Dal 2009 misure di sostegno al credito per oltre 400.000 Pmi

​(8 marzo 2014) Dall’Avviso comune 2009 all’Accordo per il credito 2013 tutte le iniziative delle banche in un documento per Istituzioni, Governo e forze politiche: la sintesi delle soluzioni innovative per sostenere le imprese di fronte al crollo del Pil e della produttività
 

​Dal 2009 ad oggi sono oltre 400.000 le Pmi che hanno beneficiato delle iniziative messe in campo dalle banche, coadiuvate dall’ABI, per sostenere la disponibilità di credito. Si tratta di uno sforzo enorme in un momento in cui l’economia italiana ha conosciuto una fase di recessione-stagnazione tra le più profonde e persistenti di quelle registrate negli annali delle statistiche economiche del dopoguerra. Ciò con il risultato della perdita di 9 punti percentuali di Pil, di circa 27 punti di investimenti fissi lordi e di quasi un quarto della produzione industriale – oltre che di una flessione rilevantissima del reddito disponibile delle famiglie e quindi dei consumi.
Di fronte a questo scenario, per mitigare gli effetti avversi di una caduta delle attività, il mondo bancario ha realizzato una serie di iniziative che sono riassunte in un documento che l’ABI porterà all’attenzione delle Istituzioni, del Governo e delle forze politiche. Nel documento si raccolgono tutte le informazioni utili a comprendere lo sforzo profuso dalle banche ed il modo in cui i diversi settori economici e le diverse aree del Paese hanno beneficiato del supporto fornito.

L’azione di intervento si è sviluppata lungo direttrici concretizzate in quattro fasi:

  • fornire respiro finanziario alle imprese in difficoltà (Avviso comune – agosto 2009);
  • individuare nuove misure in favore delle imprese sane, e con prospettive di crescita, finalizzate al riequilibrio della struttura finanziaria e all’ampliamento dell’accesso al credito (Accordo per il credito alle Pmi – febbraio 2011);
  • assicurare la disponibilità di adeguate risorse finanziarie alle Pmi che, pur registrando tensioni sul fronte della liquidità, presentavano comunque prospettive economiche positive. Si  mirava così a creare le condizioni per il superamento della congiuntura negativa ed una maggiore facilità nel traghettarle verso un’auspicata inversione del ciclo economico (Nuove misure per il credito alle Pmi – febbraio 2012). In tal senso è stato anche favorito il finanziamento dei progetti imprenditoriali di investimento e lo smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione;
  • riproporre le misure di sospensione e allungamento dei finanziamenti analoghe a quelle messe in campo con le “Nuove misure per il Credito alle Pmi” per le imprese con una temporanea tensione finanziaria generata dalla congiuntura economica riscontrabile, ad esempio per la presenza di uno o più dei seguenti fenomeni: riduzione del fatturato, riduzione del margine operativo rispetto al fatturato, aumento dell’incidenza degli oneri finanziari sul fatturato, riduzione della capacità di autofinanziamento aziendale. Prevista anche la concessione di finanziamenti di ammontare proporzionale all’aumento dei mezzi propri realizzati dall’impresa. (Accordo per il credito – luglio 2013).

Nella tabella successiva si riportano in sintesi il numero di imprese coinvolte e le risorse messe a disposizione.