(5 giugno 2014) Conclusa la due giorni del Forum “Green economy 2014”. Istituzioni, banche e imprese a confronto sulle prospettive di sviluppo del settore. In evidenza la necessità di rafforzare la logica del Project financing e un quadro di norme certe per garantire gli investimenti
In controtendenza con l’andamento generale della congiuntura economica, il settore delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica ha realizzato negli ultimi anni i maggiori investimenti nel nostro Paese: l’ultima indagine condotta dall’Osservatorio “Banche e green economy” – coordinato da ABI e ABI Lab – stima che nel periodo 2007- 2013 le principali banche operanti in tale comparto, e partecipanti alla rilevazione, hanno assunto impegni di finanziamento per circa 27 miliardi di euro. Nel solo 2013 le fonti rinnovabili hanno soddisfatto il 30% della domanda nazionale, a fronte del 16% nel 2008.
Tuttavia, sempre nell’ultimo anno, si è registrata una diminuzione del numero di impianti realizzati, sia per effetto della riduzione degli incentivi, sia a causa di una progressiva evoluzione delle condizioni di contesto normativo che non favorisce la finanziabilità delle iniziative. È obiettivo comune evitare di introdurre elementi di incertezza nelle regole del gioco, soprattutto nel caso in cui esistano incentivi pubblici che contribuiscono alla “bancabilità” dei progetti.
Questi i temi centrali, discussi a Roma nella quarta edizione del Forum ABI “Green economy 2014 – Sostenibilità ambientale, risparmio energetico e finanza green” in collaborazione con ABI Energia, Competence center ABI Lab su Energia e Ambiente. Una due giorni di stretto confronto tra Istituzioni, banche e imprese per fare il punto sul futuro, gli investimenti e gli elementi che possono ostacolare lo sviluppo della green economy in Italia.
Fonti rinnovabili ed efficienza energetica possono rappresentare una chiave strategica per la ripresa economica del Paese. In questo senso, si evidenzia un elevato livello di concorrenza delle banche per il finanziamento di progetti nel comparto, anche per effetto dell’ingresso sul mercato italiano di numerosi operatori internazionali. Le banche italiane continueranno a fare la propria parte svolgendo un duplice ruolo: da un lato, soggetti finanziatori di nuovi impianti e della relativa filiera di produzione; dall’altro, soggetti utilizzatori di energia, impegnati a garantire la continuità dei servizi offerti.
Il Forum è stato anche l’occasione per sottolineare alcuni aspetti della gestione energetica delle banche italiane impegnate a rivedere alcuni processi interni finalizzati a ridurre, se non eliminare, i consumi inutili e a limitare l’impatto ambientale delle proprie attività. La rilevazione ABI-ABI Lab del 2014 ha riscontrato che il 75% del campione ha fissato obiettivi in ambito energetico-ambientale, tra i quali la riduzione dei consumi di energia e delle emissioni in atmosfera. Inoltre quest’anno, per la prima volta, sono stati rilevati anche obiettivi inerenti l’utilizzo dell’acqua. Ulteriore dato da segnalare è quello relativo agli interventi di efficienza energetica realizzati. Mediante la rilevazione è stato possibile registrare 253 interventi, realizzati dal 2008 al 2013 che generano un risparmio annuo di energia elettrica di circa 39 milioni di kWh e di gas di circa 200.000 metri cubi.