(30 novembre 2019) Oltre 560 milioni di euro gli investimenti stanziati dalle banche italiane nel 2018 per garantire alla clientela filiali ancora più sicure, adottando misure di protezione più moderne ed efficaci e realizzando attività di formazione ai propri dipendenti.
E i risultati stanno arrivando, anche grazie alla sempre più stretta collaborazione e allo scambio di dati e informazioni con le Forze dell’Ordine. Basti pensare che nel 2018 le rapine in banca sono diminuite del 29,2% rispetto al 2017 e di oltre due terzi (-67%) rispetto al 2014.
Dall’ultimo Rapporto sulle difese anticrimine del settore bancario – redatto da OSSIF- il centro di ricerca dell’ABI sulla sicurezza anticrimine- sulla base delle informazioni fornite da 106 banche, rappresentative del 78% in termini di sportelli emerge un’attenzione costante delle banche nella protezione delle proprie strutture.
Secondo lo studio la videoregistrazione è il sistema di sicurezza più diffuso (presente nella quasi totalità delle filiali) seguito dai dispositivi di erogazione temporizzata del denaro (92,6%) e dai dispositivi di allarme (88,1%).
Per quanto riguarda la protezione degli ATM, sulla base dei dati delle 28.087 apparecchiature censite nel Data-Base Anticrimine di OSSIF, è emerso che i dispositivi di sicurezza maggiormente utilizzati sono i sistemi di allarme connessi ai sensori antiscasso/antintrusione (presenti nell’87,9% degli ATM), la blindatura del mezzo forte (73,1%) e le difese passive volte ad impedire l’asportazione dell’apparecchiatura (63,3%).
Più informazione e formazione per la sicurezza delle banche e dei clienti anche attraverso la “Guida alla sicurezza per gli operatori di sportello”, realizzata da OSSIF in collaborazione con il Ministero dell’Interno e le Prefetture.
La Guida Antirapina è diventata negli anni un significativo punto di riferimento per chi opera ogni giorno nelle filiali bancarie: una sorta di vademecum su come comportarsi durante le rapine, ma anche indicazioni utili per prevenirle.