(16 novembre 2013) In tre anni +47% i conti intestati alle piccole imprese gestite da immigrati. L’indagine dell’Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei migranti al termine del suo secondo anno di attività è riferita a un panel omogeneo di dati.
Immigrato e imprenditore. Alla luce della crisi finanziaria, ad un aumento del tasso di disoccupazione e alle maggiori condizioni di precarietà lavorativa, i cittadini immigrati si riorganizzano e rispondono con lo sviluppo di piccole attività imprenditoriali.
È quanto emerge dall’indagine dell’Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei migranti al termine del suo secondo anno di attività, presentata in occasione del Forum Csr 2013, l’appuntamento organizzato dall’Associazione Bancaria Italiana sulla Responsabilità sociale d’impresa giunto quest’anno alla sua ottava edizione.
Prima esperienza nel panorama italiano ed europeo, l’Osservatorio è un progetto pluriennale (con scadenza a giugno 2014), nato dalla collaborazione fra l’ABI e il Ministero dell’Interno, e coordinato dal Centro Studi di Politica Internazionale (CeSPI). Obiettivo dell’iniziativa fornire uno strumento di analisi e monitoraggio costante e organico del fenomeno dell’inclusione finanziaria dei migranti nel nostro Paese, quale condizione necessaria per favorire il processo di integrazione, e supportare così gli operatori nella definizione di strategie integrate.
Oltre ad analizzare la relazione tra migranti e sistema finanziario dal punto di vista dell’offerta e della domanda di servizi e prodotti, l’Osservatorio dedica un focus specifico all’imprenditoria tramite l’analisi delle imprese condotte da immigrati presenti in quattro territori campione (Milano, Bergamo, Brescia e Roma).
Se si considera il dato di sistema, i clienti immigrati titolari di conti correnti appartenenti al segmento small business presso le banche italiane in un anno sono aumentati del 13,5% (per un totale di 83.950 circa nel 2011, pari al 4,4% del numero complessivo di correntisti immigrati). Dato confermato dai dati nazionali forniti da Unioncamere dove l’imprenditoria a titolarità immigrata fa segnare un saldo netto positivo di oltre 24.000 unità.
L’incremento è ancora più evidente se si considera all’interno del panel di dati omogeneo (stessi gruppi bancari e stesse nazionalità): nei tre anni oggetto di rilevazione dell’Osservatorio, l’area small business cresce in termini assoluti del 47%.
In termini di distribuzione geografica, si conferma, anche per quanto riguarda l’attività imprenditoriale, una maggiore concentrazione di conti correnti presso le banche nel Nord Italia, pari al 63%. Il 31% dei correntisti imprenditori sono concentrati nel Centro, il 6% al Sud.