Decreto legge per la tutela del risparmio | [17/01/2017]

​(17 gennaio 2017) Audizione del Direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini presso l’Ufficio di Presidenza delle Commissioni 6A Finanze e tesoro del Senato e VI Finanze della Camera dei Deputati

​Signori Presidenti, Onorevoli Senatori e Deputati, esprimiamo, innanzitutto, il ringraziamento, anche a nome del Presidente Antonio Patuelli, per aver  offerto all’Associazione bancaria italiana l’opportunità di partecipare a questa audizione su un tema di assoluta rilevanza per il Paese prima ancora che per il settore bancario. 
Il Governo si è attivato, nel rispetto del quadro normativo europeo, in modo da consentire forme di sostegno pubblico in esito a risultati non positivi delle prove di stress test, con le quali l’Autorità bancaria europea (Eba) procede periodicamente a valutare la solidità del mercato bancario europeo. Si tratta, quindi, di esiti di simulazioni (nell’ambito di stress test) o fattispecie che possono richiedere un’attivazione preventiva delle istituzioni, senza che si generino condizioni per avviare una risoluzione …

Il testo dell’audizione

Audizione del Dg ABI presso l’Ufficio di Presidenza Commissioni congiunte finanze di Camera e Senato

Tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale | [12/01/2017]

(12 gennaio 2017) Audizione ABI presso la Commissione lavoro pubblico e privato della Camera dei Deputati

​Illustre Presidente, Onorevoli Deputati, l’ABI intende innanzitutto ringraziare per l’opportunità di esprimere proprie considerazioni in merito al ddl n. c-4135, recante misure di tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e di promozione del lavoro agile, approvato il 3 novembre 2016 dal Senato della Repubblica (S-2233).L’interesse per le due tematiche – già sottolineato dall’ABI in sede di audizione sui ddl nn. 2233 e 2229, tenutasi il 16 marzo 2016 al Senato – va considerato soprattutto alla luce dell’evoluzione del lavoro, dei modelli organizzativi adottati dalle imprese e, in particolare, della crescente tendenza a gestire i rapporti con i propri collaboratori secondo modalità di esecuzione della prestazione lavorativa innovative, sia sul piano del tempo che dello spazio, utilizzando al meglio le tecnologie informatiche.L’Associazione intende quindi ribadire anche in questa occasione il proprio favore in merito a interventi normativi che sostengano e promuovano il lavoro autonomo, nonché l’adozione di modelli organizzativi non tradizionali anche in un’ottica di maggiore produttività e di miglioramento dei sistemi di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Tema, quest’ultimo, da tempo all’attenzione dell’ABI, e che ha trovato un’ulteriore affermazione nel rinnovo del contratto collettivo dei lavoratori bancari del 31 marzo 2015.Preliminarmente, l’ABI esprime apprezzamento per l’operazione di coordinamento effettuata alla Camera tra i testi dei ddl nn. 2233 (di iniziativa del Governo) e 2229 (di iniziativa parlamentare, on. Sacconi), così come auspicato dall’Associazione in ragione della circostanza che i predetti testi presentavano solo per alcuni aspetti elementi di convergenza.

Il testo dell’audizione

Audizione ABI presso la Commissione lavoro pubblico e privato della Camera dei deputati

Amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi | [17/11/2016]

​(17 novembre 2016) Audizione informale dell’Ufficio affari legali ABI presso la X Commissione permanente Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei deputati.

​Illustre Presidente, Onorevoli Deputati,consentitemi innanzitutto di ringraziarvi, a nome dell’Associazione bancaria italiana, del Presidente Antonio Patuelli e del Direttore generale Giovanni Sabatini, per l’invito a partecipare alla presente audizione che consente di esprimere il punto di vista del mondo bancario sulle proposte legislative in tema di riforma della disciplina dell’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi.È ormai noto come, in generale, la disciplina della crisi delle imprese giochi un ruolo fondamentale per la società nel suo insieme, con particolare riguardo agli investitori, ai debitori e ai creditori. Si tratta di un elemento essenziale che è in grado di influire sulla crescita e sull’occupazione.Un quadro normativo in materia ben disegnato massimizza l’efficienza, la prevedibilità e l’efficacia delle procedure di insolvenza. Ciò agevola, a sua volta, gli scambi, sostiene un sistema creditizio efficace e assicura un clima favorevole agli investimenti, con vantaggi per l’economia nel suo complesso.Norme efficienti in materia di insolvenza possono contribuire ad aumentare il tasso di recupero dei crediti e a consentire così un più ampio ed agevole ricorso delle imprese al finanziamento del mondo bancario …

