“Etica e sostenibilità”. | [04/02/2022]

(5 febbraio 2022) Etica e sostenibilità. Relazione di Antonio Patuelli alla Tornata dell’Accademia degli Incamminati in occasione della consegna del ‘Vincastro d’Argento – Premio a una Vita’ al Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna 5 febbraio a Bagnacavallo (Ravenna)

​”Il concetto di etica è molto più antico e consolidato di quello di sostenibilità, anche se i due concetti appaiono sempre più connessi.

Per millenni le persone non si sono poste problemi di sostenibilità, di limiti alla crescita economica e allo sviluppo: le società erano, in genere, quanto mai arretrate, la povertà era prevalente, la popolazione cresceva gradualmente e le risorse della Terra parevano illimitate nelle dimensioni e nelle potenzialità. Si trattava principalmente di sfruttare sempre meglio le allora apparenti infinite potenzialità della Terra e dello sviluppo economico, sociale e civile.

Soltanto nel Novecento avanzato, molto avanzato, si sono crescentemente affermate le problematiche dei rischi dello sviluppo senza confini e della tutela dell’ambiente, anche prospettica, ma coloro che se ne occupavano spesso apparivano dei futuristi catastrofici e visionari.Il futurismo nella prima metà, almeno, del Novecento appariva come legato soprattutto all’infinita ricerca scientifica connessa prima alle evoluzioni delle macchine e, poi, delle tecnologie, in un mondo di cui, il più delle volte, non si avvertivano i limiti e i rischi.

Soltanto negli anni Ottanta del Novecento l’umanità si scontrò ed iniziò ad avvertire i limiti dello sviluppo ed i rischi ad esso connessi: il disastro di Chernobyl fu il più fragoroso e preoccupante per le comunità mondiali.L’Italia si sorprese anche quando venne colpita da diverse violente forme di inquinamento, come nel 1976 dal disastro di Seveso, e poi dall’eutrofizzazione delle alghe in Adriatico, cioè dai processi degenerativi delle acque conseguenti a vari fenomeni industriali e urbani.Soltanto negli anni Ottanta l’Italia istituì un Ministero apposito, prima definito dell’Ecologia e poi dell’Ambiente.Il termine “sostenibilità” non è nemmeno contemplato dalla gran parte dei più dotti dizionari di scienze sociali, di politica, di economia e finanza, né in quelli generalisti anche di fine Novecento.La rapidità dell’accelerazione dello sviluppo economico e della popolazione ha più recentemente imposto ai più qualificati organismi internazionali il termine “sostenibilità” che occorre innanzitutto declinare come metodo, come lungimiranza delle potenzialità di ogni attività ed iniziativa e dei rischi connessi.

La “sostenibilità” è, in sostanza, alternativa all’ “attualismo”, a tutto ciò che non valuta le conseguenze innanzitutto prospettiche. “Sostenibilità” è innanzitutto visione lunga e alternativa alle scelte basate anche sulla sondaggistica che analizza principalmente le conseguenze emotive di fenomeni già consolidati.L’etica ha incrociato forse per prima la “sostenibilità” e le sue connessioni.
L’etica, termine di derivazione greca ed in qualche modo equivalente alla latina morale, ha, invece, millenni di riflessioni alle spalle e già da secoli, implicitamente, conteneva anche i principi della “sostenibilità”, ma senza una sua specifica, prospettica e matura declinazione, anche se molto approfondita nei secoli è stata la discussione sulle leggi della natura, più che sui suoi limiti soprattutto prospettici.

Per secoli l’eti a è stata dibattuta soprattutto da diversi punti di vista religiosi e laici. Religiosi fra più culture, confessioni e religioni diverse. 

Laici soprattutto intesi come connessioni fra etica civile e legislazione umana. A lungo si svilupparono forti discussioni fra scienza e morale e su quale delle due potesse prevalere. Nel Novecento, finalmente, si affermò crescentemente la connessione diretta fra morale civile e diritto pubblico, soprattutto nel nuovo costituzionalismo, frutto non di concessioni regie di Statuti, ma di elaborazioni collettive di Costituzioni da parte di Assemblee rappresentative. L’etica si è così crescentemente diffusa come consapevolezza più generale, non solo conseguenza di norme disposte da autorità non elettive o da soli precetti religiosi. Più fortemente sono cresciute le attenzioni generali verso i diritti dei malati e l’etica degli affari.Ma “sostenibilità” impone un salto di qualità, innanzitutto metodologico e prospettico, di valutazione dei rischi di crescita all’infinito di uno sviluppo che deve essere preventivamente compatibile con la tutela della salute e dell’ambiente e con le possibilità stesse di ulteriore potenziale, anche inimmaginabile, futuro ulteriore sviluppo.

