(6 maggio 2017) Al 31 marzo 2017 sono state accolte 16.224 domande di sospensione del pagamento delle rate per un controvalore complessivo di debito residuo pari a 4,7 miliardi di euro e una maggior liquidità a disposizione delle imprese di 603 milioni di euro. Inoltre, sono state accolte 5.320 domande di allungamento del piano di ammortamento pari a 1,1 miliardi di euro di debito residuo.
L’iniziativa ‘Imprese in ripresa’, che rientra nel più ampio “Nuovo Accordo in favore delle piccole e medie imprese” sottoscritto dall’ABI, dalle banche e dalle altre Associazioni di impresa il 31 marzo 2015, prevede la possibilità per tutte le Pmi “in bonis” di sospendere la quota capitale delle rate di mutui e leasing, anche agevolati o perfezionati con cambiali; allungare il piano di ammortamento dei mutui e le scadenze del credito a breve termine e del credito agrario.
L’analisi relativa alla distribuzione delle domande per attività economica dell’impresa richiedente evidenzia che:
- il 21,4% delle domande è riferito ad imprese del settore “commercio e alberghiero”;
- il 13,8% delle domande è riferito ad imprese del settore “industria”;
- il 16,7% delle domande è riferito ad imprese del settore “edilizia e opere pubbliche”;
- il 12,4% delle domande è riferito ad imprese del settore “artigianato”;
- il 9,2% delle domande è riferito ad imprese del settore “agricoltura”;
- il restante 26,5% agli “altri servizi”.
L’analisi relativa alla distribuzione territoriale delle domande accolte, per sede legale dell’impresa richiedente, evidenzia che:
- il 64,7% è riferito ad imprese residenti nel Nord Italia;
- il 20,0% è riferito ad imprese residenti nel Centro Italia;
- il 15,3% è riferito ad imprese residenti nel Sud Italia.
Si sottolinea che il nuovo Accordo per il Credito 2015 consente di sospendere anche i finanziamenti che hanno già beneficiato di tale strumento negli anni passati, con la sola esclusione di quelli per i quali la sospensione è stata richiesta nei 24 mesi precedenti.