni del lavoro e le malattie professionali.

In questo modo per le banche sarebbe impossibile compensare i crediti d’imposta acquistati, incidendo negativamente sulla loro capacità di acquistare ulteriori crediti. Dovrebbero essere rivisti i piani di acquisto con riflessi negativi per le imprese che non riuscissero a cedere tali crediti.

Tale aspetto è particolarmente rilevante per le banche, tenuto conto delle indicazioni della Banca d’Italia di gennaio 2021 e di luglio 2023 sugli acquisti dei crediti di imposta rivenienti dai bonus edilizi. In particolare, la Banca d’Italia ha indicato la necessità che “Le banche definiscono adeguate politiche e processi di governo e gestione del rischio in modo da assicurare che i plafond di acquisto dei crediti d’imposta siano definiti in funzione della capienza attuale e prospettica della posizione debitoria della banca nei confronti dell’erario, evitando così l’acquisto di un ammontare di crediti non congruo rispetto ai debiti utilizzabili per la compensazione.”

Auspichiamo, quindi, che il Parlamento e il Governo prendano nella dovuta considerazione anche tali importanti elementi”.

Sospensione rate mutui per eventi meteorologici nella provincia di Brescia

(15 maggio 2024) L’ABI ha appena diffuso una lettera circolare agli Associati nella quale segnala che è stata pubblicata, sul sito del Dipartimento della Protezione Civile, l’Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile con cui è stata adottata una misura di sospensione del pagamento delle rate dei mutui, in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nei giorni dal 20 ottobre al 10 novembre 2023 nel territorio della provincia di Brescia.

Tale Ordinanza, in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, recepisce i contenuti dell’accordo sottoscritto da ABI e dalle Associazioni dei consumatori per assicurare tempestività degli interventi a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali.

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale sarà possibile per le banche dar seguito alla richiesta dell’ABI di dare immediata attuazione alla sospensione dei mutui per questo territorio.

Nel 2023 rapine in calo del 35,5%

(14 maggio 2024) Diminuite del 35,5% le rapine in banca in un anno, passate dalle 124 del 2022 alle 80 del 2023. In calo anche il cosiddetto indice di rischio – cioè, il numero di rapine ogni 100 sportelli – che è passato da 0,6 a 0,4.

La tendenza positiva che ha caratterizzato il fenomeno negli ultimi anni è anche il frutto del lavoro congiunto di banche e Forze dell’Ordine. Basti pensare che, tra il 2013 al 2023, le rapine allo sportello sono diminuite del 93,6%, passando dalle 1.246 del 2013 alle 80 del 2023.
Sono questi i principali risultati dell’indagine condotta da Ossif, il Centro di ricerca ABI in materia di sicurezza, che sono stati presentati oggi nel corso del convegno Banche e Sicurezza 2024, la due giorni di lavoro sui temi chiave della sicurezza in banca.
Ecco, più nel dettaglio, cosa emerge dall’indagine Ossif sulle rapine in banca nel 2023.

La mappa delle rapine

Nel 2023, nessun colpo in banca nelle Marche (da 5 nel 2022), Molise (da 1), Sardegna e Trentino-Alto Adige (da 3).
Le rapine sono diminuite anche in: Abruzzo (-50%, da 2 a 1), Calabria (-50%, da 2 a 1), Emilia Romagna (-27,3%, da 11 a 8), Lazio (-22,2%, da 9 a 7), Liguria (-50%, da 2 a 1), Lombardia (-40,6%, da 32 a 19), Piemonte (-22,2%, da 9 a 7), Puglia (-83,3%, da 6 a 1), Sicilia (-22,2%, da 18 a 14), Toscana (-50%, da 10 a 5), Veneto (-50%, da 2 a 1). Aumenti si sono invece verificati in Basilicata (con 1 rapina da 0), Campania (con 9 rapine da 8), Friuli-Venezia Giulia (con 1 rapina da 0), Umbria (con 3 rapine da 1) e Valle d’Aosta (con 1 rapina da 0).

Gli investimenti in sicurezza, la Guida antirapina e il protocollo d’intesa per la prevenzione della criminalità in banca

Le banche italiane investono ogni anno circa 500 milioni di euro per rendere le proprie filiali ancora più protette e sicure.
Adottando misure di protezione sempre più moderne ed efficaci e formando i propri dipendenti anche attraverso un’apposita “Guida alla sicurezza per gli operatori di sportello”, realizzata da Ossif in collaborazione con il Ministero dell’Interno e le Prefetture. La Guida Antirapina è un significativo punto di riferimento per chi opera ogni giorno nelle filiali bancarie: una sorta di vademecum su come comportarsi durante le rapine, ma anche indicazioni utili per prevenirle nonché per agevolare il controllo del territorio e l’attività investigativa delle Forze dell’Ordine.
Grande merito è da attribuire anche al nuovo Protocollo d’intesa tra l’ABI e le Prefetture per la prevenzione della criminalità ai danni delle banche e della clientela che – attraverso dialogo, scambio di informazioni, strumenti di valutazione del rischio e misure di sicurezza – contrasta in modo sempre più efficace il fenomeno criminale delle rapine in banca.

La nuova guida sul Fondo di garanzia per i mutui prima casa

(11 maggio 2024) Come funziona il Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa, a quali mutui si applica, chi può fare richiesta. Sono questi i principali aspetti che la nuova guida dedicata al Fondo di garanzia per i mutui prima casa approfondisce.