La dottrina sociale della Chiesa ha fatto importanti sforzi in tal senso. Giovanni Paolo II, così come suoi autorevoli contemporanei laici, ha indicato la necessità che “prevalga l’etica del rispetto per la vita e la dignità dell’uomo, per i diritti delle generazioni umane presenti e di quelle che verranno”.A fine Novecento crebbero le sensibilità verso i rischi di sviluppo di un mondo più popolato, più inquinato, meno stabile ecologicamente e più prospetticamente vulnerabile. Iniziava a valutarsi che, nonostante le maggiori produzioni, la popolazione mondiale sarebbe stata più povera, che la stessa disponibilità di cibo avrebbe potuto peggiorare.

Così la tutela dell’ambiente rappresenta una sfida per tutta l’umanità, un dovere comune e universale di rispettare beni collettivi, impedendo che si possa fare “impunemente uso delle diverse categorie di esseri, viventi o inanimati”.

E’ cresciuta una sempre più diffusa sensibilità verso un ambiente sano e sicuro e verso un diritto che sappia crescentemente tutelarlo, assieme ad una sempre più alta sensibilità per i diritti umani, fra cui la salute delle persone.

L’ONU ha definito sviluppo sostenibile “quello sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere le capacità delle future generazioni di soddisfare i propri bisogni”, anche per affrontare la povertà, soprattutto l’estrema, a cominciare dalla fame, per rendere universale l’istruzione almeno primaria, per promuovere la parità dei sessi e combattere le malattie e sostenere lo sviluppo per tutti.L’ “agenda” ONU  in previsione del 2030 indica 17 obiettivi globali in un grande piano d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità fra cui sconfiggere la povertà e la fame, assicurare salute e benessere per tutti, fornire un’educazione inclusiva, equa e di qualità, raggiungere la parità di genere, garantire la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico sanitarie, assicurare sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni, un lavoro dignitoso a tutti con una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, promuovere l’innovazione e l’industrializzazione equa, responsabile e sostenibile, ridurre le diseguaglianze, rendere gli insediamenti umani inclusivi e sicuri, garantire modelli sostenibili di produzione e consumo, combattere il cambiamento climatico, conservare gli oceani e i mari, proteggere e ripristinare l’ecosistema terrestre, tutelare le foreste, contrastare la desertificazione, il degrado dei terreni e le perdite delle diversità biologiche, promuovere società pacifiche e inclusive per lo sviluppo sostenibile con tutela della giustizia per tutti, rafforzare le collaborazioni mondiali per lo sviluppo sostenibile.

Insomma, le prospettive dello sviluppo economico debbono rispettare anche prospetticamente l’integrità ed i ritmi della natura e della salute delle persone, anche perché le risorse naturali non sono illimitate e diverse di esse non sono rinnovabili.

Il mondo bancario farà crescentemente la propria parte, con sempre maggiore lungimiranza, a tutela della “sostenibilità”, anche se, certamente, non potrà e non dovrà fare tutto.

Abbattere l’indigenza, la povertà anche nelle economie più avanzate, è interesse di tutti.La via maestra è la ripresa dello sviluppo sostenibile e lungimirante con più qualificazione professionale, più occupazione e più garanzie sociali.

Costituzionalismo, libertà, democrazia, economia di mercato, giustizia sociale e ricerca scientifica debbono esprimere un progresso più lungimirante, equo e diffuso.”

Relazione del Presidente Patuelli alla Tornata dell’Accademia degli Incamminati

Presentato l’OutlookABI-Cerved | [02/02/2022]

(2 febbraio 2022) Dopo aver toccato nel 2021 un minimo del 2,1%, nel 2022 è previsto un aumento al 3,8% del flusso di nuovi crediti deteriorati delle imprese. Il rialzo è dovuto alla fine delle misure emergenziali a sostegno delle imprese, che hanno assicurato la tenuta del sistema produttivo e impedito un aumento dei default. Il peggioramento sarà però solo temporaneo: già nel 2023, il tasso di deterioramento è atteso in diminuzione al 3,3%, percentuale di poco superiore ai livelli pre-Covid del 2019 (2,9%) ma molto distante dai picchi del 2012 (7,5%).

