Antiriciclaggio, Patuelli: bene Franco su candidatura Italia | [24/06/2022]

(24 giugno 2022) Il Presidente dell’ABI Antonio Patuelli ha espresso soddisfazione per quanto rivelato oggi dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco che “l’Italia sara’ certamente fra i paesi candidati con una candidatura forte” per la localizzazione della sede della nuova Autorita’ europea anti riciclaggio, come da mesi propone l’ABI e come oggi e’ stato auspicato anche dal Direttore UIF Claudio Clemente. Inoltre il Presidente Patuelli ha espresso apprezzamento alla relazione del Direttore UIF

​Inoltre il Presidente Patuelli ha espresso apprezzamento alla relazione del Direttore UIF Clemente che oggi ha fra l’altro evidenziato che le banche sono il “segmento che più di altri e da più tempo partecipa in maniera attiva” alle iniziative di legalità di antiriciclaggio.

Il Presidente dell’ABI Patuelli: soddisfazione per quanto rivelato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze

ABI Mercato delle abitazioni in crescita, +34% rispetto al 2020 | [19/05/2022]

(19 maggio 2022) Il mercato immobiliare residenziale nel 2021 si è chiuso con quasi 750mila transazioni, registrando un incremento delle cessioni di abitazioni pari al +34% rispetto all’anno precedente. Tra le grandi città, i maggiori rialzi rispetto al 2020 si osservano a Genova e Roma (rispettivamente +32,2% e +31,4%).

​Sono solo alcune delle informazioni contenute nel Rapporto immobiliare residenziale realizzato dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate in collaborazione con ABI, l’Associazione bancaria italiana. Il rapporto pubblicato oggi contiene anche un’approfondita analisi dell’andamento dell’indice di Accessibilità (Affordability), una misura della possibilità di accesso all’acquisto della casa da parte delle famiglie, e dei vari fattori che lo influenzano.


Il mercato delle abitazioni 
Nel 2021 il mercato residenziale ha registrato 748.523 transazioni. Si conferma così il trend positivo registrato a partire dal 2014, interrotto solo dal dato negativo registrato nel 2020 (-7,7%). L’incremento delle compravendite si è verificato in una misura molto simile in ogni area territoriale del Paese, superando ovunque il 30% rispetto al 2020 e il 20% rispetto al 2019. 

La situazione regione per regione e nelle principali città  La Lombardia è la regione con il maggior numero di compravendite registrate nel corso dell’anno (oltre 159mila), ma è il Molise la regione con il maggior incremento del numero di compravendite di abitazioni, con poco più di 3mila scambi e una crescita dell’42,3%. Seguono la Liguria (+38,1%) e la Calabria (+37,9%). Tra le grandi città, invece, spiccano Roma (+31,4%) e Genova (+32,2%), seguite da Firenze (+28,9%) e Torino (+28,2%). Bene anche Napoli (+27,6%), Milano (+24,4%) e tutte le altre principali città.

Posti auto, box e pertinenze 
Nel 2021 sono stati scambiati circa 140.700 depositi pertinenziali in tutto il territorio nazionale, un dato in aumento del +70,1% rispetto al 2020 (+87,7% rispetto al 2019). Gli scambi di box e posti auto, invece, sono stati circa 436mila, un dato che rappresenta una crescita del +31,8% rispetto al 2020 e del +23,2% rispetto al 2019.

I mutui ipotecari e le locazioni
In Italia, 366mila acquisti di abitazioni sono stati effettuati nel 2021 ricorrendo ad un mutuo ipotecario, in aumento del +34% rispetto all’anno precedente. Nei 12 mesi presi in esame, gli istituti di credito hanno erogato complessivamente quasi 50 miliardi di euro, in media circa 136mila euro per ogni compravendita assistita da mutui. Sempre nel corso del 2021, il numero di abitazioni locate è stato oltre 1 milione e 365mila, quasi il 6% in più rispetto allo scorso anno. La superficie media dell’abitazione locata si colloca intorno agli 84 metri quadrati con un canone annuo medio per unità di superficie pari a 70,6 €/m2). Come già evidenziato nei rapporti degli anni precedenti, anche nel 2021 il canone medio annuo più elevato per i nuovi contratti si conferma quello relativo alla locazione agevolata per studenti (79,2 €/ m2), mentre risulta più basso il canone dei contratti ordinari di lungo periodo (69,6 €/m2).


