Il Comitato esecutivo ha esaminato il 17 ottobre i contenuti del Disegno di legge stabilità 2013. Pur nella piena comprensione dei problemi di finanza pubblica in cui versa in Paese, il Comitato esecutivo lamenta il nuovo aumento della pressione fiscale sulle banche, che ha raggiunto un livello divenuto ormai insostenibile per le aziende del settore.
Nella media degli ultimi 10 anni le banche italiane hanno registrato una pressione fiscale effettiva superiore di 15 punti percentuali rispetto a quella delle banche europee.In questo modo, viene messa in discussione la possibilità per le banche italiane di continuare a sostenere l’economia reale, un modello di attività cui non si vuole in alcun modo rinunciare.Il Comitato esecutivo segnala all’attenzione generale un sistema fiscale che, per scelte del passato, non consente alle imprese bancarie di detrarre le rettifiche su crediti e che prevede una parziale indeducibilità degli interessi passivi, entrambe voci che rappresentano i tipici “costi industriali delle banche”. Inoltre alle banche viene applicata una maggiore aliquota Irap, fin dalla introduzione di questo tributo.La situazione appare dunque difficilmente sostenibile, in quanto impone alle banche di pagare tasse sulle perdite e su utili non realizzati. Tutto ciò avviene in un contesto economico che necessiterebbe di banche che siano messe in grado di svolgere a pieno il loro ruolo per la ripresa dell’economia, a servizio quindi di famiglie e imprese.