Prima missione di sistema per l’ABI e le banche italiane in Iran

(28 novembre 2015) Prima missione di sistema per l’ABI e le banche italiane in Iran, per identificare e approfondire le reali opportunità di collaborazione commerciale e industriale che la progressiva riduzione delle sanzioni renderà possibili tra l’Iran e il sistema produttivo italiano. All’iniziativa, organizzata da banche, imprese e Istituzioni, hanno partecipato dodici dei principali gruppi bancari che rappresentano oltre la metà dell’intero settore bancario in Italia in termini di totale attivo. ​178 imprese, 20 associazioni imprenditoriali, 12 gruppi bancari per un totale di 370 partecipanti. Questi i numeri della missione imprenditoriale a Teheran dal 28 al 30 novembre.
 

​Obiettivo, identificare e approfondire le reali prospettive di collaborazione commerciale e industriale che la progressiva fine delle sanzioni renderà possibili tra l’Iran e il sistema produttivo italiano per tornare ai livelli di interscambio bilaterali (7 miliardi di euro) raggiunti prima dell’entrata in vigore delle sanzioni (attualmente l’interscambio bilaterale ammonta a circa 1.6 mld di cui 1.2 di export dell’Italia).L’iniziativa è settoriale ed è focalizzata sulle filiere che si prevede potranno contribuire maggiormente alla crescita dell’Iran nei prossimi anni: ambiente, energia ed energie rinnovabili, meccanica, apparecchiature e attrezzature medicali, materiali edili e automotive. 
La missione è stata promossa dai Ministeri dello Sviluppo Economico e degli Affari esteri e Cooperazione internazionale ed è organizzata da Confindustria, Ice-Agenzia, ABI e Unioncamere. La delegazione italiana è stata guidata dal Vice ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, insieme a Licia Mattioli, Presidente del Comitato tecnico per l’Internazionalizzazione e gli investitori esteri di Confindustria, Riccardo Maria Monti, presidente dell’Ice-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese, e Guido Rosa, Presidente del Comitato tecnico per l’internazionalizzazione dell’ABI.
I lavori hanno avuto inizio a Teheran con il Forum Italia-Iran, alla presenza dei rappresentanti delle principali istituzioni dei due Paesi, cui seguiranno sessioni di approfondimento settoriale e gli incontri di business tra le imprese italiane e le controparti locali. Il 30 novembre, invece, le visite al Syndacate of Iranian construction companies, alla Italy chamber of commerce  e presso le società Iran Khodro e Saipa.  Le sanzioni approvate dall’Onu e quelle introdotte su base unilaterale (USA e UE) hanno reso difficile operare in Iran per gli investitori stranieri e hanno influenzato gli scambi commerciali anche con Paesi non vincolati direttamente, come India e Cina. Le infrastrutture, sebbene siano state ammodernate, non sono ancora a livelli adeguati e le sanzioni hanno comportato l’abbandono di nuovi progetti di investimento. Nell’ambito Oil&Gas incide particolarmente la mancata possibilità di accesso alla tecnologia e all’expertise europeo, da cui l’Iran dipende fortemente, tanto che le esportazioni di greggio sono crollate ai minimi storici da 10 anni.
Le sanzioni, prevedendo anche il congelamento del sistema Swift per le transazioni bancarie con l’Iran, hanno contribuito infine ad aumentare significativamente il rischio economico e reso estremamente limitata la possibilità di operare finanziariamente nel paese. Con la vittoria alle elezioni presidenziali di Hassan Rouhani, il 14 giugno 2013, si è segnato l’inizio di una fase di apertura verso l’occidente, che ha portato all’accordo tra Teheran e le potenze mondiali sul programma nucleare iraniano – Joint Comprehensive Plan of Action (JCPoA) – siglato lo scorso 14 luglio. Questo nuovo capitolo nelle relazioni internazionali ridurrà l’isolamento politico di Teheran e aiuterà l’attrazione di investimenti diretti esteri che permetterebbero all’Iran, tra le altre cose, di ammodernare gli impianti industriali.
Tenuto conto di queste osservazioni il tasso di crescita del Pil a prezzi scontati previsto per il 2015 è di +2,3% rispetto al 2014, per un valore di 417 mld di USD. Per il 2016 è invece prevista una crescita del 6,1% per un valore di 491 mld di UsdD.
Le banche italiane e l’ABI a Theran“La missione economica e le riunioni dei prossimi giorni – ha detto Guido Rosa, Presidente del Comitato Tecnico per l’internazionalizzazione ABI, durante il Forum Italia-Iran – attestano in modo chiaro il massimo interesse del settore bancario italiano a ristabilire canali diretti fra banche italiane e banche iraniane non appena le Autorità politiche occidentali procederanno al ritiro delle sanzioni. Con il supporto dell’Ambasciata italiana a Teheran, abbiamo organizzato un incontro con Banca Centrale Iraniana e le principali banche locali, con l’obiettivo di fare il punto sullo stato delle relazioni interbancarie, esaminare congiuntamente come migliorare la collaborazione già in essere e aggiornarci reciprocamente sull’assetto delle nostre rispettive industrie finanziarie. Ci sono dunque – ha concluso Rosa – ampi margini per sostenere le imprese che vorranno cogliere le numerose opportunità di investimento di questo mercato”.La missione si focalizza sulle filiere che si prevede potranno contribuire maggiormente alla crescita dell’Iran nei prossimi anni: ambiente, energia ed energie rinnovabili, meccanica, apparecchiature e attrezzature medicali, materiali edili e automotive. I lavori, che termineranno lunedì 30, iniziano oggi a Teheran con il Forum Italia-Iran, alla presenza dei rappresentanti delle principali istituzioni dei due Paesi, cui seguiranno sessioni di approfondimento settoriale e incontri di business tra le imprese italiane e le controparti locali. Della delegazione bancaria fanno parte: Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Vicenza, Banco Popolare, Credit Suisse Italia, Iccrea, Mediobanca, Monte dei Paschi di Siena, Ubae, Ubi, UniCredit e Veneto Banca.