​A livello dimensionale, fra il 2021 e il 2023, la crescita dei tassi di deterioramento toccherà tutte le aziende, con effetti maggiori per le microimprese e più contenuti per le altre fasce dimensionali; in tutti i casi i livelli saranno comunque ampiamenti inferiori ai picchi del 2012. Dal punto di vista settoriale, il settore dei servizi (dal 2,8% del 2019 al 3,7% del 2023) sarà quello più penalizzato dagli impatti della pandemia, seguito dall’industria (dal 2,3% del 2019 al 2,5% del 2023). Invece, si osservano dati in miglioramento rispetto al pre-Covid, nell’agricoltura (dal 3,1% del 2019 al 2,7% del 2023) e soprattutto nelle costruzioni (dal 4,0% del 2019 al 3,5% del 2023) grazie agli impatti molto positivi che il PNRR può generare nel comparto. Le microimprese operanti nel settore terziario e le piccole imprese operanti nell’industria sono i cluster per cui al termine del periodo di previsione si rilevano i peggioramenti più marcati rispetto al pre-Covid. Diversamente, le piccole e medie imprese delle costruzioni fanno registrare i cali dei tassi più significativi.  

Sono questi i risultati dell’Outlook ABI-Cerved che fornisce stime sui flussi di crediti deteriorati delle imprese nel 2021 con dettagli dimensionali, per settore, per area geografica e un orizzonte temporale che comprende previsioni fino al 2023. 

“Nel corso del 2022 e del 2023, con la graduale uscita dalle misure emergenziali – afferma Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved Group – i crediti deteriorati delle imprese torneranno ad aumentare. Ci aspettiamo però impatti moderati sulla nostra economia perché, diversamente dal passato, esiste un mercato maturo in grado di gestire i volumi di NPL attesi. Sarà sempre più importante l’utilizzo di dati, algoritmi e tecnologie: è un fronte su cui Cerved è fortemente impegnata per smaltire rapidamente i crediti deteriorati e finanziare la ripresa”. 

Giovanni Sabatini, Direttore Generale dell’ABI, ha invece affermato che “i dati presentati oggi mostrano che il rischio di credito, seppur in crescita, è gestibile e atteso restare significativamente inferiore a quanto sperimentato in passato. Tuttavia, finché permarrà l’attuale fase di forte incertezza, è cruciale che non si interrompano gli interventi a sostegno delle imprese. Ciò significa, in particolare, favorire le rinegoziazioni per rendere sostenibile il debito delle imprese, e agevolarne la ricapitalizzazione per ribilanciarne la struttura finanziaria”.  

Tassi di deterioramento per dimensione d’impresa

Dai dati ufficiali, Abi e Cerved hanno stimato i tassi di deterioramento per dimensione d’impresa. In base alle stime, a fine 2021 i tassi di deterioramento delle società non finanziarie si manterranno stabili sui livelli dell’anno precedente (2,1%). I dati dimensionali mettono in evidenza dinamiche eterogenee, con un andamento che nel 2021 continua ad essere in calo per le microimprese (dal 2,3% al 2,2%) e per le piccole imprese (dall’1,5% all’1,4%), mentre si registra un lieve aumento dei tassi per le grandi (dall’1,0% all’1,1%) e le medie imprese (dall’1,3% all’1,5%). 

Tassi di deterioramento per territorio

A livello territoriale, nel 2021 i tassi di deterioramento delle imprese risultano in lieve calo in tutte le aree del paese, eccetto il Centro Italia. La riduzione dei nuovi prestiti in default è stata di un decimo percentuale nel Nord-Est, nel Nord-Ovest e nel Sud, mentre il Centro ha fatto registrare un incremento dei tassi di due decimi percentuali. Il Nord-Est si conferma l’area con i tassi di deterioramento più bassi della Penisola, attestandosi all’1,4% (contro l’1,5% del 2020), seguita dal Nord-Ovest (1,7% dall’1,8%). 

Più elevati i nuovi crediti in default nel Mezzogiorno (2,8% dal 2,9% del 2020) e nel Centro (2,7% dal 2,5% del 2020). A livello dimensionale, la discesa dei nuovi crediti in default tra le microimprese è stata più pronunciata nel Nord-Est (dall’1,8% del 2020 all’1,6% del 2021), che si conferma l’area dove i tassi di deterioramento delle microimprese sono più bassi. Riduzioni di lieve entità anche nel Nord-Ovest (dal 2,0% all’1,9%) e nelle regioni del Sud (dal 3,0% al 2,9%), mentre il Centro evidenzia un’inversione di tendenza con un incremento dei tassi di un decimo percentuale (dal 2,7% al 2,8%).  