L’indice di Accessibilità (Affordability)
Nell’ambito del rapporto 2021 per il settore residenziale dell’Agenzia delle Entrate, l’Ufficio Studi ABI, elabora un indice di accessibilità che sintetizza l’analisi dei vari fattori (reddito disponibile, prezzi delle case, andamento, tassi di interesse sui mutui) che influenzano la possibilità per una famiglia media di acquistare un’abitazione al prezzo medio di mercato, contraendo un mutuo. Maggiore è il valore dell’indice più è facile acquisire una casa da parte della famiglia finanziandosi con un mutuo. Nel corso del 2021, secondo anno della pandemia, le condizioni di accesso delle famiglie all’acquisto di un’abitazione contraendo un mutuo sono rimaste sostanzialmente stabili sia rispetto ai livelli dello scorso anno che a quelli del 2019 che, ricordiamo, rappresentava il valore massimo delle condizioni di accesso nell’intero orizzonte temporale osservato: più precisamente nella media del 2021 l’indice di accessibilità risultava pari al 14,9%, di 1 decimi superiore sia al dato dell’anno scorso che a quello della media del 2019. A favorire la tenuta dell’indice hanno concorso il permanere di un livello contenuto dei tassi di interesse, anche se in lieve crescita, e il sostanziale recupero dei livelli pre-pandemici del reddito delle famiglie italiane, grazie all’azione di sostegno anticiclica della politica fiscale. A peggiorare le condizioni di accesso, invece, ha contributo una crescita dei prezzi delle case del 2,2% nella media del 2021 che ha fatto seguito alla crescita del 2,4% dell’anno precedente. Le tendenze dei primi mesi di quest’anno indicano una stabilizzazione dell’indice di accessibilità sui livelli, comunque elevati, raggiunti nel corso dei mesi finali del 2020. La tenuta su livelli elevati delle condizioni di accesso all’acquisto di una abitazione risulta, inoltre, piuttosto omogenea a livello territoriale; in particolare, solo in Lombardia l’indice di accessibilità non è cresciuto rispetto allo scorso anno, mentre in 11 regioni, tra cui vanno segnalate Lazio, Piemonte, Puglia, Sicilia e Toscana, il miglioramento dell’indice è risultato superiore ai 2 decimi di punto.  

Agenzia delle Entrate e ABI: il mercato delle abitazioni è in crescita, +34% rispetto al 2020

Task force: oltre 245 mld richiesta a Fondo Garanzia Pmi | [18/05/2022]

(18 maggio 2022) Credito e liquidità per famiglie e imprese: oltre 245,4 miliardi il valore delle richieste al Fondo di Garanzia PMI; raggiungono i 35,2 miliardi di euro i volumi complessivi dei prestiti garantiti da SACE 