Il testo dell’audizione

Audizione ABI informale presso la X Commissione permanente Attività produttive della Camera

Disegno di legge di bilancio 2017 | [04/11/2016]

(​​4 novembre 2016) ​Audizione del Direttore generale ABI Giovanni Sabatini presso le Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato

Illustri Presidenti, Onorevoli Deputati e Senatori, consentitemi innanzitutto di ringraziarvi, a nome dell’Associazione bancaria italiana e del presidente Antonio Patuelli, per l’invito a partecipare alla presente Audizione ed esprimere il punto di vista del mondo bancario sul Disegno di legge di bilancio del 2017, che dà attuazione alla programmazione economico-finanziaria esposta nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Def) 2016.Il nostro contributo è strutturato in due parti:

  • nella prima presentiamo considerazioni sull’impostazione generale della manovra – anche nel quadro della più complessiva politica economica e di bilancio come definite con la Nota di aggiornamento del Def, con il Documento programmatico di bilancio e con il Decreto legge 193 del 22 ottobre 2016 (cd “Decreto fiscale”) collegato alla legge di bilancio;
  • nella seconda ci concentriamo sulle misure più specifiche a cui la legge di bilancio fa riferimento e che potranno avere diretto impatto sullo sviluppo degli investimenti e sull’efficienza nell’utilizzo dei fattori produttivi.

Il testo dell’audizione

Audizione del Direttore generale ABI presso le Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato

92^ Giornata mondiale del risparmio | [27/10/2016]

​(27 ottobre 2016) Intervento del Presidente dell’Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli

