I principali indicatori dell’Emilia Romagna evidenziano un’economia in ripresa sospinta da una buona evoluzione della domanda interna, specie nei comparti della metalmeccanica, del manifatturiero e del terziario. Significativo anche l’apporto dai settori del turismo e dei trasporti. Meno performanti le imprese di minore dimensione e il settore delle costruzioni nonostante il recupero delle compravendite.
Il risultato è un andamento del credito in moderata espansione per i settori produttivi concentrati su domande di finanziamento per investimenti, sostegno al capitale circolante e ristrutturazione dei debiti pregressi. Più vivacità, invece, per le famiglie con un’intensificazione sul lato del credito al consumo. Prosegue il miglioramento della qualità del credito pur con uno stock di sofferenze ancora elevato.
Questa l’analisi congiunturale della Commissione regionale ABI Emilia Romagna sulla base dei dati disponibili a giugno 2017 che dal lato dei prestiti alle famiglie segna un incremento del 2,4% e per le imprese una sostanziale stabilità con un -0,1% rispetto al 2016 e un rapporto prestiti deteriorati/impieghi intorno al 19,5% e un rapporto sofferenze lorde su impieghi pari al 12,7% con un ammontare di sofferenze per 19 miliardi di euro.
A fronte di ciò proseguono a pieno ritmo le iniziative sulla sospensione delle rate dei finanziamenti per rafforzare la fiducia e contribuire a consolidare la crescita.
Dal 2009 a dicembre 2017, sono state 46.446 le Pmi che hanno beneficiato delle iniziative messe in campo dalle banche, coadiuvate dall’ABI e in collaborazione con le Associazioni di rappresentanza delle imprese, per sostenere la disponibilità di credito: dal primo Avviso comune all’attuale Accordo per il credito 2015 prorogato fino al 31 luglio 2018. La formula della sospensione ha consentito di liberare una maggiore liquidità a disposizione per 2,7 miliardi di euro.
Così anche per 1.408 famiglie che, da marzo 2015 a dicembre 2017, con la nuova moratoria per 12 mesi sulla quota capitale del proprio finanziamento – tra mutuo prima casa e credito al consumo – hanno sospeso per un controvalore complessivo di 9,1 milioni di euro. L’iniziativa che riguarda la “Sospensione della quota capitale dei crediti alle famiglie”, da un Accordo ABI-Associazioni dei Consumatori, è stata anche prorogata fino al 31 luglio 2018.