Salgono a oltre 245,4 miliardi le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia per le PMI. Attraverso ‘Garanzia Italia’ di SACE i volumi dei prestiti garantiti raggiungono i 35,2 miliardi di euro, su 5.316 richieste ricevute. Sono questi i principali risultati della rilevazione effettuata dalla task force costituita per promuovere l’attuazione delle misure a sostegno della liquidità adottate dal Governo per far fronte all’emergenza Covid-19, di cui fanno parte Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dello Sviluppo Economico, Banca d’Italia, Associazione Bancaria Italiana, Mediocredito Centrale e Sace .
Il Ministero dello Sviluppo Economico e Mediocredito Centrale (MCC) segnalano che sono 2.707.509 le richieste di garanzie pervenute al Fondo di Garanzia nel periodo dal 17 marzo 2020 al 17 maggio 2022 per richiedere le garanzie ai finanziamenti in favore di imprese, artigiani, autonomi e professionisti, per un importo complessivo di oltre 245,4 miliardi di euro. In particolare, le domande arrivate e relative alle misure introdotte con i decreti ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’ sono 2.685.995 pari ad un importo di circa 243,4 miliardi di euro. Di queste, 1.184.639 sono riferite a finanziamenti fino a 30.000 euro per un importo finanziato di circa 23,1 miliardi di euro che, secondo quanto previsto dalla norma, possono essere erogati senza attendere l’esito definitivo dell’istruttoria da parte del Gestore e 694.910 garanzie per moratorie di cui all’art. 56 del DL Cura Italia per un importo finanziato di circa 27 miliardi. Al 18 maggio 2022, sono state accolte 2.684.779 operazioni, di cui 2.663.758 ai sensi dei Dl ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’.
Salgono a circa 35,2 miliardi di euro, per un totale di 5.316 operazioni, i volumi complessivi dei prestiti garantiti nell’ambito di “Garanzia Italia”, lo strumento di SACE per sostenere le imprese italiane colpite dall’emergenza Covid-19. Di questi, circa 10,3 miliardi di euro riguardano diciotto operazioni garantite attraverso la procedura ordinaria prevista dal Decreto Liquidità, relativa ai finanziamenti in favore di imprese di grandi dimensioni, con oltre 5000 dipendenti in Italia o con un valore del fatturato superiore agli 1,5 miliardi di euro. Crescono inoltre a 24,9 miliardi di euro i volumi complessivi dei prestiti garantiti in procedura semplificata, a fronte di 5.298 richieste di Garanzia gestite ed emesse tutte entro 48 ore dalla ricezione attraverso la piattaforma digitale dedicata a cui sono accreditate oltre 250 banche, istituti finanziari e società di factoring e leasing.

Credito e liquidità per famiglie e imprese: oltre 245,4 mld il valore delle richieste al Fondo Garanzia Pmi

Bene la proposta Enria su Unione bancaria | [18/05/2022]

(18 maggio 2022) Intervenendo nel dibattito dopo la relazione del Presidente Enria, il Presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, e il Direttore Generale, Giovanni Sabatini, hanno apprezzato la proposta del Presidente Enria sul percorso da compiere “in modo sensato e pragmatico” per completare l’Unione Bancaria.

​La crescita dell’Unione Bancaria anche attraverso processi di aggregazione transfrontalieri può avvenire solo se l’area dell’Euro avrà una unica giurisdizione, con stesse regole bancarie, di vigilanza, con Testi Unici di diritto societario, fallimentare, penale dell’economia, e di tassazione. Fondamentale è la definizione di un meccanismo efficiente di gestione delle crisi. Come insegna l’esperienza statunitense nella grande crisi finanziaria, a fronte di 489 crisi di banche di piccole e medie dimensioni, solo in 26 casi la FDIC (il sistema di garanzia dei depositi americano) è intervenuto gestendo con altri strumenti le crisi, minimizzando il costo dell’intervento per le banche, concorrendo con i loro versamenti al fondo e contenendo i costi delle crisi per l’economia e la società. Lo strumento della risoluzione non è il più adatto alla gestione della crisi delle banche medio piccole. Come insegna il caso americano, anche la liquidazione atomistica comporta una distruzione di valore e, pertanto, è considerata come ultima opzione quando tutte le altre non sono percorribili. Il caso italiano, dopo le due sentenze del Tribunale e della Corte di Giustizia Europa, può rappresentare un ottimo esempio di utilizzo del sistema di garanzia dei depositi per interventi preventivi, previsti dalla Direttiva sui sistemi di garanzia dei depositi. Il Presidente Patuelli e il Direttore Generale Sabatini hanno inoltre apprezzato quanto indicato dal Presidente Enria per un ruolo più attivo degli Schemi di Garanzia dei Depositi nazionali (quali il Fondo Tutela dei Depositi FITD) nella prevenzione e gestione delle crisi bancarie per l’allineamento delle norme sugli aiuti di Stato per il risanamento e risoluzione delle banche (BRRD) e dal Regolamento in tema di risoluzione delle banche (SRMR), con la revisione della “Comunicazione della Commissione Europea sugli aiuti di Stato al settore finanziario” (2013); per l’armonizzazione delle procedure nazionali sulle crisi bancarie per evitare che creditori e depositanti possano essere trattati in modo difforme in Europa; per il completamento dell’Unione bancaria con il “terzo pilastro” dando vita in maniera pragmatica ad un’iniziale rete di liquidità tra i DGS nazionali per superare l’impasse negoziale rispetto all’idea di procedere verso un vero e proprio schema di garanzia unico con la condivisione dei costi degli interventi. Non è opportuno sollevare il tema della condivisione dei rischi (e dei costi), che a sua volta implica l’obiezione di una ulteriore riduzione dei rischi (con la revisione del trattamento dei Titoli di Stato). Gli oneri derivanti dal debito dei singoli Stati membri debbono essere rimborsati da parte degli Stati che li hanno contratti.