Tra le piccole imprese il trend di riduzione dei tassi di deterioramento è guidato dal Sud (dal 2,4% del 2020 al 2,2% del 2021), con lievi cali nel Nord-Est (dall’1,0% allo 0,9%), e un andamento stabile nel Nord-Ovest (1,2%), mentre l’incremento del Centro è nell’ordine dei due de-cimi percentuali (dal 2,0% del 2020 al 2,2% del 2021). Considerando le imprese di media dimensione, l’incremento dei tassi di deterioramento evidenziato dal Centro risulta ancora più marcato (dall’1,7% del 2020 al 2,3% del 2021) riportando i nuovi crediti in default ai livelli pre-Covid (2,3% nel 2019). Inversioni di tendenza rispetto ai cali del 2020 si osservano anche nel Nord-Est (dallo 0,8% all’1,0%), nel Nord-Ovest (dall’1,1% all’1,2%) e nel Sud (dal 2,1% al 2,2%), con valori comunque inferiori al pre-Covid (rispettivamente 1,1%, 1,4% e 3,2%).

Tassi di deterioramento del credito al minimo storico (2,1% ) nel 2021 e previsti in aumento nel 2022

Bancomat accessibili senza limiti e vincoli | [01/02/2022]

(1 febbraio 2022) In relazione all’entrata in vigore in data odierna, della applicazione delle nuove normative prudenziali anticovid, l’ABI, dopo aver concordato con le rappresentanze sindacali le metodologie di accesso alle filiali bancarie, sottolinea che sono inoltre presenti su tutto il territorio nazionale, nelle strade e piazze delle città e dei centri di più piccole dimensioni, decine di migliaia di sportelli automatici (ATM, cosiddetti bancomat) messi a disposizione dalle banche per effettuare di continuo operazioni di prelievo e anche di versamento, di pagamento e per fare richieste di informazioni sul conto.

Tali sportelli automatici (ATM, cosiddetti bancomat) sono accessibili senza limiti e vincoli.


Dopo aver concordato con le rappresentanze sindacali le metodologie di accesso alle filiali

Decreto sostegni ter | [28/01/2022]

​(28 gennaio 2022) Il Direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini, in riferimento al “Decreto Sostegni ter”, esprime rammarico per il mancato accoglimento delle istanze provenienti dai mondi delle imprese e delle banche affinché la misura dell’anticipazione del superbonus possa continuare ad esplicitare i suoi effetti positivi sull’economia, nel pieno rispetto della legalità.

​I forti vincoli introdotti dal “Decreto Sostegni ter”, anche con effetti sostanzialmente retroattivi, creano incertezza anche sui contratti già stipulati. Il contrasto alla illegalità – prosegue il Direttore Sabatini – ha un presidio fondamentale nelle banche che devono operare sempre nel rispetto di stringenti normative, ne sono la prova le decine di migliaia di segnalazioni annue di operazioni sospette.  

Il Direttore dell’ABI Sabatini esprime al contempo soddisfazione per l’inserimento, sempre nel “Decreto Sostegni ter”, della sospensione per il 2022 del versamento delle rate dei mutui e degli altri finanziamenti per le popolazioni interessate dai terremoti del 2016 del centro Italia, misura legislativa sollecitata in una lettera a firma congiunta del Presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, e del Commissario straordinario per la ricostruzione del sisma 2016, Giovanni Legnini. La proroga consentirà ora di continuare a sostenere le popolazioni colpite dal sisma di cinque anni fa, tenuto anche conto degli effetti della pandemia che proprio in questi ultimi mesi ha preso nuovo vigore.

Il Dg ABI: rammarico per il mancato accoglimento delle istanze provenienti da imprese e banche

Sisma del 2018 in Sicilia | [28/01/2022]

​(28 gennaio 2022) Si rafforza la collaborazione tra le banche e le Istituzioni per sostenere famiglie e imprese nella ricostruzione delle aree Etnee colpite dal sisma 2018. In particolare, le banche potranno anticipare i contributi pubblici destinati alla ricostruzione sulla base di uno specifico schema procedurale che garantisce rapidità nella definizione delle operazioni di finanziamento e accelera la possibilità di avvio dei cantieri.

