(23 settembre 2014) Nell’ambito dell’attività di studio svolta da Ossif, il Centro di ricerca dell’ABI sulla sicurezza anticrimine, è stato realizzato il “Rapporto sulle difese anticrimine del settore bancario”, redatto sulla base delle informazioni relative ai sistemi e ai servizi di sicurezza delle 25.181 agenzie censite nel Data-base di Ossif.
Dal Rapporto emerge un rafforzamento dei sistemi di protezione utilizzati che passano mediamente dai 5,8 sistemi ad agenzia nel 2013 ai 6,4 sistemi nel 2014.
Gli impianti con finalità antirapina maggiormente diffusi sono i sistemi di ripresa, presenti nella quasi totalità delle agenzie (99,6% del totale). Seguono i sistemi di controllo dell’ingresso principale (97,7%), i sistemi per cassieri (95,1%) e i sistemi di allarme (85,5%).
In particolare, per quanto riguarda i sistemi di ripresa, è emerso che il 93,9% delle agenzie utilizza la videoregistrazione e nel 38,6% dei casi l’impianto ha anche la funzione di videosorveglianza. Con riferimento ai sistemi di controllo dell’ingresso principale, la tipologia più diffusa è risultata la bussola, presente nell’84,8% delle agenzie, seguita dal metal detector (54,9%), dai rilevatori biometrici (10,3%) e dai sistemi anti-camuffamento (3,2%). Per quanto riguarda, invece, i sistemi per cassieri, la maggior parte delle agenzie è dotata dei dispositivi di custodia valori ad apertura ritardata (70,7%), mentre i dispositivi di erogazione temporizzata del denaro (cash-in/cash-out) sono utilizzati nel 41,4% delle agenzie.
Il servizio di guardiania è presente nell’11,3% delle agenzie e prevede il piantonamento fisso nel 10,1% dei casi, mentre è svolto solo in particolari fasce d’orario o in determinate giornate nell’ 1,2% delle agenzie. A questi dati bisogna aggiungere che il 3,3% delle agenzie ha dichiarato di fare ricorso al servizio di “guardia virtuale”.
Nel Rapporto sono state anche analizzate le misure di sicurezza dei 34.677 Atm censiti nel Data-base anticrimine di Ossif, gli Atm risultano tutti dotati di almeno due misure di sicurezza, come previsto nel Protocollo anticrimine ABI – Prefetture. Principalmente le banche hanno scelto come dispositivi di sicurezza i sistemi di allarme connessi ai sensori antiscasso/antintrusione (presenti nell’80,5% degli Atm), le difese passive volte ad impedire l’asportazione dell’apparecchiatura (51%) e la blindatura del mezzo forte (43,1%).