Osservatorio ABI-Censis: italiani preoccupati ma vitali

(28 dicembre 2013) Preoccupano disoccupazione, situazione economica e tasse Primi segnali di distensione, meno pessimisti ma incerti. Più sereni che in Europa per questioni ambientali, casa, scuola, pensioni, immigrazione, sistema sanitario e previdenziale, sicurezza. Sempre al centro dell’attenzione inflazione e debito pubblico

 

​Più incerti, ma meno pessimisti. È lo stato degli italiani. È anche un primo segnale dell’allentarsi dell’ansia innescata dalla crisi. Se il pessimismo scende, l’incertezza però sale. Nell’ultimo periodo, tra marzo e settembre 2013, è cresciuto il numero di chi si dichiara incerto, salendo ancora rispetto al settembre 2012. È quanto emerge dal quarto numero dell’Osservatorio ABI-CENSIS sulla società italiana. Un anno fa il 16% si dichiarava incerto, nel 2013 è il 32,9%. E ciò a fronte di una lenta, ma graduale, diminuzione dei pessimisti, passati in un anno dal 46,8% al 37%.

La disoccupazione affligge il Paese. Oltre a ciò, nella top five dei problemi anche la situazione economica, le tasse, l’inflazione e il debito pubblico. Gli italiani sono tormentati dalle questioni economiche più degli altri europei. Tra i principali problemi il 58% indica la disoccupazione, 7 punti in più della media europea. In Italia il 42% indica la situazione economica, rispetto al 33% della media in Europa. La differenza più grande si registra per le tasse, per il 23% degli italiani è uno dei problemi principali del Paese, nella media europea è il 9%. Suscitano meno preoccupazioni che nel resto d’Europa questioni importanti come sicurezza, sistema sanitario, previdenza, immigrazione, pensioni. Italiani più sereni anche su questioni ambientali, casa e scuola.

Preoccupati, ma vitali e con voglia di fare.
L’85% degli italiani è preoccupato e il 71,2 si dice indignato, in linea con il perdurare della crisi. L’indignazione e la preoccupazione accomuna tutti dal Nord al Sud, sia pure con gradazioni diverse. Il 13,2% si dice disperato, percentuale sostanzialmente contenuta. Tra gli elementi che più scardinano l’idea di un Paese sull’orlo della catastrofe è il 26,5% che dice di sentirsi frustrato, un dato che corrisponde ad un 73,5% di italiani che quindi si sente in qualche modo soddisfatto. Ciò che rappresenta bene la situazione di incertezza laboriosa è che il 45,8% degli italiani dichiara: “vorrei fare qualcosa, ma non so cosa”. Insomma, emerge l’immagine di un Paese pronto a darsi da fare, che cerca e in parte trova un suo equilibrio, in attesa di tempi migliori.

Soddisfatti della vita privata e allarmati per l’economia.
Gli italiani non sono sereni se guardano all’economia, mentre invece esprimono soddisfazione rispetto alla salute, alle relazioni familiari, a quelle con gli amici e al tempo libero. Su questi aspetti della vita oltre l’80% ritiene di essere molto o abbastanza soddisfatto. Certo il 40,1% si ritiene molto o abbastanza soddisfatto della situazione economica e ciò implica che il 60% considera non soddisfacente questo tema.