(19 dicembre 2019) Oggi l’ABI e le Organizzazioni Sindacali hanno raggiunto l’accordo sul rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore del credito la cui scadenza è stata fissata al 31 dicembre 2022. L’accordo è stato raggiunto dopo una lunga trattativa e un serrato confronto
Il testo verrà sottoposto al Comitato Esecutivo dell’ABI e alle Assemblee delle Organizzazioni Sindacali.
In particolare, elementi caratterizzanti l’accordo sono:
La valorizzazione di aspetti di rilievo sociale (ad esempio, aspettativa e permessi per malattia; permessi per maternità/paternità/cura familiare), di conciliazione vita/lavoro (ad esempio, lavoro a tempo parziale, lavoro agile, banca del tempo), nonché in tema di “tutele” (ad esempio, procedimenti disciplinari, tutela per fatti commessi nell’esercizio delle funzioni), politiche commerciali (ad esempio, con l’inserimento dell’accordo del 2017 quale parte integrante del contratto), livello retributivo di inserimento professionale (abrogando l’istituto anche in un’ottica di attrattività per giovani generazioni con più sviluppate competenze digitali), formazione (anche con riguardo allo smart learning), salute e sicurezza (prevedendo il concreto avvio dei lavori di una commissione nazionale). Alcuni di questi istituti (smart learning, banca del tempo, lavoro flessibile, etc.) sono volti anche a consentire alle aziende bancarie di minori dimensioni di accedere agevolmente a strumenti normalmente negoziati dai grandi gruppi bancari, fruendo dei relativi riflessi positivi. Si tratta di un approccio che, valorizzando anche buone prassi molto diffuse nelle aziende bancarie, mira a rafforzare il “patto sociale” tra imprese e lavoratori. In tale prospettiva, un ulteriore tema centrale del contratto, è quello che attiene alla valorizzazione dell’accordo 8.2.2017 sulle politiche commerciali: senza introdurre ulteriori impegni l’obiettivo è quello di confermare alcune disposizioni dello stesso nell’ambito del rinnovo contrattuale per sostenere una ripresa del clima di fiducia nei rapporti tra clienti, aziende e lavoratori. Anche i profili relativi alle tutele per i lavoratori sono innovati con grande equilibrio e attenzione per favorire un clima di serenità nel lavoro senza abbassare l’attenzione sugli elevati livelli di compliance e rispetto delle regole che le banche e i loro dipendenti debbono avere.
La forte attenzione al tema dell’innovazione tecnologica/digitalizzazione e dei relativi impatti sul settore, considerata la sua trasversalità rispetto a molti degli argomenti oggetto del rinnovo, e fattore determinante per assicurare la competitività delle banche e la loro capacità di risposta alle mutate esigenze della clientela. A tal fine è stato istituito il Comitato nazionale Bilaterale e Paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nel settore bancario con l’obiettivo di monitorare e analizzare le fasi di cambiamento derivanti dalle nuove tecnologie e dalla digitalizzazione, per tenere costantemente aggiornato il contratto.
Il bilanciamento tra la tutela del potere di acquisto della retribuzione e gli equilibri economici delle banche ha portato a trovare un punto di equilibrio sostenibile grazie alla combinazione dei diversi elementi che incidono sulla struttura dell’impianto retributivo. L’accordo riconosce un incremento medio a regime di 190 euro da corrispondersi in tre tranches con decorrenza rispettivamente 1° gennaio 2020, 1° gennaio 2021 e 1° dicembre 2022.
La semplificazione degli inquadramenti e la previsione di altri elementi di flessibilità per cogliere al meglio i mutamenti negli assetti operativi, organizzativi e produttivi delle banche.