Sinergia autorità-operatori contro il riciclaggio

​A Roma il secondo Forum annuale per la prevenzione e il contrasto al riciclaggio nell’attività bancaria. Due giorni di confronto, formazione e aggiornamento sugli aspetti domestici e internazionali di maggior peso. Per Giovanni Sabatini, Direttore generale ABI: “La prospettiva di revisione della Direttiva antiriciclaggio apre lo scenario ad un’armonizzazione massima della normativa comunitaria. Un cambio di rotta rispetto ad oggi. L’auspicio è poter contare su regole più precise”.


​Il secondo Forum sull’antiriciclaggio, organizzato il 12 e 13 luglio a Roma dall’Associazione bancaria e da ABI Formazione, rappresenta l’occasione per serrare il confronto e rafforzare ancor di più la sinergia tra autorità e banche. “Gli operatori bancari – ha sottolineato Giovanni Sabatini, Direttore generale dell’ABI – hanno il compito di procedere ad una ‘adeguata verifica’ dei propri clienti, di valutare le operazioni e di segnalare alle autorità quelle che appaiano riconducibili a riciclaggio. Un aiuto importante in questa azione è  dato dalla Banca d’Italia e dall’Unità di informazione finanziaria (Uif) con l’elaborazione degli ‘Indicatori di anomalia per la rilevazione delle operazioni sospette’. In questo campo la prospettiva nazionale non esaurisce il tema. sono determinanti le azioni a livello internazionale, dirette ad assicurare uniformi livelli di attenzione al fenomeno e regole omogenee che limitino le possibilità di arbitraggio tra ordinamenti”. Da questo punto di vista sono particolarmente importanti la revisione delle Raccomandazioni del Gruppo di azione finanziaria (Gafi) e la proposta di modifica della III Direttiva antiriciclaggio. “Soprattutto la revisione della Direttiva  – ha aggiunto Sabatini – apre alla possibilità di un’armonizzazione massima della normativa comunitaria. È un cambio di rotta rispetto alle scelte portate avanti sino ad oggi, un cambio che potrebbe annullare le differenze normative tra le varie legislazioni degli Stati membri, visto che sino ad ora il criterio era quello del livello minimo di armonizzazione. La questione è di rilievo sia in termini di tutela della concorrenza che di attrazione di investimenti e impatti operativi”. “L’auspicio – ha concluso Sabatini – è che la futura normativa comunitaria possa basarsi su regole più precise e certe, in modo da guidare al meglio l’intermediario nelle valutazioni e nell’efficiente svolgimento delle procedure”.
I due giorni del Forum focalizzano l’attenzione sulla costante attualità della lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. Le banche sono in prima fila, collaborando con le autorità che presidiano la legalità e che quotidianamente perseguono i reati. Il riciclaggio, che tende a creare una cerniera tra il mondo della criminalità organizzata e l’economia legale, sfrutta i processi di globalizzazione, i nuovi canali delle transazioni finanziarie, la libertà di movimento dei capitali, lo sviluppo di tecnologie di pagamento alternative. In situazioni di maggiore difficoltà il rischio criminale è acuito, visto che il riciclaggio di denaro aumenta in caso di crisi economica. Di qui la forte attenzione e l’impegno delle banche nel contrastare questo fenomeno, che può contaminare il settore finanziario. E inoltre fondamentale una forte sinergia tra autorità e operatori, che rende sempre più efficace la lotta. Il secondo Forum annuale per la prevenzione e il contrasto al riciclaggio nell’attività bancaria è un momento per rafforzare questo confronto  e per rispondere all’esigenza costante di formazione e aggiornamento.
Nell’ultimo periodo l’attività del Gafi ha gettato le basi per l’adozione della IV Direttiva antiriciclaggio e ha dato origine ad un processo di revisione degli standard internazionali. Il rafforzamento del principio di proporzionalità e dell’approccio basato sul rischio, oltre all’attenzione ad una maggiore trasparenza delle entità giuridiche, costituiscono alcune delle novità introdotte dai nuovi standard del Gafi e saranno la spina dorsale della futura normativa europea. Questi principi favoriscono l’efficacia delle misure antiriciclaggio e consentono ai destinatari della norma di impiegare meglio le risorse grazie alla possibilità di calibrare le misure da adottare.