Imprese sarde scontano crisi ma finanziamenti tengono

(9 maggio 2014) Con oltre 12 miliardi di euro, i finanziamenti bancari ai settori produttivi sono sui livelli dell’anno precedente. Sabato 10 maggio al via la nona tappa a Cagliari del Road Show Italia dell’ABI.

​In Sardegna la debolezza del ciclo congiunturale continua a riflettersi sulla domanda aggregata e su tutti i diversi segmenti di clientela e settori produttivi. Nonostante ciò, i dati più recenti a febbraio 2014 segnalano che i finanziamenti bancari destinati principalmente alle imprese della Regione hanno mantenuto con un totale di 12,6 miliardi di euro gli stessi livelli dell’anno precedente. D’altro canto, a fronte dell’ampio sostegno il mondo bancario sconta ancora la difficile congiuntura economica sul territorio con il risultato che, sempre a febbraio 2014, il rapporto sofferenze/impieghi ha raggiunto il 12,8% ad oltre 3,2 miliardi di euro.
Questo il quadro sintetico dell’andamento economico regionale in vista dell’incontro di sabato 10 maggio a Cagliari, nona tappa del Road Show Italia. L’iniziativa è stata avviata dall’ABI per raggiungere i territori, attraverso un modello di partecipazione diretta, e “spiegare” da vicino cosa fanno ogni giorno le Banche italiane per il Paese.
In Sardegna, nel corso del 2013 e nei primi mesi del 2014, l’economia della regione ha risentito della debolezza della domanda, interna ed estera, e della contenuta propensione ad investire delle imprese. Un miglioramento della domanda è atteso nei prossimi mesi. Le esportazioni sono diminuite, a riflesso del negativo andamento del settore petrolifero, mentre è continuata la crescita delle vendite all’estero del settore agroalimentare. Si è registrato un rallentamento sia nell’edilizia residenziale che nell’attività di realizzazione delle opere pubbliche, mentre sul fronte dei servizi ha pesato la contenuta capacità di spesa delle famiglie.
In questa fase di crisi, il consolidamento del rapporto tra banche e imprese ha prodotto risultati importanti: l’Avviso comune per la sospensione dei mutui ha rappresentato la prova più tangibile di quanto le banche siano vicine alle imprese. Con le “Nuove misure per il credito alle Pmi”, avviate a febbraio 2012, le banche a livello nazionale hanno sospeso 115.000 finanziamenti a livello nazionale (che si aggiungono ai 260.000 dell’Avviso comune scaduto il 31 luglio 2011), pari a 34,9 miliardi di debito residuo (in aggiunta ai 70 miliardi dell’Avviso comune) con una liquidità liberata di 6,3 miliardi (oltre ai 16 miliardi di euro con l’Avviso comune). In particolare, in Sardegna a questa iniziativa  è riconducibile l’1,1% del totale delle operazioni sospese e lo 0,5% dell’ammontare complessivo.
Con la moratoria in corso, invece, a marzo 2014, le banche hanno sospeso 19.968 finanziamenti a livello nazionale, pari a 7,4 miliardi di debito residuo con una liquidità liberata di 892 milioni. Alla Sardegna è riconducibile l’1,9% del totale delle operazioni sospese e l’1,5% dell’ammontare complessivo.
Sempre nell’ambito dell’Accordo “Nuove misure per il credito alle Pmi”, da gennaio 2013 è pienamente operativa l’iniziativa “Progetti investimenti Italia” avviata da ABI e tutte le Associazioni rappresentative del mondo imprenditoriale (alla presenza del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero dello Sviluppo Economico) al fine, tra l’altro, di favorire la crescita degli investimenti delle imprese. Si tratta di un Plafond complessivo di 10 miliardi di euro rivolto alle Pmi, in bonis, che vogliano effettuare investimenti in beni materiali e immateriali strumentali all’attività di impresa. A fine marzo sono state accolte 12.206 domande per un importo globale pari a 4 miliardi di euro. Il 79,2% delle domande accolte riguarda investimenti in beni materiali. In Sardegna sono stati erogati 124 finanziamenti per 48,7 milioni di euro pari all’1,1% del totale nazionale.

Banche in Sardegna
La struttura del settore bancario regionale, alla fine del 2013, vede attive sul territorio 27 banche per un totale di 668 sportelli. Gli Atm (sportelli bancomat) sparsi sul territorio sono 740 unità; i Pos (apparecchiature necessarie per pagare con il Bancomat direttamente nei negozi) 40.136.
Nella regione i lavoratori bancari sono l’1,7% del totale nazionale di settore che ha toccato le 320.000 unità.