I vertici ABI hanno apprezzato la proposta del Presidente per completare l’Unione Bancaria

Online la guida dedicata all’economia circolare | [14/05/2022]

(14 maggio 2022) Quali vantaggi derivano dall’economia circolare? Come contribuire alla sua diffusione? A partire da queste domande si sviluppa la guida “Economia circolare, di cosa si tratta e come sostenerla in banca”.

​Attraverso questo nuovo vademecum è quindi possibile orientarsi nel mondo della finanza sostenibile e nelle nuove modalità di consumo e di produzione sostenibili, sempre più rispettose dell’ambiente e delle persone. Realizzata dall’ABI, l’Associazione bancaria italiana, in collaborazione con le banche e con le Associazioni dei consumatori, l’iniziativa rientra nell’impegno comune di promuovere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda globale 2030 delle Nazioni Unite, offrendo un pratico strumento di conoscenza ai cittadini anche meno esperti.   La guida mette al centro il cittadino e la sua capacità di svolgere un ruolo significativo nello sviluppo di pratiche sostenibili. Questo vademecum rappresenta il secondo numero della collana editoriale promossa da ABI e Associazioni dei consumatori nell’ambito dei lavori su sostenibilità in banca e Agenda 2030. Dopo la guida dedicata alla finanza sostenibile, questo nuovo strumento articolato in domande e risposte, anche attraverso approfondimenti ed esempi, fornisce le principali informazioni sul contesto in cui si sviluppa l’attenzione per l’economia circolare e su come sostenerla, sui principali benefici per famiglie e imprese rispetto, per esempio, alla gestione delle risorse e alla riduzione degli sprechi, e sui soggetti coinvolti. A questo percorso, che è sia di innovazione sia di trasformazione culturale, le banche e gli intermediari finanziari partecipano in modo crescente e i cittadini, attraverso le proprie azioni e scelte anche di investimento, possono attivamente contribuire.   La guida è in formato digitale accessibile ed è disponibile online – anche in versione dinamica – sul sito dell’Associazione bancaria, www.abi.it, nella sezione dedicata alla responsabilità sociale d’impresa e in quella con ‘Le guide per approfondire’, cioè con tutti gli strumenti info-educativi messi a disposizione da ABI per supportare la conoscenza dei cittadini sui principali argomenti bancari. Nell’ottica di favorirne la più ampia diffusione, la guida è già a disposizione delle banche e delle Associazioni dei consumatori che collaborano all’iniziativa.  

