(25 gennaio 2014) Nonostante la crisi, un terzo del settore bancario incrementerà gli investimenti nei prossimi due anni (33%) e oltre la metà manterrà inalterato il budget (53%). Le banche italiane potenziano le intranet aziendali grazie alle nuove tecnologie e alla multicanalità, per rendere ancora più efficiente l’operatività interna, la gestione integrata ed efficace dei processi e l’offerta di nuovi servizi, anche a vantaggio dei clienti.
Lo dimostra uno studio di ABI Lab, il Centro di Ricerca e Innovazione per la Banca, e della School of Management del Politecnico di Milano, secondo cui – nonostante la difficile congiuntura economica – un terzo delle banche italiane intervistate ha previsto di incrementare gli investimenti per le intranet nei prossimi due anni (33% del campione) e più della metà intende mantenere inalterato il budget rispetto all’ultimo anno (53%).
Già oggi, all’interno delle banche le intranet supportano la comunicazione interna (80% delle banche del campione); la compliance (54%); i servizi di customer service (60%) la gestione del portafoglio prodotti (53%); le operazioni di finanza (50%) e di credito (46%); i processi organizzativi (64%) e la gestione delle risorse umane (60%). Secondo la ricerca, nel 2014 il ruolo giocato dalle intranet nella gestione dei processi delle banche sarà ancora più strategico: oltre la metà dei gruppi intervistati, infatti, pensa di svilupparle ulteriormente a supporto delle attività commerciali, di marketing e nell’ambito del servizio clienti (56%); delle operazioni finanziarie e creditizie (53%); dell’organizzazione interna e della gestione delle risorse umane (50%).
Sul fronte della “mobilità”, le Intranet delle banche sono accessibili ai dipendenti a ogni orario e da qualunque luogo e dispositivo, rispettivamente nel 79% e nel 43% dei gruppi del campione. Proprio su questa caratteristica è rivolta in particolare l’attenzione del settore che punta a potenziare ulteriormente l’accessibilità in mobilità alla Intranet aziendale (oltre l’80% del campione). Sempre secondo lo studio, l’integrazione con gli ambienti “social” e di “collaborazione” aziendali passerà dall’attuale 14% al 36%, mentre quella con i dispositivi personali passerà dal 7% al 14%.