
(16 gennaio 2016) Prosegue il monitoraggio dell’iniziativa rinnovata e potenziata sulla sospensione di rate e soluzioni per agganciare la ripresa
Rate sospese e allungamento dei finanziamenti: le banche italiane continuano a promuovere forme di collaborazione straordinaria per finalità di progresso e sviluppo, mettendo a disposizione delle imprese risorse significative rivelatesi fondamentali per affrontare la crisi e, oggi, per agganciare la ripresa.Tra ottobre 2013 e novembre 2015 sono state accolte complessivamente 52.095 domande di sospensione del pagamento delle rate accolte per un controvalore complessivo di debito residuo pari a 17,6 miliardi di euro e una maggior liquidità a disposizione delle imprese di 2,1 miliardi di euro.
Inoltre, sono state accolte circa 8.000 domande di allungamento del piano di ammortamento pari a 2,2 miliardi di euro di debito residuo.
Si ricorda che il nuovo Accordo per il Credito 2015 consente di sospendere anche i finanziamenti che hanno già beneficiato di tale strumento negli anni passati, con la sola esclusione di quelli per i quali la sospensione è stata richiesta nei 24 mesi precedenti. collaborazione straordinaria per finalità di progresso e sviluppo, mettendo a disposizione delle imprese risorse significative rivelatesi fondamentali per affrontare la crisi e, oggi, per agganciare la ripresa.Tra ottobre 2013 e novembre 2015 sono state accolte complessivamente 52.095 domande di sospensione del pagamento delle rate accolte per un controvalore complessivo di debito residuo pari a 17,6 miliardi di euro e una maggior liquidità a disposizione delle imprese di 2,1 miliardi di euro.
Inoltre, sono state accolte circa 8.000 domande di allungamento del piano di ammortamento pari a 2,2 miliardi di euro di debito residuo.
Questo il risultato del monitoraggio che considera i risultati in corso dell‘Accordo per il credito 2015’, iniziativa siglata lo scorso 31 marzo con tutte le altre Associazioni di Impresa e in vigore fino al 31 dicembre 2017, con il precedente ‘Accordo per il credito 2013’.
L’analisi relativa alla distribuzione delle domande per attività economica dell’impresa richiedente evidenzia che:
- il 25,9% è riferito ad imprese del settore “commercio e alberghiero”;
- il 14,4% è riferito ad imprese del settore “industria”;
- il 18,9% è riferito ad imprese del settore “edilizia e opere pubbliche”;
- l’8,1% è riferito ad imprese del settore “artigianato”;