
Riparte il mercato dopo un 2011 difficile: nei primi otto mesi dell’anno gli istituti bancari hanno già emesso strumenti per un controvalore complessivo (43 miliardi) superiore all’intera annata precedente. Il 2 e 3 ottobre a Milano la V edizione della Securitisation and covered bonds conference
Più forte dello spread. Anche in un 2011 estremamente critico il mercato delle obbligazioni bancarie garantite (Obg) ha continuato a rappresentare un canale efficace per soddisfare le crescenti necessità di liquidità delle banche italiane, con un valore complessivo delle emissioni superiore ai 30 miliardi di euro, sebbene la maggior parte di queste emissioni non sono state collocate sul mercato ma utilizzate come collateral per ottenere liquidità dalla Bce. Il trend sembra confermato dai primi dati dell’anno in corso: nonostante il numero degli emittenti si sia ridotto da undici a sette, nei primi otto mesi del 2012 i valori complessivi d’emissione hanno raggiunto quota 43 miliardi.
L’occasione per fare il punto su questo mercato è stata la quinta edizione della “Securitisation and covered bonds conference 2012”, organizzata dall’Associazione bancaria italiana e dall’Association for financial markets in Europe (Afme), svoltasi a Milano il 2 e 3 ottobre. Nella due-giorni di convegno si dibatte degli ultimi sviluppi del mercato della cartolarizzazione e dei covered bond nello scenario della perdurante crisi finanziaria e si analizzano le recenti evoluzioni normative e regolamentari in ambito europeo. Un ulteriore momento di approfondimento è dedicato alle diverse iniziative avviate a livello continentale in tema di trasparenza. La sessione di chiusura offre infine l’occasione per ragionare, assieme ad alcuni grandi investitori internazionali, circa le prospettive future di questo comparto finanziario.
Restringendo il campo d’osservazione alla sola Italia va rilevato che la chiusura del mercato wholesale internazionale comporta tuttora per le nostre banche difficoltà sul lato della raccolta a medio e lungo termine. Nonostante il decisivo supporto offerto dalla Bce con i due piani di rifinanziamento (Ltro) dello scorso dicembre e di febbraio 2012 il problema sussiste, non solo in ragione dell’eccezionalità dell’intervento Bce ma soprattutto perché la liquidità messa a disposizione da Francoforte è di breve termine e dunque non può essere utilizzata dagli istituti per finanziare iniziative imprenditoriali con un orizzonte temporale ampio oppure per le operazioni immobiliari delle famiglie.
“Un problema di tipo finanziario che tuttavia rischia di assumere caratteristiche di tipo economico”, ha osservato Gianfranco Torriero, responsabile della direzione Strategie e mercati finanziari dell’ABI. “A maggior ragione – ha proseguito Torriero – se consideriamo che normalmente una ripresa del mercato dei mutui residenziali è in grado di fare da traino per l’economia in generale, almeno nel breve periodo”. Anche alla luce di quanto appena detto, covered bond e cartolarizzazioni rimangono strumenti fondamentali per la banca, in quanto consentono di diversificare le possibilità di raccolta in relazione alle diverse esigenze.
Il rilancio di questi mercati passa tuttavia dal recupero della fiducia degli investitori internazionali attraverso il rafforzamento delle iniziative già avviate in tema di trasparenza. Attualmente si guarda con interesse al progetto “Prime collateralised securities”, tra i cui soggetti fondatori figura un grande gruppo italiano, che punta a rilanciare lo strumento della cartolarizzazione attraverso la creazione di uno strumento dotato di una serie di caratteristiche standard che facilitino l’analisi di qualità da parte degli investitori. Sul fronte covered bond, invece, ABI e i gruppi bancari emittenti hanno appoggiato sin da subito il progetto di “Covered bond label” avviato dall’European covered bond council (Ecbc), convinti che sia un passo importante verso una piena armonizzazione a livello continentale di questo strumento