
(31 agosto 2013) Dalle banche moratoria su oltre 100mila finanziamenti, pari a 4,2 miliardi di maggiore liquidità a disposizione delle piccole e medie imprese. Le banche hanno posticipato debiti per un controvalore di 31,3 miliardi.
La moratoria imprese continua a sostenere le aziende in questa difficile fase congiunturale. Ad oggi, secondo i dati più aggiornati, con l’iniziativa “Nuove misure per il credito alle Pmi” a giugno 2013 le banche hanno sospeso 101.247 finanziamenti a livello nazionale, per un controvalore di 31,3 miliardi. Di qui una maggiore liquidità a disposizione delle imprese pari a 4,2 miliardi. In precedenza, con l’”Avviso comune” scaduto il 31 luglio 2011 erano stati rinviati 260mila prestiti, pari a 70 miliardi di debito residuo e ad una maggiore liquidità di 15 miliardi a disposizione per le imprese.
È questo il quadro complessivo che emerge dall’ultimo monitoraggio delle “Nuove misure per il credito alle Pmi”, l’intesa firmata il 28 febbraio 2012 dall’ABI e da Alleanza cooperative italiane (che riunisce Legacoop, Confcooperative, Agci); Assoconfidi, Cia, Claai, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confedilizia, Confetra, Confindustria, Rete imprese Italia (che riunisce Cna, Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio, Casartigiani). L’accordo è stato siglato anche dal Ministro dello sviluppo economico, delle infrastrutture e dei trasporti, e dal Vice Ministro dell’economia e delle finanze.
L’obiettivo delle misure è quello di “assicurare la disponibilità di adeguate risorse finanziarie per le imprese che pur registrando tensioni presentano comunque prospettive economiche positive”. Di qui l’azione per “creare le condizioni per il superamento delle attuali situazioni di criticità ed una maggiore facilità nel traghettare le imprese verso un’auspicata inversione del ciclo economico”.
A livello nazionale, se si guarda all’attività economica dell’impresa le sospensioni sono collegate per:
- il 26,8% al settore commercio e alberghiero;
- il 16,3% all’industria;
- il 17,9% all’edilizia e opere pubbliche;
- il 9,0% all’artigianato;
- il 5,0% all’agricoltura;
- il restante 25,0% agli “altri servizi”.
A livello territoriale, la distribuzione per macro aree geografiche, in termini di quota percentuale sul totale, evidenzia che le sospensioni hanno riguardato per:
- il 58,6% imprese residenti nel Nord Italia;
- il 21,2% imprese residenti nel Centro Italia;
- il 20,2% imprese residenti nel Sud Italia.
Il 1° luglio scorso banche e imprese hanno firmato un nuovo “Accordo per il credito 2013” con interventi finanziari di 3 tipi: – operazioni di sospensione dei finanziamenti; – operazioni di allungamento; – operazioni per promuovere la ripresa e lo sviluppo delle attività.
Questa nuova intesa, per permettere di adeguare le procedure, ha prorogato al 30 settembre 2013 le “Nuove misure per il credito alle Pmi”.