(20 agosto 2016) Risparmio di tempo, immediatezza e facilità. Queste le principali prerogative della banca “mobile” percepite dagli utenti, che emergono dal Rapporto annuale sul mobile banking realizzato dal Consorzio ABI Lab in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano.
La trasformazione digitale in atto negli ultimi anni sta ponendo maggiore enfasi sulla centralità del cliente all’interno dell’offerta delle banche. In questa ottica lo studio ABI Lab-Doxa, contenuto nel Rapporto, studia e descrive la percezione del mobile banking da parte degli utenti più evoluti per comprenderne i reali bisogni e le attese.Dall’analisi, compiuta
su un campione di utenti tra i 25 e i 47 anni, emerge che una delle principali prerogative del mobile banking è il risparmio di tempo: attraverso
il canale mobile non è più necessario recarsi in banca e sostenere eventuali
code allo sportello e non bisogna neanche avere sotto mano o raggiungere un Pc,
tutto ciò di cui si necessita si trova in tasca.Un’altra caratteristica segnalata come
fondamentale è l’immediatezza: il mobile banking fornisce la percezione di
istantaneità delle operazioni, grazie alla velocità di esecuzione delle
applicazioni (App), ad una tecnologia di rete mobile efficiente e alla costante
vicinanza del dispositivo mobile.Segue la facilità: il mobile banking è uno
strumento quotidiano e soprattutto comodo, in quanto le App, grazie alla loro
essenzialità, permettono di operare in modo semplice, senza dover consultare i
lunghi menu dell’home banking.Infine il controllo: avere un’App sempre a
portata di mano aumenta la consapevolezza della propria situazione finanziaria
e la percezione di controllo sulle attività, grazie alla possibilità di
accedere al proprio conto in qualsiasi momento.Le percezioni emotive associate al mobile banking sono dunque estremamente
positive, come dimostrano i termini rilassatezza e soddisfazione che gli utenti
associano più frequentemente a questo canale.Per quanto
riguarda le attese dei clienti, lo studio sottolinea che per il futuro si
auspica l’accesso ai servizi in mobilità in maniera ancora più fluida, veloce e
semplice. Tramite la lettura attraverso le impronte
digitali o il bulbo oculare, sarà il dispositivo mobile a riconoscere chi lo
sta utilizzando, permettendo l’accesso senza la richiesta di ulteriori
credenziali.