Per realizzare una svolta decisamente positiva rispetto agli effetti della grave e lunga crisi, occorre ricreare quel clima di fiducia che è indispensabile per la ripresa, per incoraggiare il ciclo virtuoso del risparmio e degli investimenti. Occorre innanzitutto una più solida certezza e stabilità del diritto. Le banche in Italia stanno sostenendo ogni sforzo per la ripresa. Senza “aiuti di Stato”, con il costo anche di salvataggi di banche in crisi e di Fondi obbligatori e volontari, lontane dagli scandali internazionali, le banche in Italia sospingono la ripresa con tempi ancora troppo lunghi della giustizia civile, con requisiti di capitale mai così alti, con i tassi più bassi, incorporando gran parte dei costi conseguenti allo “spread” fra titoli di stati, contraggono nuovi prestiti incoraggiando la domanda, come per i mutui, subiscono le contraddizioni dell’Unione europea e dell’Unione bancaria ancora prive delle indispensabili identiche norme di diritto bancario, finanziario, fiscale, fallimentare e penale dell’economia. Le Istituzioni europee deludono e non danno segni di progettualità per una nuova Costituzione per l’Europa e per le tematiche bancarie che rappresentano, con l’immigrazione, il principale banco di prova per la sopravvivenza e lo sviluppo di questa Unione europea. Le banche, con tante differenze, sono state indebolite dalla crisi in tutta Europa, mentre la sperimentazione biennale della vigilanza unica non sta rappresentando una svolta per la ripresa, ma appesantisce misure che da prudenziali si trasformano paradossalmente in ulteriore incertezza per le banche stesse che, invece, necessitano di maggiore redditività.E’ indispensabile un salto di qualità delle strategie europee e una verifica dell’esperienza della Vigilanza unica: senza un’evoluzione dell’integrazione europea, la sola Vigilanza unica rischia di essere una fuga in avanti. L’Unione bancaria, senza norme identiche, rischia di accentuare i divari fra nord e sud, senza stimoli di ripresa verso i mezzogiorni d’Europa e con rischi di meridionalizzare anche le regioni più produttive del nord e centro Italia. L’Unione bancaria deve essere completata; altrimenti, se resta com’è oggi, va indietro. Occorre costruire insieme una nuova Democrazia economica e civile europea e non corrodere gli ideali del federalismo di fronte all’insorgenza di spinte nazionaliste che identificano negli organismi comunitari delle burocrazie che si sommano a quelle nazionali. Le spinte antieuropee sono favorite dagli eccessi normativi e burocratici: nel primo semestre di quest’anno sono stati emanati circa 630 provvedimenti per i settori bancario e assicurativo, con una media addirittura di cinque provvedimenti per ogni giorno lavorativo! In Italia debbono continuare le correzioni delle vecchie anomalie rispetto alle migliori pratiche europee e occidentali. E’ indispensabile correggere i limiti del capitalismo italiano e le spinte anticapitaliste che sono alternative alle libertà dei mercati e alla società aperta. Per la ripresa necessitano “politiche dei fattori” per la produttività, l’efficienza e la competitività delle imprese e dei servizi italiani. E’ una strategia alternativa ai miopi orizzonti settoriali e corporativi. Occorre accrescere la fiducia verso le Banche, a cominciare dal completamento delle regole di “trasparenza semplice” che continuiamo a sollecitare innanzitutto a Consob. La prevenzione delle crisi bancarie deve essere sviluppata non solo dalla Vigilanza unica, ma anche con intensa educazione finanziaria e al risparmio e con inequivoca chiarezza nella vendita di ogni prodotto finanziario, come da tempo auspicano il Sole 24 Ore e l’ABI. Di fronte alla “rivoluzione bancaria” delle sempre più nuove tecnologie e della globalizzazione, le banche in Italia stanno sviluppando piani imprenditoriali che evidenziano anche esuberi di personale. Nel nuovo contratto nazionale di lavoro vi sono gli strumenti per affrontare i processi organizzativi: per i prossimi anni, come sostengono in modo convergente ABI e i principali sindacati, occorre che i fondi esclusivamente bancari finora altrimenti utilizzati, siano indirizzati al sostegno delle uscite volontarie.In tal senso apprezziamo le assicurazioni del Governo. L’Italia non è in retroguardia nelle riorganizzazioni bancarie. I dati del 2015 sono molto superati: in questi mesi del 2016 le scelte dolorose, come le chiusure di filiali, sono state superiori ad ogni aspettativa. In Europa le filiali bancarie non sono uguali: in Italia sono in minor numero che in Germania, Francia e Spagna, mentre sono più numerose che in Gran Bretagna che, però, ha una media di ben 40 dipendenti per filiale, il quadruplo della media italiana: il totale dei bancari britannici è più che doppio di quello italiano, con popolazioni equivalenti. Occorre rimuovere il continuo terremoto internazionale di requisiti patrimoniali delle banche: l’incertezza del diritto ostacola i piani di sviluppo e l’operatività delle imprese bancarie e di ogni altro genere.Il 2017 vedrà un numero ridottissimo di gruppi bancari e banche indipendenti in Italia a seguito delle riforme nazionali, ma ostacolate dalla Vigilanza unica che spesso chiede capitali supplementari per le nuove aggregazioni che sono state sfavorite anche dall’anacronistica sopravvivenza nostrana dell’IVA infragruppo: auspichiamo che essa sia presto superata. Le Banche in Italia sono in prima fila per la legalità, innanzitutto nella lotta al riciclaggio. Occorre che tutti rivalutino le funzioni economiche e sociali del risparmio connesso agli investimenti: le “politiche dei fattori” debbono attirare gli investimenti nazionali e internazionali verso impieghi produttivi come quelli del risparmio canalizzato nelle banche. Debbono essere favoriti gli stabili investimenti azionari che rifuggono dalla speculazione con la quale non cresce un solido capitalismo produttivo.
Le tecnologie enormemente cresciute e le troppo vecchie normative permettono spesso il prevalere dell’ “algotrading” in una frazione di secondo, a scapito degli investimenti non speculativi. Necessita una svolta a maggior tutela del risparmio, dell’azionariato stabile e non speculativo. Ringraziamo il Presidente Guzzetti per queste giornate del risparmio e per la lungimirante attività alla guida dell’Acri dove sono rappresentati molti dei più solidi azionisti che contribuiscono alla stabilità delle banche italiane che è uno dei presupposti per la fiducia e la ripresa. 

