(8 febbraio 2013) E’ l’auspicio rivolto al Commissario europeo Michel Barnier a proposito dei requisiti di capitale in occasione di un incontro a Roma con il Direttore generale dell’ABI Giovanni Sabatini e i vertici di alcuni delle maggiori banche italiane.
“In una fase ancora complessa per l’economia nazionale ed internazionale è fondamentale scongiurare il rischio di un restringimento del credito, adottando un trattamento dei requisiti patrimoniali che non penalizzi le Pmi, che rappresentano l’ossatura economica dell’Europa e, in particolare, dell’Italia. In questa direzione è necessario estendere lo ‘Sme supporting factor’ – il fattore di correzione per le piccole e medie imprese che immunizza l’aumento dei requisiti di capitale imposto da Basilea3 – a tutti i comparti con fatturato fino a 50 milioni di euro”. È quanto ha dichiarato il direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini, nel corso dell’incontro istituzionale con il Commissario europeo per il Mercato interno e i servizi, Michel Barnier, che si è tenuto questa mattina presso la sede dell’Associazione bancaria italiana.
L’incontro – al quale hanno partecipato anche i vertici di alcune delle maggiori banche italiane – è stata l’occasione per un confronto su tutte le principali questioni ancora aperte a livello europeo. Tra queste il progetto di Unione bancaria e l’ipotesi di una netta separazione tra attività commerciali e di investimento. “È necessario – ha detto Sabatini – procedere rapidamente alla creazione di una vera Unione economica e monetaria, che sia basata su regole e approcci di vigilanza uniformi, e che completi l’accentramento delle funzioni di vigilanza prudenziale in capo alla Bce con un meccanismo europeo per la gestione e risoluzione delle crisi e la garanzia dei depositanti”.
Quanto alla proposta di riforma del settore bancario avanzata dal gruppo Liikanen, l’ABI ha sottolineato come la separazione obbligatoria delle attività finanziarie da quelle commerciali dovrebbe avvenire sulla base di specifiche valutazioni di natura qualitativa effettuate dalle autorità di controllo, piuttosto che essere basata su regole esclusivamente quantitative. Tra queste, in particolare, è importante tenere conto del modello di business, che per le banche italiane è tradizionalmente fondato sull’attività di raccolta e di credito a imprese e famiglie.
All’incontro con il commissario Barnier hanno preso parte, tra gli altri, il Presidente dell’Aibe, Guido Rosa, il Presidente di Bnl, Luigi Abete, l’Amministratore delegato di Banca Mps, Fabrizio Viola, il Direttore generale e il Direttore operativo di FederCasse, Sergio Gatti e Federico Cornelli, il Vice Presidente esecutivo di Unicredit Giuseppe Scognamiglio.