​Ciò nell’ambito del Protocollo d’intesa Ricostruzione Sisma Aree Etnee 2018, sottoscritto oggi a Catania, tra il Commissario Straordinario per la ricostruzione nei territori dei Comuni della Città Metropolitana di Catania colpiti dagli eventi sismici del 26 dicembre 2018, Salvatore Scalia, e il Presidente della Commissione regionale Abi della Sicilia, Salvatore Malandrino.

Le banche si impegnano inoltre a mettere a disposizione della clientela eventuali ulteriori strumenti di finanziamento a medio lungo termine funzionali alla migliore realizzazione dei progetti di ricostruzione.

Sottoscritto a Catania un Protocollo d’intesa per la ricostruzione nei territori colpiti

Task force liquidità | [26/01/2022]

(26 gennaio 2022) Credito e liquidità per famiglie e imprese: sale a circa 223 miliardi il valore delle richieste al Fondo di Garanzia Pmi; raggiungono i 32,4 miliardi di euro i volumi complessivi dei prestiti garantiti da Sace

​Salgono a circa 223 miliardi le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia per le PMI. Attraverso ‘Garanzia Italia’ di SACE i volumi dei prestiti garantiti raggiungono i 32,4 miliardi di euro, su 4.384 richieste ricevute. Sono questi i principali risultati della rilevazione effettuata dalla task force costituita per promuovere l’attuazione delle misure a sostegno della liquidità adottate dal Governo per far fronte all’emergenza Covid-19, di cui fanno parte Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dello Sviluppo Economico, Banca d’Italia, Associazione Bancaria Italiana, Mediocredito Centrale e Sace .

Il Ministero dello Sviluppo Economico e Mediocredito Centrale (MCC) segnalano che sono 2.591.426 le richieste di garanzie pervenute al Fondo di Garanzia nel periodo dal 17 marzo 2020 al 25 gennaio 2022 per richiedere le garanzie ai finanziamenti in favore di imprese, artigiani, autonomi e professionisti, per un importo complessivo di oltre 222,9 miliardi di euro. In particolare, le domande arrivate e relative alle misure introdotte con i decreti ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’ sono 2.574.216 pari ad un importo di circa 221,3 miliardi di euro. Di queste, 1.179.715 sono riferite a finanziamenti fino a 30.000 euro per un importo finanziato di circa 23 miliardi di euro che, secondo quanto previsto dalla norma, possono essere erogati senza attendere l’esito definitivo dell’istruttoria da parte del Gestore, e 694.894 garanzie per moratorie di cui all’art. 56 del DL Cura Italia per un importo finanziato di circa 27,1 miliardi. Al 26 gennaio 2022, sono state accolte 2.573.638 operazioni, di cui 2.556.772 ai sensi dei Dl ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’.

Salgono a 32,4 miliardi di euro, per un totale di 4.384 operazioni, i volumi complessivi dei prestiti garantiti nell’ambito di “Garanzia Italia”, lo strumento di SACE per sostenere le imprese italiane colpite dall’emergenza Covid-19. Di questi, circa 9,9 miliardi di euro riguardano sedici operazioni garantite attraverso la procedura ordinaria prevista dal Decreto Liquidità, relativa ai finanziamenti in favore di imprese di grandi dimensioni, con oltre 5000 dipendenti in Italia o con un valore del fatturato superiore agli 1,5 miliardi di euro. Crescono inoltre a 22,4 miliardi di euro i volumi complessivi dei prestiti garantiti in procedura semplificata, a fronte di 4.368 richieste di Garanzia gestite ed emesse tutte entro 48 ore dalla ricezione attraverso la piattaforma digitale dedicata a cui sono accreditate oltre 250 banche, istituti finanziari e società di factoring e leasing.


(1) Le informazioni riportate sono raccolte nel contesto dei lavori della Task Force per le misure a sostegno della liquidità. La task force opera per mettere i potenziali beneficiari e le banche a conoscenza delle nuove procedure di sostegno alla liquidità e agevolarne l’utilizzo; favorisce il coordinamento e lo scambio di informazioni tra le parti; individua e divulga le soluzioni più appropriate a eventuali problemi applicativi e coordina la raccolta e la diffusione dei dati sugli strumenti previsti dalla normativa.

Sale a circa 223 miliardi il valore delle richieste al Fondo di Garanzia Pmi

Covid-19: ABI vedi i sindacati | [25/01/2022]

(25 gennaio 2022) L’ABI ha proseguito con i Segretari Generali di Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin l’analisi congiunta sui temi connessi alla pandemia da Covid-19, attraverso il dialogo sulla situazione aggiornata e sui provvedimenti di recente adottati dalle Autorità competenti, per continuare a garantire la tutela delle persone in banca (lavoratrici, lavoratori e clientela).