Nuovo vademecum per orientarsi nel mondo della finanza sostenibile

Task force: oltre 242,9 mld valore richieste fondo garanzia pmi | [04/05/2022]

(4 maggio 2022) Credito e liquidità per famiglie e imprese: oltre 242,9 miliardi il valore delle richieste al Fondo di Garanzia PMI; raggiungono i 34,5 miliardi di euro i volumi complessivi dei prestiti garantiti da SACE 

Salgono a oltre 242,9 miliardi le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia per le PMI. Attraverso ‘Garanzia Italia’ di SACE i volumi dei prestiti garantiti si attestano a 34,5 miliardi di euro, su 5.201 richieste ricevute. Sono questi i principali risultati della rilevazione effettuata dalla task force costituita per promuovere l’attuazione delle misure a sostegno della liquidità adottate dal Governo per far fronte all’emergenza Covid-19, di cui fanno parte Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dello Sviluppo Economico, Banca d’Italia, Associazione Bancaria Italiana, Mediocredito Centrale e Sace (i) . Il Ministero dello Sviluppo Economico e Mediocredito Centrale (MCC) segnalano che sono 2.694.217 le richieste di garanzie pervenute al Fondo di Garanzia nel periodo dal 17 marzo 2020 al 3 maggio 2022 per richiedere le garanzie ai finanziamenti in favore di imprese, artigiani, autonomi e professionisti, per un importo complessivo di oltre 242,9 miliardi di euro. In particolare, le domande arrivate e relative alle misure introdotte con i decreti ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’ sono 2.673.245 pari ad un importo di circa 241,0 miliardi di euro. Di queste, 1.184.212 sono riferite a finanziamenti fino a 30.000 euro per un importo finanziato di circa 23,1 miliardi di euro che, secondo quanto previsto dalla norma, possono essere erogati senza attendere l’esito definitivo dell’istruttoria da parte del Gestore e 694.910 garanzie per moratorie di cui all’art. 56 del DL Cura Italia per un importo finanziato di circa 27,0 miliardi. Al 4 maggio 2022, sono state accolte 2.671.522 operazioni, di cui 2.651.088 ai sensi dei Dl ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’. Salgono a circa 34,5 miliardi di euro, per un totale di 5.201 operazioni, i volumi complessivi dei prestiti garantiti nell’ambito di “Garanzia Italia”, lo strumento di SACE per sostenere le imprese italiane colpite dall’emergenza Covid-19. Di questi, circa 9,9 miliardi di euro riguardano sedici operazioni garantite attraverso la procedura ordinaria prevista dal Decreto Liquidità, relativa ai finanziamenti in favore di imprese di grandi dimensioni, con oltre 5000 dipendenti in Italia o con un valore del fatturato superiore agli 1,5 miliardi di euro. Crescono inoltre a 24,6 miliardi di euro i volumi complessivi dei prestiti garantiti in procedura semplificata, a fronte di 5.185 richieste di Garanzia gestite ed emesse tutte entro 48 ore dalla ricezione attraverso la piattaforma digitale dedicata a cui sono accreditate oltre 250 banche, istituti finanziari e società di factoring e leasing.   __________________

(i) Le informazioni riportate sono raccolte nel contesto dei lavori della Task Force per le misure a sostegno della liquidità. La task force opera per mettere i potenziali beneficiari e le banche a conoscenza delle nuove procedure di sostegno alla liquidità e agevolarne l’utilizzo; favorisce il coordinamento e lo scambio di informazioni tra le parti; individua e divulga le soluzioni più appropriate a eventuali problemi applicativi e coordina la raccolta e la diffusione dei dati sugli strumenti previsti dalla normativa.

I volumi dei prestiti garantiti si attestano a 34,5 miliardi di euro, su 5.201 richieste ricevute

ABI: attacchi hacker da febbraio, prese misure a tutela dati | [02/05/2022]

(29 aprile 2022) L’Associazione bancaria italiana informa che, da febbraio, è destinataria di attacchi informatici. Sono state presentate le denunce alla Polizia postale e alle Autorità competenti. L’Associazione ha già attivato tutte le azioni a propria tutela e di quella dei dati del personale e adottate tutte le misure per la messa in ulteriore sicurezza delle infrastrutture e dei dati.

L’Associazione bancaria italiana informa che, da febbraio, è destinataria di attacchi informatici

ABI Vademecum per una ulteriore sicurezza e protezione | [28/04/2022]

(28 aprile 2022) ABI e Polizia di Stato promuovono un Vademecum con i consigli utili per mantenere sempre alto il livello d’attenzione alla protezione dei propri dati personali. Si tratta di pochi semplici accorgimenti e buone prassi, forniti con un linguaggio semplice e diretto per ridurre i fattori di vulnerabilità e i comportamenti potenzialmente rischiosi.

