Salta al contenuto

Euro digitale

Le banche italiane ritengono che l’euro digitale possa costituire un caposaldo dell’economia digitale europea, in particolare se riuscirà ad abilitare gli intermediari vigilati a sviluppare su di esso servizi innovativi a valore aggiunto, permettendo di soddisfare esigenze attualmente non soddisfatte o di semplificare i processi esistenti.

In questo modo, sarà possibile: i) offrire un servizio di base gratuito per i consumatori e facilmente fruibile; ii) affiancare a esso servizi avanzati, che possano abilitare gli attori interessati a realizzare processi di pagamento realmente innovativi; iii) realizzare appieno un modello articolato su due livelli, dove un nucleo fondamentale di componenti gestiti dalla banca centrale funga da volano per lo sviluppo del mercato nel suo complesso, abilitando le banche commerciali a offrire servizi di base e a valore aggiunto in modo competitivo e senza dipendenze da attori non europei.

Attualmente, la BCE sta conducendo la «fase di preparazione», la quale si concluderà entro la fine del 2025 e porrà le basi affinché il Consiglio Direttivo della BCE possa ufficializzare l’emissione dell’euro digitale. Si stima che, dopo tale decisione, dovrebbero essere necessari altri due o tre anni di sviluppo prima dell’effettiva operatività.

In parallelo, è stato avviato l’iter legislativo grazie alla proposta di regolamento per l’euro digitale pubblicata dalla Commissione europea a giugno 2023.

Documenti

Euro Digitale

Position paper ABI

1 Marzo 2023

Digital Euro

Position paper ABI

1 Marzo 2023

    Articoli correlati