Realizzata dall’Associazione Bancaria Italiana con le banche e le Associazioni dei consumatori che partecipano al progetto Trasparenza semplice, la guida fornisce informazioni aggiornate ed essenziali su questo importante strumento pubblico volto a supportare nell’acquisto dell’abitazione principale i cittadini, a partire dai giovani e, in particolare per l’anno 2024, dalle famiglie numerose.

Realizzata con un linguaggio semplice e accessibile, la guida si inserisce nell’ambito del progetto che prevede la diffusione di strumenti informativi ed educativi su temi di interesse per la clientela, con l’obiettivo di supportare e rafforzare le conoscenze economiche e favorire la fruizione delle informazioni di carattere bancario e finanziario da parte dei cittadini anche meno esperti.

La guida è in formato digitale, liberamente accessibile sul sito dell’ABI www.abi.it nella pagina dedicata (www.abi.it/mercati/le-guide-abi-per-approfondire/). Inoltre, per la sua più ampia diffusione, questo nuovo strumento diretto alla formazione e informazione della clientela è a disposizione delle banche e delle Associazioni dei consumatori che hanno collaborato all’iniziativa (ACU, Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Centro Tutela Consumatori Utenti, Cittadinanzattiva, Codacons, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, U.Di.Con, UNC).

La misura

Il Fondo di garanzia per i mutui prima casa favorisce l’accesso ai mutui per l’acquisto – o per acquisto e ristrutturazione per efficientamento energetico – della prima casa a beneficio dei cittadini che non siano proprietari di altri immobili a uso abitativo, rilasciando garanzie pari al 50% della quota capitale su mutui ipotecari erogati per un importo non superiore a 250 mila euro.

In generale, per l’accesso alla garanzia del Fondo non sono previsti limiti di reddito dei mutuatari. Specifiche agevolazioni sono tuttavia previste per categorie di clienti individuati come “prioritari” quali in particolare: giovani e giovani coppie, con mutuatario di età inferiore ai 36 anni; e nuclei familiari monogenitoriali con figli minori. Per questi soggetti fino al 31 dicembre 2024 è previsto che, se l’importo del mutuo è superiore all’80% del prezzo dell’immobile da acquistare, la garanzia del Fondo può arrivare fino all’80% della quota capitale del finanziamento. Per le famiglie numerose la garanzia può invece arrivare fino al 90%.

Per richiedere di usufruire della misura, occorre compilare il modulo pubblicato sul sito di Consap, che si occupa della gestione del Fondo (www.consap.it/fondo-prima-casa/) e presentarlo ad una delle banche e degli intermediari finanziari aderenti all’iniziativa, il cui elenco è disponibile sul sito del gestore del Fondo.

Superbonus: in questa fase è importante dare certezze e rafforzare la fiducia

(8 maggio 2024) “In questa fase complessa è importante dare certezze e rafforzare la fiducia. Interventi retroattivi sul Superbonus minerebbero la fiducia di famiglie, imprese e investitori”, dichiarano il direttore generale dell’ANCE Massimiliano Musmeci e il vice direttore generale vicario dell’ABI, Gianfranco Torriero. Inoltre, ricordano che lo stesso Ministro dell’Economia, infatti, ha più volte indicato che non ci sarà il ricorso a interventi retroattivi.

Completare Unione bancaria in modo graduale e ordinato

(17 aprile 2024) Il Comitato esecutivo dell’ABI ha deliberato all’unanimità di inviare la seguente lettera alla Presidente della Commissione ECON, Professoressa Irene Tinagli.

Dell’invio di questa lettera, il Presidente e il Direttore Generale dell’ABI hanno dato immediata notizia al Presidente del Consiglio, ai Vicepresidenti del Consiglio, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, e al Governatore della Banca d’Italia.

“In relazione al dibattito in corso in questi giorni presso la Commissione ECON da Lei presieduta sulla proposta di regolamento per uno Schema Europeo di Assicurazione sui Depositi (EDIS, 2015/0270(COD)), vorremmo ribadire quanto già anticipato in occasione del Suo apprezzatissimo intervento nella riunione del Comitato esecutivo dello scorso marzo e cioè che una decisione sull’EDIS in questo momento sarebbe prematura.

Riconosciamo che la creazione dell’Unione Bancaria, avviata nel 2014, è stata una risposta potente alla crisi finanziaria, che ha portato a progressi significativi verso la creazione di un Testo Unico in materia bancaria nell’UE, l’istituzione di una nuova architettura europea per la supervisione e la risoluzione, la riduzione dei rischi.

In questo contesto ulteriori progressi nel completamento dell’Unione Bancaria sono certamente auspicabili, ma occorre che tali progressi siano frutto di un percorso normativo ordinato, coordinato e coerente. In proposito osserviamo che non è ancora stato trovato un accordo sul pacchetto di gestione delle crisi (CMDI) rispetto al quale dovranno necessariamente coordinarsi le scelte che saranno compiute sull’EDIS. Anche sotto il profilo di una corretta sequenza temporale, sosteniamo decisamente l’importanza di evitare di effettuare il secondo passo prima del primo, per evitare incongruenze e divergenze tra questi due complessi dossier.

Pertanto, auspichiamo fortemente che sia adottato un approccio graduale e ordinato che parta dalla conclusione del percorso legislativo concernente il CMDI per passare poi alla conclusione del c.d. terzo pilastro dell’Unione Bancaria evitando frettolosi compromessi senza che siano state adeguatamente valutate tutte le possibili conseguenze in una materia così delicata per la stabilità dei mercati finanziari.

RingraziandoLa per l’attenzione che vorrà dedicare alla presente, ci è gradito inviarLe i più cordiali saluti.

Antonio Patuelli, Presidente ABI

Giovanni Sabatini, Direttore generale ABI”