Il progetto è stato realizzato dall’Associazione Bancaria in collaborazione con prestigiosi e qualificati interlocutori quali OSSIF (il centro di ricerca dell’ABI sulla sicurezza anticrimine), CERTFin (l’iniziativa cooperativa pubblico-privata diretta dall’ABI e dalla Banca d’Italia finalizzata a innalzare la capacità di gestione dei rischi cibernetici degli operatori bancari e finanziari), la Polizia Postale e le Associazioni dei Consumatori (ACU, Adiconsum, Adoc, Asso-Consum, Assoutenti, Casa del Consumatore, Centro Tutela Consumatori Utenti (CTCU), Cittadinanzattiva, Codacons, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Movimento Consumatori, Unione per la Difesa dei Consumatori (UDICON), Unione Nazionale Consumatori). Il Vademecum, da oggi facilmente consultabile sul sito dell’Associazione Bancaria nella sezione dedicata https://www.abi.it/Pagine/Mercati/Crediti/Crediti-alle-persone/Le-guideabi.aspx  e sul portale della Polizia Postale  www.commissariatodips.it va ad affiancarsi agli strumenti e alle iniziative già realizzate in materia di sicurezza dall’ABI, istituzioni e singole banche. Un esempio è la campagna di comunicazione avviata nei mesi scorsi “I Navigati” sulle buone pratiche da adottare per un uso “informato e sicuro” degli strumenti e dei canali digitali. Infine, oltre a fornire indicazioni su come meglio comportarsi per agire in sicurezza, il Vademecum offre anche delle informazioni rispetto a cosa fare quando si è vittima di truffe. Ecco i 12 semplici accorgimenti da seguire per proteggere la propria identità:   1. In caso di smarrimento o furto di documenti personali, recarsi immediatamente dalle Autorità di polizia preposte per sporgere denuncia. In caso di furto o smarrimento di carte di credito e/o di debito, dopo averne ordinato il blocco chiamando il numero messo a disposizione, la denuncia va comunicata anche alla propria banca. 2. Fare molta attenzione nello smaltimento della documentazione cartacea che contiene informazioni personali (es. estratti conto, utenze domestiche): è opportuno rendere illeggibili i dati sensibili riportati nei documenti prima di cestinarli. 3. Proteggere con cura le credenziali di accesso ai conti online e i codici delle carte di credito e/o di debito e tutti gli altri codici di accesso (es. lo SPID); se si sceglie di salvare questi dati sui propri dispositivi (es. computer e/o cellulare) assicurarsi che siano adeguatamente protetti (es. cifrati). Allo stesso modo occorre tenere sempre attentamente custodite le credenziali e i codici utili a disporre della propria firma digitale. 4. Salvaguardare le proprie carte di pagamento dotate di tecnologia cd. “contactless” (ovvero quelle per cui non è richiesto l’inserimento nel POS per effettuare la transazione), con custodie schermate (rivestite in alluminio) per ridurre al minimo la possibilità di essere vittime di truffe che prevedano la lettura del chip [es. con comunicazione RFID (identificazione con la radiofrequenza) e NFC (identificazione attraverso comunicazione di prossimità)]. Occorre comunque ricordare che ci sono delle regole che limitano i rischi: il PIN è sempre richiesto per le operazioni al POS sopra i 50 euro; dopo 5 pagamenti consecutivi al POS senza digitare il PIN, il successivo, anche se di piccolo importo, necessita dell’autenticazione forte del cliente (c.d. SCA) e cioè dell’inserimento del codice segreto/PIN; analogamente se l’ammontare dei pagamenti disposti al POS “senza contatto” a partire dalla data dell’ultima applicazione della SCA supera complessivamente i 150 euro occorre inserire il codice segreto/PIN. 5. Cambiare frequentemente le credenziali di accesso (le password) per entrare nei conti online ed evitare di utilizzare password che potrebbero essere facilmente individuate dai frodatori (es. la data di nascita). In generale, una password, per avere un livello di sicurezza considerato adeguatamente tutelante, deve essere caratterizzata da lettere maiuscole e minuscole, numeri e caratteri speciali. 