In Europa regole chiare e uguali per tutti

(23 giugno 2015) ​Banche e regole, questo il binomio della due giorni organizzata dall’ABI “Unione Bancaria e Basilea3”. Al centro del dibattito la Vigilanza Europea, operativa dal 4 novembre 2014, le nuove regole del pacchetto di Basilea3, il loro recepimento nel diritto nazionale e l’impatto su mondo bancario italiano

​“L’anno che ci lasciamo alle spalle ha segnato progressi considerevoli sul fronte dell’Unione Bancaria europea. Questa trasformazione epocale per essere completa ha bisogno di altri passi decisivi che rispondano all’esigenza di un Testo Unico bancario europeo, alla realizzazione di un linguaggio comune e alla omogeneizzazione della legislazione tributaria come primo passo verso l’Unione fiscale”. Ha dichiarato il Direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini, aprendo i lavori del Convegno annuale “Unione Bancaria e Basilea3”, la due giorni che l’Associazione bancaria dedica ai temi della Vigilanza Europea e dell’implementazione nel diritto nazionale delle novità regolamentari della Vigilanza prudenziale. “Abbiamo un unione bancaria ma non abbiamo un testo unico bancario, abbiamo un mercato finanziario europeo, ma non un diritto penale dell’economia che garantisca regole chiare e uguali per tutti”. 
“Non abbiamo dubbi sul fatto che l’ampio pacchetto riformatore post-crisi finanziaria, le decisive risposte all’andamento ciclico arrivate dalla Banca centrale europea con le forti dosi di politiche monetarie non convenzionali e il rafforzamento patrimoniale creeranno un settore bancario più forte. Tuttavia – ha commentato Sabatini –  occorre prestare attenzione alla lunga fase di transizione che durerà ancora molti anni e dunque valutare l’interpretazione, troppo spesso effettuata nella maniera più restrittiva possibile, delle regole ed evitare misure che possano danneggiare la ripresa economica e, di conseguenza, la possibilità di erogare credito. Allo stesso modo, è necessario eliminare la cappa di incertezza che grava sulle banche e non consente loro una adeguata pianificazione per quel che riguarda la raccolta, la liquidità e, soprattutto il capitale”.
 “Al di là delle tensioni che oggi si sperimentano anche a fronte della difficile situazione internazionale – ha proseguito il Direttore generale dell’ABI – continuiamo a registrare una riduzione dei tassi di interesse sui prestiti che si collocano oggi a livelli storicamente bassi e vi sono segnali importanti di ripresa per quel che concerne le nuove erogazioni di credito, tanto nel settore delle famiglie, quanto in quello delle imprese”.
“Siamo consapevoli che il bene pubblico della stabilità finanziaria non può andare a detrimento del bene pubblico della crescita economica, dell’occupazione e quindi del benessere. Dobbiamo lavorare, tutti per realizzare il giusto bilanciamento tra i due obiettivi. Senza crescita, alla fine, non vi può essere stabilità finanziaria duratura” ha così concluso il Direttore generale dell’Associazione bancaria italiana.
Il dibattito che si è svolto ha visto il confronto tra esperti del settore e Autorità di Vigilanza nazionali ed europee, tra cui Korbinian Ibel, Direttore generale DG Micro-Prudential Supervision IV della  Bce, Concetta Brescia Morra, Vice-Chair Administrative Board of Review Bce; Carmelo Barbagallo, Capo Dipartimento Vigilanza Bancaria e Finanziaria Banca d’Italia e Mario Nava, Direttore Istituzioni Finanziarie Commissione Europea. I lavori del convegno si sono conclusi con una tavola rotonda a cui sono intervenuti, tra gli altri, Rainer Masera, Dean Business School Università Guglielmo Marconi di Roma e Gianfranco Torriero, Vice Direttore Generale ABI.