​Sono state confermate le disponibilità su alcuni aspetti di adeguamento di misure di prevenzione con la volontà condivisa di individuare le soluzioni e sono state nel contempo approfondite le rispettive posizioni su altri profili correlati alla gestione degli accessi ai servizi bancari e finanziari che dal prossimo 1° febbraio richiederanno il possesso delle certificazioni verdi COVID-19 da parte della clientela.

“Approfondiremo i diversi aspetti con il Comitato per gli Affari Sindacali e del Lavoro di ABI (CASL) – sottolinea il Presidente del CASL, Salvatore Poloni – in vista dello sviluppo del dialogo con le Organizzazioni Sindacali prevista per mercoledì 26 gennaio, per ricercare congiuntamente efficaci soluzioni nella lotta al virus per la salvaguardia della salute e sicurezza delle lavoratrici/lavoratori bancari e della clientela e continuare a sostenere la ripresa delle attività economiche e produttive del Paese”.  

Poloni: approfondiremo i diversi aspetti con il Comitato per gli Affari Sindacali e del Lavoro

“Mutui verdi” e futuro sostenibile | [22/01/2022]

(22 gennaio 2022) La casa può rappresentare un punto di partenza verso un’economia sostenibile e per una nuova consapevolezza sociale e ambientale. In questo percorso è ancor più fondamentale il ruolo del settore bancario per contribuire al rafforzamento degli equilibri di mercato, sostenendo crescita economica e stabilità finanziaria.

​Con questa visione ABI sostiene l’iniziativa Energy Efficient Mortgage Label, il progetto della Federazione Ipotecaria Europea per lo sviluppo dei finanziamenti per la riqualificazione energetica degli immobili (i cosiddetti “mutui verdi”).

I messaggi essenziali dell’iniziativa sono rappresentati in un video – diffuso a livello bancario europeo – in cui si sottolinea l’impegno delle banche nel sostegno all’economia e nella spinta ai piani di ripresa comunitari: https://vimeo.com/user59541556/review/666036596/6911676a5b

Un orizzonte che, alla luce della crescita del mercato immobiliare nazionale, vede l’ABI stessa impegnata con la Commissione Europea, i principali Ministeri competenti, la Banca d’Italia, la Federazione Ipotecaria Europea, l’Enea e gli operatori di mercato, in un tavolo tecnico di discussione volto ad agevolare gli investimenti per favorire l’efficienza energetica degli edifici e rafforzare la consapevolezza che questi interventi possano incrementare il valore di mercato dei propri immobili nel tempo. 

Obiettivi che si possono perseguire attraverso l’accesso ai database degli attestati di prestazione energetica (Ape) oggi non disponibili agli operatori di mercato; chiari criteri per valorizzare l’efficienza energetica nel valore di mercato degli immobili; l’avvio dell’operatività di Fondi di garanzia nazionali ed una disciplina di vigilanza che favorisca l’accesso ai finanziamenti per riqualificazione energetica.

L’ABI sostiene l’iniziativa Energy Efficient Mortgage Label della Federazione Ipotecaria Europea

Ricostruzione sisma 2016 | [18/01/2022]

(18 gennaio) Il Presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, e il Commissario Straordinario del Governo per la ricostruzione sisma 2016, Giovanni Legnini, hanno inviato una lettera a firma congiunta al Presidente del Consiglio e ai Ministri competenti per chiedere l’urgente adozione della proroga della sospensione delle rate dei mutui e degli altri finanziamenti relativi agli immobili ancora inagibili dopo il sisma del 2016.

​La proroga della sospensione, scaduta il 31 dicembre 2021, si rende necessaria al fine di continuare a sostenere la popolazione colpita dal sisma di cinque anni fa, tenuto anche conto degli effetti della pandemia che proprio in questi ultimi mesi ha preso nuovo vigore.

L’ABI e il Commissario, in particolare, hanno ravvisato al Governo l’esigenza di intervenire sulla materia con un nuovo provvedimento, atteso che i tempi di conversione del Decreto Milleproroghe, attualmente all’esame del Parlamento, si preannunciano più dilatati.

Proroga sospensione delle rate dei mutui e altri finanziamenti relativi agli immobili ancora inagibili