6. È importante imparare a riconoscere i messaggi autentici dai messaggi fraudolenti. Le banche: non chiedono mai, né tramite posta elettronica, né telefonicamente, né con messaggi sms, le credenziali di accesso al conto e i codici delle carte del cliente. Qualora si ricevano richieste di questo tipo, avvisare la propria banca per avere conferma della sua estraneità all’invio ed evitare di dare alcun riscontro alla richiesta ricevuta; non inviano mai e-mail contenenti link se non nell’ambito di un processo avviato dall’utente (es. modifica e-mail personale, aggiornamento documento di riconoscimento). Qualora il cliente ricevesse un messaggio con link dalla banca senza preventiva richiesta da parte sua, occorre avvisare la propria banca per avere conferma della sua estraneità all’invio ed evitare di dare alcun riscontro alla comunicazione ricevuta. 7. Ogni volta che si usa un computer pubblico per accedere al proprio conto online, occorre poi ricordarsi di chiudere la sessione (logout). Inoltre, è sempre preferibile digitare personalmente l’indirizzo online della propria banca e non cliccare su indirizzi già memorizzati. Se la connessione è pubblica, è maggiore il rischio che possibili malintenzionati sfruttino la connessione precedentemente aperta per carpire informazioni. 8. I messaggi fraudolenti contengono spesso link malevoli (attraverso cui il computer e/o cellulare vengono violati) o collegamenti per reindirizzare l’utente su siti clone (utilizzati per carpire informazioni personali). Per questo motivo, è fondamentale non cliccare mai su questi link. 9. Diffidare da presunti operatori che contattano le potenziali vittime affermando di aver bisogno di informazioni personali, bancarie o di credito, per verificare l’identità o per sapere dove inviare pacchi, denaro, vincite fasulle o documenti legati alla giustizia. 10.  Nel caso il proprio cellulare non sia più in grado di effettuare/ricevere chiamate, verificarne i motivi contattando il proprio operatore telefonico: si potrebbe essere vittima di una frode effettuata tramite scambio della tua scheda telefonica (ovvero una truffa denominata Sim Swap). 11. Utilizzare con attenzione e prudenza i canali social e soprattutto non comunicare e non condividere mai attraverso questi canali dati personali o finanziari. 12.   Scegliere un programma antivirus e mantenerlo sempre aggiornato, installare regolarmente gli aggiornamenti del sistema operativo utilizzato in modo da proteggere tutte le apparecchiature e i dispositivi in uso da infezioni da malware.

Consigli utili per mantenere sempre alto il livello d’attenzione alla protezione dei propri dati personali

Linee guida ABI-Assoconfidi su tipologie e operatività garanzie confidi | [07/03/2022]

(7 marzo 2022) ABI e Assoconfidi hanno definito le Linee guida per il rinnovo delle convenzioni tra banche e confidi, alla luce delle numerose modifiche normative e regolamentari susseguitesi nel tempo che hanno cambiato il quadro di riferimento nell’ambito del quale le stesse convenzioni sono negoziate.
Le Linee guida forniscono indicazioni sui principali punti di discussione relativi al rinnovo delle convenzioni, di cui le banche e i confidi potranno tener conto nell’ambito della propria autonomia negoziale, nell’ottica dell’applicazione di principi coerenti con la regolamentazione di vigilanza e con le disposizioni del Fondo di garanzia per le PMI.
Le Linee Guida saranno completate da una serie di addenda relativi a specifiche operatività come, ad esempio, la garanzia di portafogli di finanziamento ovvero gli adempimenti richiesti nel caso di controgaranzia del Fondo di garanzia per le PMI.

Per il rinnovo delle convenzioni tra banche e confidi, alla luce delle numerose modifiche normative e regolamentari

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