(15 ottobre 2013) Ossif, il Centro di ricerca dell’ABI sulla sicurezza anticrimine, ha avviato, in collaborazione con il Servizio analisi criminale del Dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell’interno un nuovo organismo per monitorare l’evoluzione dei fenomeni criminosi e condividere con i settori di attività economica più esposti informazioni, strategie e best practice per la prevenzione.
E’ stato ora predisposto il Report di analisi 2013 che evidenzia, per il 2012, un incremento a livello nazionale sia delle rapine che dei furti denunciati dalle Forze dell’ordine all’Autorità Giudiziaria. I dati positivi riguardano prevalentemente le rapine in banca (-10,1%) e le rapine in tabaccheria (-7,5%).
Rapine
Le rapine denunciate dalle Forze dell’ordine all’Autorità Giudiziaria nel corso del 2012 sono state 42.631, con un incremento del 5,1% rispetto al 2011. Il dato evidenzia, purtroppo, un accentuarsi della criminalità sul territorio, dopo un anno difficile come il 2011 in cui già si era verificata una recrudescenza del 20% dei reati. Le rapine effettuate in pubblica via rappresentano la metà delle rapine totali denunciate, seguono le rapine in esercizi commerciali (16,6%), in abitazione (8,2%), in banca (2,9%), in farmacia (2,7%), negli uffici postali (1,2%) e in tabaccheria (1%).
L’incremento del 5,1% esprime, però, una variazione media nazionale nella quale confluiscono andamenti difformi per aree territoriali e per tipologie di reato. I dati positivi riguardano prevalentemente le rapine in banca (-10,1%) e le rapine in tabaccheria (-7,5%), in aumento le rapine in abitazione (+22,1%), negli esercizi commerciali (+13,3%) e negli gli uffici postali (+5,2%).
Con riferimento alle modalità di esecuzione è emerso che, in tutte le tipologie di rapina, ad agire sono stati sempre malviventi solitari o in coppia, mentre una forte differenza è stata riscontrata per quanto riguarda la tipologia di armi utilizzate. Da un lato, nelle rapine in banca la percentuale di rapine in cui sono state adoperate armi da fuoco è stata relativamente bassa (18%) ed è risultata in calo rispetto al 2011 (21%), dall’altro, in tutti gli altri comparti l’utilizzo delle armi da fuoco ha rappresentato la modalità prevalente di esecuzione: 80% dei casi nelle rapine ai danni delle imprese della Grande Distribuzione Organizzata (GdO), 75% nelle rapine in tabaccheria, 59% nelle rapine negli uffici postali, 55% nelle rapine in farmacia e 54% nelle rapine negli esercizi commerciali.
Furti
Con riferimento ai furti, i reati totali denunciati nel 2012 sono stati 1.520.623, con un incremento del 4,1% rispetto al 2011 (+4,1%). La tipologia di reato più frequente è stata quella dei furti in abitazione (16% dei casi), seguita dai furti nelle auto in sosta (13%), dai furti con destrezza (10%), dai furti di autovetture (8%) e dai furti in esercizi commerciali (7%). Da segnalare, in particolare, il forte incremento di alcuni reati “predatori” come i furti in abitazione (+16%) che hanno raggiunto i 237.355 casi e i furti con strappo (+13%) che sono stati 20.010.
Dal confronto intersettoriale è emerso che la recrudescenza dei reati ha caratterizzato solamente le banche (+3,7%), mentre è stato registrato un calo per quanto riguarda gli uffici postali (-5,4%) e le tabaccherie (-14%). L’indice di rischio più elevato è stato registrato per le banche e per gli uffici postali con 1,6 episodi ogni 100 punti operativi.
Una particolare tipologia di furto che accomuna banche e poste è rappresentata dagli attacchi agli Atm che sono stati 431 verso le banche (+7,5%) e 55 verso gli uffici postali (-5,2%). In entrambi i casi, gli attacchi sono stati commessi prevalentemente con l’utilizzo di gas e/o esplosivi, ma con una percentuale molto più elevata per le banche (57,8% contro 38,2%) e hanno fruttato mediamente oltre 45 mila euro negli uffici postali e poco meno di 43 mila euro nelle banche.