Intervento del Presidente dell’Associazione bancaria italiana Antonio Patuelli

Obbligati a crescere | [05/10/2016]

(5 ottobre 2016) Intervento del Presidente dell’ABI  Antonio Patuelli al Convegno organizzato da Il Messaggero dell’Economia alla presenza del Presidente della Repubblica

Signor Presidente della Repubblica, le Banche in Italia sostengono il massimo sforzo contro gli effetti della lunga crisi e per la ripresa.Senza “aiuti di Stato”, con il costo straordinario anche dei salvataggi di banche in crisi, lontane dagli scandali internazionali, le Banche in Italia sospingono la ripresa con requisiti di capitale mai così alti, con tempi ancora troppo lunghi della Giustizia civile, con i tassi più bassi, incorporando gran parte dei costi dello “spread” fra i titoli pubblici italiani e quelli degli Stati con minore debito pubblico, contraggono nuovi prestiti dove ve ne è domanda, come per i mutui, subiscono le contraddizioni dell’Unione Europea e dell’Unione bancaria tuttora priva delle indispensabili identiche norme di diritto bancario, finanziario, fiscale, fallimentare e penale dell’economia.L’Unione Europea scricchiola e non dà segni di progettualità per una nuova Costituzione per l’Europa, né sulle tematiche bancarie che rappresentano, con l’immigrazione, i principali banchi di prova per la sopravvivenza e lo sviluppo di questa Unione Europea …

Il testo dell’intervento

Il video dell’evento

L’intervento del Presidente ABI Patuelli all’evento organizzato da Il Messaggero

Festival Dante 2021 | [16/09/2016]

(16 settembre 2016) Intervento del Presidente dell’ABI  Antonio Patuelli al Festival nazionale dedicato al padre della lingua italiana

Ringrazio la Fondazione della Cassa, l’Accademia della Crusca che ci permettono confronti di così alto livello, che ci permettono anche di ragionare in un giorno di lutto come questo.Perché è un giorno di lutto per Carlo Azelio Ciampi. Il ragionare è un atto di ossequio all’esempio che ci ha rivolto e quindi non contrastiamo il nostro non è un festival di divertimento, ma un festival di ragionamento.Il primo apprezzamento è al tema di quest’anno di Dante 2021, a piè del vero il dubbio; ovvero sia il metodo del dubbio per la ricerca della verità che è cosa diversa da essere dubbiosamente irrisoluti…

Il testo dell’intervento

Intervento del Presidente ABI Patuelli all’evento nazionale dedicato al poeta fiorentino

Semplificazione e trasparenza nei rapporti con la clientela | [14/07/2016]

(14 luglio 2016) ​Audizione del Direttore generale ABI Giovanni Sabatini presso la Commissione parlamentare per la semplificazione

​L’Associazione bancaria italiana, anche a nome del Presidente Antonio Patuelli, ringrazia la Commissione parlamentare per la Semplificazione dell’invito a partecipare all’indagine conoscitiva volta a individuare le possibili linee d’azione per rendere più semplici e trasparenti i rapporti con gli utenti nei comparti bancario, finanziario ed assicurativo.Il Presidente Patuelli in occasione dell’Assemblea annuale dell’Associazione bancaria ha sottolineato che “Occorre una trasparenza semplice, perché ciascuno, con prospetti identici in Europa, come ha proposto il Sole 24 ore col pieno nostro consenso, sia pienamente consapevole e responsabile delle proprie scelte di investimento.” Pertanto attribuiamo grande importanza ai lavori di codesta Commissione e siamo lieti di portare il nostro contributo ai suoi lavori.E’ infatti del tutto condivisibile l’obiettivo di codesta Commissione: “verificare la stratificazione normativa e i fattori di complicazione nei comparti finanziario, bancario e assicurativo, anche al fine di prospettare soluzioni legislative volte alla semplificazione e alla trasparenza”, e assolutamente tempestiva ed opportuna l’indagine conoscitiva da essa disposta …

Il testo dell’audizione

Audizione del Direttore generale ABI presso la Commissione parlamentare per la semplificazione

Riflessioni sull’educazione finanziaria | [13/06/2016]

(13 giugno 2016) ​Intervento del Direttore generale ABI Giovanni Sabatini al Seminario istituzionale svoltosi presso la Commissione finanze della Camera dei Deputati

