Si rafforza l’imprenditoria straniera in Italia

L’imprenditoria immigrata continua a crescere in Italia. Fra il 2010 e
il 2013, l’area small business a
titolarità immigrata è cresciuta del 42% nei tre anni. Pari al 4,2% del numero
complessivo di correntisti immigrati, nel 2013 sono circa 105.500 i piccoli
imprenditori immigrati titolari di un conto corrente. Un conto corrente su tre
è intestato a donne.È quanto emerge dall’indagine dell’Osservatorio
Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei migranti, al termine del terzo
anno di attività. Prima esperienza nel panorama italiano ed
europeo, l’Osservatorio è un progetto pluriennale nato dalla collaborazione fra
l’ABI e il Ministero dell’Interno, e gestito dal Centro Studi di Politica
Internazionale (CeSPI). Obiettivo dell’iniziativa è fornire uno strumento di
analisi e monitoraggio costante e organico del fenomeno dell’inclusione
finanziaria dei migranti nel Paese, quale condizione necessaria per favorire il
processo di integrazione, e supportare così gli operatori nella definizione di
strategie integrate. Oltre
ad analizzare la relazione tra migranti residenti in Italia e sistema
finanziario dal punto di vista dell’offerta e della domanda di servizi e
prodotti, l’Osservatorio dedica un focus specifico all’imprenditoria.Dall’indagine emerge che la popolazione straniera è sempre più attiva
nel lavoro autonomo e nella piccola e media imprenditoria. Tendenza confermata
dalle stime di Unioncamere secondo cui nel 2013 le imprese a guida straniera sono aumentate
di circa il 5% in un anno contribuendo a mantenere il bilancio anagrafico
positivo di tutto il sistema imprenditoriale italiano e producendo una
ricchezza di circa 80 miliardi di euro, il 5,5% della ricchezza nazionale nel
2011.
Componente territorialità
e nazionalità
In termini di distribuzione geografica si conferma, anche per quanto
riguarda l’attività imprenditoriale, una maggiore concentrazione di conti
correnti presso filiali bancarie nel Nord Italia (63%); il 30% dei correntisti
imprenditori sono concentrati nel Centro, il 7% al Sud (in crescita rispetto al
5,5% rilevato nel 2010), dati che vanno letti coerentemente con la
distribuzione della popolazione immigrata sul territorio italiano concentrata
per l’85% al nord e che conferma una maggiore vivacità imprenditoriale delle
regioni centrali e soprattutto meridionali se si considera l’incidenza del
segmento small business sul totale
dei conti correnti intestati ai cittadini migranti.
Distribuzione geografica
incidenza titolari c/c segmento small
business su totale conti correnti
intestati a immigrati
                                                                                    
Le comunità coi maggiori incrementi per titolarità di
impresa provengono da Bangladesh (+22%), Pakistan (+14%), Cina e India (entrambe
+12%). Rispetto all’incidenza del segmento imprenditoriale sul totale dei conti
correnti intestati a cittadini immigrati, emerge la comunità asiatica col 9% a
fronte di una media del 4,9%. In rapporto alla nazionalità, nel rapporto con le
banche, l’indagine evidenzia la maggiore vivacità delle comunità di
imprenditori originari da Cina, Egitto, Pakistan, Macedonia e Bangladesh.
Incidenza c/c small business
su conti totali intestati a migranti per nazionalità (anno 2013)


L’impresa “evoluta”Oltre all’evoluzione del
segmento small business nel
portafoglio delle banche, l’indagine è interessata a comprenderne il fenomeno
tramite l’analisi delle imprese condotte da cittadini stranieri presenti in
quattro territori campione (Milano, Bergamo, Brescia e Roma). Dal rapporto
emerge che in un campione di oltre 58.000 imprese a titolarità immigrata nei
quattro territori d’indagine, quasi 1.500 (il 2,5%) sono risultate appartenere
alla categoria evoluta. Hanno cioè una dimensione superiore alle 15 unità di
dipendenti, fanno investimenti in ricerca e sviluppo, sono in prevalenza
società di capitali, operano con l’estero, a volte in partnership con
imprenditori italiani, esportano made in
Italy. Rispetto ai dati di sistema, indice di un rapporto sempre più solido
con la banca è la titolarità dei conti correnti con un’anzianità superiore ai 5
anni che mostra una crescita significativa negli anni: dal 16,3% del 2010 al
37,4% del 2013.
L’imprenditoria migrante femminileSignificativa la
crescita dell’imprenditoria al femminile, che pesa quasi il 31% sul segmento small business a titolarità immigrata
(era pari al 27% nel 2012). Rapporto che sale al 70% per la comunità ucraina,
al 60% per quella filippina e polacca, al 46% per la comunità cinese. In
riferimento al territorio di insediamento, l’imprenditoria femminile si
concentra soprattutto al Sud (44%).
 Incidenza imprese femminili nel segmento small business – dettaglio
territoriale anno 2013