​Onorevoli deputati, a nome del Presidente Antonio Patuelli e dell’Associazione Bancaria Italiana Vi ringrazio per l’invito che ci avete rivolto a partecipare a questo importate momento di confronto in questa prestigiosa sede istituzionale.Il mio intervento si focalizzerà su alcuni spunti di riflessione in merito allo stato dell’educazione finanziaria in Italia e a quanto fatto dal mondo bancario con l’obiettivo di contribuire alla sua diffusione, per poi passare al tema cardine di questo seminario, ovvero le opportunità sottese all’adozione di una normativa specificamente dedicata al tema di educazione finanziaria nel nostro Paese.E’ ampiamente riconosciuto il fatto che un elevato livello di educazione finanziaria incida sui sistemi economici, determinandone maggiore efficienza, competitività e innovazione. L’attuale scenario di riferimento ha posto sempre più al centro dell’attenzione il rapporto tra finanza e cittadini e, di conseguenza, la relazione tra conoscenza economica e responsabilità individuale. Per tale motivo l’educazione finanziaria – da materia per addetti ai lavori è diventata una competenza di base – e si è evoluta nel più ampio e generale concetto di “cittadinanza economica, che è strettamente connesso ai temi della legalità, della corretta percezione del valore del denaro e della responsabilità sociale, comprendendo quell’insieme di conoscenze, capacità e competenze che permettono al cittadino di divenire agente consapevole nell’arco della propria vita economica e sociale, al pari dell’educazione civica.Purtroppo in Italia ci sono ancora molte lacune in termini di diffusione delle conoscenze economiche di base, come dimostrano i risultati di diverse rilevazioni e ricerche.Il World Competitiveness Index colloca l’Italia al 44° posto per diffusione dell’educazione finanziaria e ultimo tra i Paesi del G8; l’analisi Standard & Poor’s Global FinLit Survey dà un quadro del livello di diffusione dell’educazione finanziaria che, solo nei Paesi del G7, varia da una percentuale del 68% del Canada al 37% dell’Italia.L’IGCF (Indice globale di competenza finanziaria) elaborato da un team interaccademico composto da docenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dell’Università degli Studi di Milano Bicocca e dell’Invalsi, colloca il livello medio di competenza finanziaria degli italiani tra il 5 e il 6, su una scala da 0 a 10.Guardando al mondo scolastico dai dati dell’indagine OCSE PISA , che nel 2012 ha coperto 18 Paesi e un campione di quasi trentamila quindicenni, emerge come l’analfabetismo finanziario dei nostri ragazzi tocchi livelli significativi, con oltre la metà degli studenti che si attesta su un livello di comprensione dei meccanismi economici e finanziari ben al di sotto della media degli altri Paesi. Inoltre l’educazione finanziaria non è presente nei programmi scolastici curricolari sebbene vi siano diversi enti pubblici e privati che propongono programmi didattici nazionali in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (Banca d’Italia, Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza e Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio).

Il testo dell’intervento

Intervento del Direttore generale ABI presso la VI Commissione finanze della Camera

Documento di Economia e finanza 2016 | [18/04/2016]

(18 aprile 2016) Audizione del Direttore generale ABI Giovanni Sabatini presso le Commissioni riunite Bilancio della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica

​Illustri Presidenti, Onorevoli Deputati e Senatori,consentitemi innanzitutto di ringraziarvi, a nome dell’Associazione bancaria italiana e del presidente Antonio Patuelli, per l’invito a partecipare alla presente Audizione ed esprimere il punto di vista del settore sul Documento di Economia e finanza per il quadriennio 2016-19. La fase economica e finanziaria, nazionale e internazionale, si presenta non priva di novità; anche per questa ragione gli articolati materiali di analisi che fanno da sfondo al Documento (Programma di stabilità, documenti di dettaglio della finanza pubblica, Piani nazionali di riforma, ecc.) rappresentano fondamentali spunti di discussione che l’Associazione è lieta di cogliere.Il nostro contributo è strutturato in due parti:

  • nella prima presentiamo considerazioni sull’impostazione generale della politica economica e informazioni sull’andamento dell’attività bancaria e in particolare sugli sviluppi sul fronte della qualità del credito;
  • nella seconda ci concentriamo sulle misure più specifiche a cui il Documento fa riferimento e che potranno avere diretto impatto sul settore bancario italiano.

Il testo dell’Audizione

Audizione del Direttore generale ABI presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato