‘Oeconomicae et Pecuniariae Quaestiones’ | [29/01/2019]

(29 gennaio 2019) Intervento del Presidente Antonio Patuelli al Convegno sul documento della Congregazione per la dottrina della fede e del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale

​Il documento  della Santa Sede denominato “Oeconomicae et pecuniariae qusestiones”, contiene  assai rilevanti  riflessioni “per un discernimento etico circa alcuni aspetti dell’attuale sistema economico-finanziario”.E’ un documento di ampio respiro, con un’ottica mondiale di natura innanzitutto morale, con riflessioni e proposte alle quali parzialmente l’Occidente, ed in particolare l’Unione Europea, ha provato a dare diverse risposte, soprattutto nel corso e dopo la grande crisi dello scorso decennio.Questo documento amplia gli orizzonti della Dottrina sociale della Chiesa, ma va anche oltre, poichè molte riflessioni sono eticamente valide anche al di la’ delle convinzioni religiose o culturali di ciascuno. Infatti si tratta di riflessioni riguardanti innanzitutto l’etica del diritto dell’economia, con al centro la persona.Impossibile  commentare esaustivamente un documento cosi ampio e complesso, ma vi e’ da rilevare che esso esprime anche una ricerca di equilibrio fra principi ed esigenze diverse, per evitare il disordine morale, utilizzando appieno la razionalità umana, puntando decisamente “ad un’etica fondata sulla libertà, sulla verità, sulla giustizia e sulla solidarietà”.Il documento critica giustamente “l’egoismo miope e limitato al corto termine” che “alla fine non paga e fa pagare a tutti un prezzo troppo alto”. L’obiettivo e’ il progresso del bene comune nel rispetto della dignità umana. Fondamentale e’ la libertà e la responsabilità di ciascuna persona, poichè l’economia “ha bisogno dell’etica per il suo corretto funzionamento; non di un’etica qualsiasi, bensì di un’etica amica della persona”.Ogni progresso del mondo economico non può considerarsi tale se misurato solo su parametri di quantità e di efficacia nel produrre profitto, ma va commisurato anche alla qualità della vita che produce e dell’estensione del benessere, non solo materiale, che diffonde.Il profitto va sempre perseguito -rileva il documento- ma mai “ad ogni costo”, ne’ come elemento totalizzante. Il profitto, “fattore intrinsecamente necessario ad ogni sistema economico” va coniugato con la responsabilità sociale.Il benessere va valutato con criteri più ampi del Pil, tenendo conto anche di altri parametri quali la sicurezza, la salute, la crescita del “capitale umano”, la qualità della vita sociale e del lavoro.Guadagno e solidarietà non sono più antagonisti in un circuito virtuoso che può scaturire anche da tutte le potenzialità positive dei mercati. Cosi come “ogni attività economica non può sostenersi alla lunga se non e’ vissuta in un clima di sana libertà d’iniziativa”.”In linea di principio tutte le dotazioni ed i mezzi di cui si avvalgono i mercati per potenziare la loro capacita’ allocativa, purché non rivolti contro la dignità della persona e non indifferenti al bene comune, sono moralmente ammissibili”.Il documento critica acutamente egoismi e sopraffazioni nella finanza, abusi e raggiri specie ai danni di controparti meno avvantaggiate. Anche strumenti finanziari leciti, se commercializzati in asimmetria informativa, approfittando delle lacune cognitive o della debolezza contrattuale altrui, costituiscono violazioni della correttezza e una grave infrazione etica.Aveva ragione Raffaele Mattioli quando sosteneva che tutelando i risparmiatori si tutelano le banche.Il documento Vaticano critica opportunamente anche le speculazioni che utilizzano le nuove tecnologie in modo sostanzialmente asimmetrico rispetto ad altri operatori del mercato e ai risparmiatori, con l’azzardo di una speculazione volta anche a provocare artificiosi ribassi dei prezzi di titoli del debito pubblico, aggravando le situazioni economiche di interi Paesi.Insomma, il denaro da mezzo non deve diventare “fine”.Viene inoltre condivisa l’esigenza di una certificazione pubblica da parte di competenti autorita’ su prodotti d’innovazione finanziaria. Anche su questo l’Europa ha fatto e sta sviluppando importanti realizzazioni di garanzie preventive, con prospetti preventivamente autorizzati da competenti Autorita’.Importante e’ pure la valutazione sull’ “insostituibile funzione sociale del credito” con tassi non eccessivamente elevati. Anche su questo molta strada e’ stata fatta: i tassi in Europa sono da anni a livelli infimi. In più, soprattutto in Italia, e’ vigente una normativa che non solo combatte le varie forme di usura, ma pone un vero e proprio calmiere, un tetto ai tassi d’interesse d’ogni attività bancaria.Fra le cause della crisi economica vi sono non solo condotte immorali, ma anche il fatto che la dimensione della globalizzazione economica consente di aggirare facilmente le regole stabilite dai singoli Paesi. Anche in ciò l’Europa, con i suoi tanti vincoli, e’ all’avanguardia nella lotta pure agli abusi di tal genere e in generale al riciclaggio.Non mancano le critiche anche alle agenzie di rating e l’auspicio che venga istituita una pubblica regolamentazione e valutazione super partes sul loro operato con strumenti giuridici che combattano distorsioni e oligopoli.Giustamente netta e’ la critica alle manomissioni di indici come il LIBOR e alle varie forme di elusione finanziaria dal mondo delle regole.Insomma, questo e’ un documento da meditare da parte di tutti, indipendentemente dalle convinzioni religiose di ciascuno.

Convegno Cattolica
Convegno Cattolica

Intervento del Presidente ABI Patuelli al convegno sul documento della Santa Sede

Disegno di Legge di bilancio 2019 | [12/11/2018]

(13 novembre 2018) Audizione del Direttore generale ABI Giovanni Sabatini presso le Commissioni Bilancio congiunte di Camera dei Deputati e Senato della Repubblica

​Illustri Presidenti, Onorevoli Deputati e Senatori,consentitemi innanzitutto di ringraziarvi, a nome dell’Associazione Bancaria Italiana e del presidente Antonio Patuelli, per l’invito a partecipare alla presente Audizione ed esprimere il punto di vista del mondo bancario sul Disegno di legge di bilancio del 2019.L’Italia, da vari decenni, vede aumentare l’ammontare del proprio debito pubblico. Ciò impone emissioni crescenti di nuovi Titoli sui mercati, internazionali e nazionale, con costi altalenanti nel decennio scorso e che negli ultimi mesi sono risultati in aumento. Ogni incremento del debito pubblico si è assommato e si assomma all’ingente quantità in essere, con riflessi per il presente e l’avvenire e con aumento della percezione del rischio degli investitori e il progressivo peggioramento delle valutazioni delle agenzie di rating come avvenuto qualche settimana fa.Gli equilibri del bilancio dello Stato sono un valore di solidità attuale e prospettica e di credibilità internazionale della Repubblica ben prima degli obblighi assunti con l’Europa. Nei decenni passati, gli incrementi della spesa pubblica non hanno spesso messo in moto proporzionati incrementi dello sviluppo e dell’occupazione, che necessitano di investimenti dello Stato in infrastrutture e servizi pubblici e in incoraggiamenti ai fattori produttivi dell’economia privata.La crescita potenziale della nostra economia è ancora molto contenuta, sensibilmente inferiore a quella degli altri Paesi europei (circa un punto percentuale in meno).

L’Audizione

Audizione del Direttore generale ABI presso le Commissioni Bilancio congiunte Camera e Senato

94^ Giornata mondiale del Risparmio | [31/10/2018]

(31 ottobre 2018Relazione del Presidente dell’Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli

Gli sforzi delle Banche non finiscono mai.Le Banche in Italia proseguono i grandi sforzi per superare le conseguenze della crisi e per sostenere la ripresa.Le sofferenze nette sono ridotte a 40 miliardi rispetto ai 90 del picco del 2015. I crediti deteriorati netti sono circa 100 miliardi rispetto ai 200 del 2015.I prestiti a famiglie e imprese crescono con i tassi d’interesse più bassi della storia d’Italia e fra i più bassi d’Europa.Tutto questo non basta.Occorre una più solida redditività per l’azionariato bancario: oltre tre milioni di azionisti delle banche italiane, più quelli che lo sono tramite i Fondi d’investimento, hanno supportato i colossali continui accantonamenti, gli aumenti di capitale e i dodici miliardi di esborsi delle Banche, in tre anni, per i Fondi nazionali ed europei per le banche in difficoltà, mentre gli aiuti di Stato alle banche in crisi sono risultati fra i più bassi d’Europa.Le Banche in Italia continuano a detenere e sottoscrivere Titoli di Stato della Repubblica nonostante lo spread che riduce il valore dei Titoli di Stato e conseguentemente il patrimonio delle Banche. Lo spread appesantisce tutta la catena produttiva e ostacola la ripresa, quando la liquidità è sempre più preziosa.Indebolire le Banche in Italia significherebbe anche indebolire i principali acquirenti di titoli di Stato italiani.Cosa sarebbe successo o succederebbe se le Banche in Italia detenessero pochi o punti Titoli di Stato? A quanto arriverebbe lo spread? E con quali conseguenze per la Repubblica, le imprese e le famiglie?Non si può essere indifferenti agli andamenti dello spread e dei mercati e alle conseguenze su conti pubblici, imprese e famiglie.Infiniti sono stati gli efficientamenti nelle Banche.Auspichiamo che il prossimo Contratto Nazionale di Lavoro contribuisca a ulteriori passi nell’innovazione del mondo bancario e a sviluppare il costruttivo confronto e la collaborazione che sono cresciuti con i Sindacati dei Bancari di fronte alle complessità di questi anni.L’Italia è il Paese d’Europa che ha visto più cambiamenti nel settore bancario che si è anche dimostrato il più aperto agli investitori internazionali.A fine anno i gruppi bancari e le Banche indipendenti in Italia saranno circa 115 con una popolazione di oltre 60 milioni di abitanti.Le condizioni competitive delle Banche sono fattori determinanti per la competitività delle imprese e complessivamente dell’Italia. Pertanto occorre lungimiranza, consapevolezza dei fattori produttivi, responsabilità, equilibrio e realismo.Necessita un più efficiente Stato di diritto nell’economia: molto importanti saranno i decreti delegati attuativi della riforma del diritto fallimentare ed è indispensabile l’efficientamento complessivo della Giustizia civile.Le Banche operano in un’Italia non chiusa e autarchica, ma nella società e nei mercati aperti, in una Unione europea sempre incompleta, carente di regole comuni e senza “cantieri” preparatori per l’armonizzazione del diritto bancario, finanziario, fiscale, fallimentare e penale dell’economia, essenziali per garantire l’uguaglianza dei punti di partenza della competitività in mercati che debbono essere ugualmente regolati, senza eccessi di norme che comprimano l’autonomia delle imprese bancarie e delle aziende in genere.La pressione fiscale sulle Banche non è una variabile indipendente, ma un fattore che incide su tutta la catena produttiva delle imprese di ogni genere e delle famiglie.Combattiamo ogni ipotesi di aumento delle imposte sulle Banche che indebolirebbe la ripresa, oltretutto quando, nel 2019, la BCE realizzerà nuovi stress test sulle Banche.L’Italia deve contare e dialogare di più in un’Europa che è soprattutto economica: necessita una maggiore presenza italiana in vari organismi europei.E’ indispensabile che l’Italia acquisisca un importante portafoglio economico nella prossima Commissione europea.Le istituzioni europee e nazionali debbono tutelare sempre il risparmio.Einaudi definiva il risparmiatore come sensibilissimo, con orecchie da elefante, cuore da coniglio e gambe da gazzella.Gli intermediari debbono garantire sempre il rispetto integrale di tutte le norme a cominciare da MiFID 2 e dai tanto da noi voluti KID.L’etica deve sovrastare le regole stesse.Molto importante è la piena attuazione dell’accordo fra ABI e Sindacati bancari sulle indebite pressioni commerciali.Occorre maggior rispetto e fiducia verso le Banche.Le undici crisi bancarie sono alle spalle e non vanno confuse con le banche sane che hanno dovuto concorrere a salvarle.Determinante è lo svolgimento e la conclusione dei processi a chi ha avuto responsabilità delle crisi.Le Banche in Italia sono fortemente impegnate nelle sempre più forti innovazioni, con investimenti e collaborazioni per sempre più avanzati standard tecnologici.Di fronte alla continua rivoluzione tecnologica occorre piena certezza del diritto italiana ed europea e piena uguaglianza delle responsabilità, dei doveri e dei diritti, senza anarchia e senza privilegi per alcuno, combattendo ogni forma, anche innovativa, di illecito.Oggi più che mai ringrazio il Presidente Guzzetti e gli rivolgo il più grato saluto, chiedendogli anche per il futuro di non farci mancare i suoi saggi consigli.

La relazione (pdf)

La relazione del Presidente dell’ABI Antonio Patuelli

Adeguamento del Regolamento Europeo n. 679/2016 (GDPR) | [31/05/2018]

(31 maggio 2018) Audizione dell’Associazione bancaria presso la Commissione speciale per l’esame di Atti del Governo (Camera) e Commissione speciale per l’esame degli Atti urgenti presentati dal Governo (Senato)

​Illustri Presidenti, Illustri Onorevoli e Senatori, consentitemi innanzitutto di ringraziarVi, a nome dell’Associazione Bancaria Italiana e del Presidente Antonio Patuelli, per l’invito a partecipare alla presente audizione per esprimere il punto di vista del mondo bancario e finanziario sul rilevante tema della protezione dei dati personali.Il Regolamento Europeo n. 679 del 2016, c.d. GDPR (d’ora in poi il Regolamento) ha innovato profondamente la disciplina sulla protezione dei dati personali. Sin dalla sua entrata in vigore (25 maggio 2016) il mondo bancario e finanziario si è attivato, avviando una serie di interlocuzioni con le Autorità interessate, al fine di rappresentare alcuni temi sui quali si riteneva fondamentale acquisire un quadro di regole certo ed univoco, al fine di poter implementare il prima possibile il Regolamento.L’obiettivo è anzitutto quello di assicurare un contesto in cui il cliente ed ancora di più il consumatore, alla cui tutela si rivolge la normativa, sia posto agevolmente in grado di poter ricostruire il quadro normativo e di verificarne il compiuto rispetto.Le osservazioni di seguito riportate sono quindi il frutto di quanto emerge dall’esperienza operativa che in questi anni il settore bancario e finanziario ha maturato quanto alla disciplina sul trattamento dei dati personali e soprattutto sono la rappresentazione dei principali temi rimasti aperti – sotto il profilo della disciplina giuridica – che creano incertezze interpretative non utili al completamento del processo di adeguamento alla nuova normativa, già avviato dallo stesso settore due anni fa.

L’Audizione

Audizione ABI presso le Commissioni speciali di Camera e Senato per l’esame di Atti del Governo

Distribuzione assicurativa | [23/04/2018]

(23 aprile 2018) Audizione del Direttore Generale Giovanni Sabatini, presso la Commissione speciale per l’esame di Atti del Governo (Camera) e Commissione speciale per l’esame degli Atti urgenti presentati dal Governo (Senato), sullo Schema di Decreto legislativo recante attuazione della Direttiva (UE) 2016/97 sulla distribuzione assicurativa – atto n. 7

Illustri Presidenti, Onorevoli Deputati e Senatori,consentitemi innanzitutto di ringraziarvi, a nome dell’Associazione Bancaria Italiana e del presidente Antonio Patuelli, per l’invito a partecipare alla presente Audizione ed esprimere il punto di vista del mondo bancario sullo schema di Decreto Legislativo recante attuazione della Direttiva UE 2016/97 (IDD) relativa alla distribuzione assicurativa.Il provvedimento in esame assume interesse per il nostro settore in quanto le banche rappresentano uno dei principali canali di distribuzione di prodotti assicurativi, sia di tipo tradizionale sia di investimento.Il mondo bancario è sensibile al tema della distribuzione dei prodotti alla clientela, che non si esaurisce con la definizione dell’assetto normativo e regolamentare, ma coinvolge anche la corretta impostazione dei rapporti tra banche, personale e clientela. A tal fine, l’8 febbraio 2017, è stato siglato tra ABI e Sindacati di settore, l’Accordo nazionale su politiche commerciali e organizzazione del lavoro, che ha individuato una serie di innovative iniziative per riaffermare con forte convinzione i valori etici cui ispirare tali rapporti.In generale, l’Associazione Bancaria Italiana condivide i contenuti dell’articolato, finalizzati a recepire coerentemente il dettato normativo europeo nell’ottica di favorire la massima trasparenza e correttezza nel mercato della distribuzione assicurativa.

L’Audizione

Audizione del Direttore generale ABI presso la Commissione speciale per l’esame di Atti …

Obbligati a crescere – L’Europa dopo Brexit | [09/11/2017]

(9 novembre 2017) Convegno de Il Messaggero dell’Economia, ​Scuderie di Palazzo Altieri, Via di Santo Stefano del Cacco 1 Roma. Introduzione dei lavori del Presidente dell’Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli

​Signor Presidente del Consiglio, Signor Presidente del Parlamento Europeo, autorità, carissime amiche e amici, noi siamo onorati oggi come Associazione Bancaria di ospitare per il secondo anno consecutivo questa iniziativa del Messaggero, di alta qualità culturale, istituzionale, un grazie particolare alla famiglia Caltagirone editrice e alla direzione de Il Messaggero.Mi limito a pochissime riflessioni. Io colgo questa sfida in positivo della Brexit, una sfida che non è solamente di negoziato ma è anche per l’Unione Europea una sfida di identificazione di quello che vuol essere e vuole diventare.Penso che l’impopolarità degli scorsi anni dell’Unione Europea, dipenda molto da eccessi di burocratizzazione, che sono cresciuti e che non hanno una popolarità non solo nelle popolazioni ma anche negli addetti ai lavori, ovvero sia, innanzitutto le imprese.Di fronte a questo, l’auspicio che coltivo è che le istituzioni dell’Unione Europea sviluppino una nuova forte iniziativa, perché se vi è una iniziativa istituzionale di grande prospettiva politica, a questo punto il problema dell’eccesso di burocratizzazione diventa seguente agli orientamenti innovativi e di cambiamento.Penso che in quest’ultimo anno in Europa, gli Europeisti che non debbano essere per forza né ottusi né acritici, ma devono essere convinti, critici e propulsivi, abbiano vinto anche delle partite molto importanti e le hanno vinte ogni qual volta hanno giocato di iniziativa, anzi diciamo così, di contropiede, rispetto agli umori dell’opinione pubblica, di delusione per gli eccessi di burocratizzazione. Questo è, penso sia, il metodo da usare, non la rassegnazione, non il ripiegamento in sé stessi, non il neonazionalismo frazionista che ci farebbe portare indietro di secoli a prima ancora degli stati nazionali, ma una nuova centralità della democrazia istituzionale. E quando si parla e concludo, di nuova centralità delle Istituzioni, il primo pensiero va al luogo più rappresentativo delle Istituzioni, che è il Parlamento Europeo.Noi abbiamo come Italiani, una storia che tutte le volte in cui è stata rigenerata la democrazia, è nata dal Parlamento con l’Assemblea Costituente che avviò il percorso della Repubblica e ancor prima nel marzo del 1848 quando la culla del Risorgimento fu appunto un’aula parlamentare.Ebbene sono molto convinto che con la Presidenza di Antonio Tajani, noi riusciremo ad avere ulteriori risultati di iniziativa di ripresa istituzionale.Grazie a tutti loro e un saluto particolare al Presidente del Consiglio che per la prima volta in quanto Presidente del Consiglio, è qui in Associazione Bancaria.

Il documento in pdf

Introduzione dei lavori di Antonio Patuelli, Presidente dell’Associazione bancaria italiana

Disegno di Legge di bilancio 2018 | [06/11/2017]

(6 novembre 2017) Audizione del Direttore generale ABI Giovanni Sabatini presso le commissioni Bilancio congiunte di Senato della Repubblica e Camera dei Deputati

Illustri Presidenti, Onorevoli senatori e deputati,consentitemi innanzitutto di ringraziarvi, a nome dell’Associazione Bancaria Italiana e del presidente Antonio Patuelli, per l’invito a partecipare alla presente Audizione ed esprimere il punto di vista del mondo bancario sul Disegno di legge di bilancio del 2018, che dà attuazione alla programmazione economico-finanziaria esposta nella Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (DEF) 2017.Il nostro contributo è strutturato in due parti:

• nella prima presentiamo considerazioni sull’impostazione generale della manovra – anche nel quadro della più complessiva politica economica e di bilancio come definite con la Nota di Aggiornamento del DEF e diamo conto dei più recenti sviluppi dell’attività bancaria in Italia;

• nella seconda ci concentriamo sulle misure più specifiche a cui la legge di bilancio fa riferimento e che potranno avere diretto impatto sullo sviluppo degli investimenti e sull’efficienza nell’utilizzo dei fattori produttivi.

L’Audizione

Audizione del Direttore generale ABI presso le Commissioni Bilancio congiunte Senato e Camera

93^ Giornata mondiale del risparmio | [31/10/2017]

(31 ottobre 2017) Relazione del Presidente dell’Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli

​​Per superare le conseguenze della crisi e favorire la ripresa, le banche in Italia sono impegnate con 152 miliardi di Euro di accantonamenti negli ultimi sei anni, con circa 70 miliardi di aumenti di capitale negli ultimi dieci anni, con dieci miliardi, negli ultimi tre anni, per i vari fondi italiani ed europei per le banche in difficoltà.La Repubblica Italiana ha speso molto meno, anche a confronto con gli altri Paesi europei, pur avendo fatto, nell’anno trascorso, tre importanti interventi, con un impegno di meno di dieci miliardi che dovranno essere largamente recuperati dalla vendita della banca ora in via di nazionalizzazione e con il recupero dei crediti deteriorati delle due banche venete.Parallelamente a questi enormi sforzi, le banche in Italia stanno sempre più modernizzando i propri processi produttivi.Si è ridotto fortemente il numero dei gruppi bancari e delle banche indipendenti che nel 2018 saranno ancor meno delle 115 che avevamo previsto a luglio, ma ciò non dovrà limitare la concorrenza.Le banche in Italia aumentano i prestiti a famiglie e imprese con infimi tassi d’interesse, hanno fortemente ridotto le sofferenze nette, nei primi otto mesi di quest’anno, addirittura di un quarto, dagli 86,8 miliardi di dicembre 2016 ai 65,3 di agosto scorso, con un impegno corale che prosegue intensamente e che ha bisogno di norme certe e stabili.Le istituzioni italiane hanno posto in essere importanti misure di adeguamento normativo alle migliori regole vigenti in Europa, anche con l’approvazione della legge delega per la riforma del diritto fallimentare e con le nuove linee guida del Consiglio Superiore della Magistratura in materia di buone prassi per le esecuzioni immobiliari.Diamo atto alla Banca d’Italia di orientamenti sempre equilibrati e costruttivi per irrobustire la ripresa.Tutto il mondo produttivo italiano chiede alle istituzioni europee di stabilizzare le regole per le banche che influiscono sugli altri settori d’impresa, senza imprevisti, promuovendo regole identiche, anche con Testi Unici europei innanzitutto di diritto bancario, finanziario e penale dell’economia, per superare i limiti di un’Unione bancaria, troppo incompleta.In questa settimana si compiono anche i primi tre anni di Vigilanza unica.Confidiamo nelle plurime iniziative di accertamento delle responsabilità nelle crisi bancarie, sia della Magistratura, sia della Commissione parlamentare d’inchiesta.Confidiamo in conclusioni rapide che attribuiscano le responsabilità a chi le ha avute e voltino pagina.La confusione non favorisce la fiducia e la ripresa.Occorre guardare avanti, costruire insieme la ripresa, correggendo le cause della crisi e non estremizzando i rimedi normativi.Operiamo per l’innovazione competitiva del mondo delle imprese italiane nei mercati internazionali, che va sostenuta con politiche che incentivino i fattori produttivi.Bisogna compiere ogni sforzo per superare la crisi morale che è seguita in Europa a quelle finanziarie e sociali.“I capitali materiali non sono quel che più importa per la rinascita”, quando ciò che conta soprattutto è “la fiducia nell’avvenire”, scriveva Luigi Einaudi nella fatidica estate del 1943.Le banche debbono fare fino in fondo la loro parte per contribuire al recupero della speranza e della fiducia, premesse per la più cospicua ripresa dello sviluppo e dell’occupazione.La ripresa dei nazionalismi nel vecchio continente è una risposta emotiva e non lungimirante: la ragione non deve stancarsi di combattere per un futuro migliore per tutti e per lo sviluppo dei processi di civilizzazione.Dal primo gennaio prossimo entreranno in vigore nuovi principi contabili internazionali e le nuove regole di trasparenza nei servizi finanziari, note come “Mifid 2” e il da tempo da noi auspicato documento sintetico illustrativo dei prodotti di investimento finanziari e assicurativi.Le banche in Italia operano nel pluralismo competitivo, con scelte d’impresa che debbono essere sempre orientate a far compiere a ciascuno, in piena consapevolezza, le scelte degli investimenti finanziari in piena responsabilità e in coerenza con gli orientamenti di ognuno.Chiediamo che sia piena e tempestiva l’applicazione della “Mifid 2” da parte delle banche e dei soggetti ad esse concorrenti nella vendita dei prodotti finanziari.La trasparenza deve essere piena e completa anche su ogni dettaglio, compresi i costi delle commissioni e dei servizi.Chiediamo che gli indicatori sintetici di costo dei prodotti e servizi bancari e finanziari siano definiti con criteri identici in tutta l’Europa dell’Unione bancaria.L’ABI e i Sindacati hanno firmato un importante accordo d’avanguardia in Europa sulle politiche commerciali per evitare pressioni indebite sui lavoratori.L’economia e la finanza debbono operare sempre secondo la più scrupolosa applicazione delle regole e, in più, con sensibilità etiche anche superiori a quelle imposte dalle norme, con un rigore culturale e morale che deve divenire crescentemente etica pubblica e rispetto del valore dei limiti pubblici e privati.Ringrazio il Presidente Guzzetti per l’impegno dell’ACRI per l’educazione finanziaria e per le attività dell’ACRI dove sono rappresentati diversi dei più responsabili investitori istituzionali che contribuiscono alla stabilità e alla solidità delle banche in Italia, presupposto importante per la ripresa della fiducia e dello sviluppo.

La relazione (pdf)

La relazione del Presidente dell’ABI Antonio Patuelli

Le prospettive dell’Europa | [06/10/2017]

(6 ottobre 2017) Lectio magistralis del Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani presso la Sala della Clemenza, Palazzo Altieri in Roma

​Introduzione di Antonio Patuelli
Heri dicebamus: “Nuova Europa o neonazionalismo”.In questi mesi, fra gli europeisti, è prevalso solo chi ha operato “di contropiede” rispetto agli umori anti europeisti, frutto di un decennio di recessione economica e di eccessi burocratici che hanno logorato gli ideali europeisti.L’Europa è in un momento decisivo: i nazionalismi riaffiorano, dalla Brexit all’Est Europa, fino alla Spagna e alla Catalogna forse dimentiche del terribile Novecento vissuto.L’Europa non può limitarsi a difendere quello che è ed i grandi ideali che erano più decisivi quando il vecchio continente era diviso dalla “cortina di ferro”.Occorre una ripresa di iniziative istituzionali, anche con forte coinvolgimento dei popoli e degli Stati, per affermare non nuove burocrazie, ma nuovi doveri e diritti di cittadinanza europea, nuove possibilità per tutti di crescita civile, economica e sociale.Questa svolta può venire soprattutto dal Parlamento Europeo, proprio in questi mesi presieduto da un patriota europeista italiano.Il tempo è poco…

Il testo dell’introduzione

Lectio magistralis di Antonio Tajani
Voglio iniziare questa lectio con una nota citazione di Luigi Einaudi: “Milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. E’ la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, (…) sono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno”.
Einaudi ci fa capire una grande verità che va ben al di là della lotta, nata con l’umanità, tra chi intraprende e chi è capace solo di bloccare: fare impresa, essere banchiere, lavorare per realizzare qualcosa, è molto di più che fare soldi. E’ passione. E la passione non si misura con il denaro. E’ voglia di creare, di lottare per un mondo migliore, di essere parte di un progetto più grande. Come nel Vangelo, è fare fruttare i talenti ricevuti.
Anche il nostro senso di apparenza all’Unione europea va oltre un mercato o una moneta. E’, prima di tutto, un progetto di uomini e donne che riflette un’identità forgiata sulla libertà e sulla dignità della persona.
Quest’identità affonda le sue radici in tremila anni di una storia iniziata tra le isole dell’Egeo, lungo le coste del Mediterraneo. Prende forma, tra mito e leggenda, con la rivolta al dominio di Creta, l’uccisione del Minotauro, la bestia della tirannia, da parte di Teseo, futuro re di Atene.
Dopo gli argonauti in viaggio verso terre inesplorate, la leggenda continua con un altro principe greco, quello che forse più di ogni altro incarna l’anima europea …

Il testo della Lectio magistralis

Intervento introduttivo del Presidente dell’ABI Antonio Patuelli alla Lectio magistralis del Presidente Tajani

Indagine conoscitiva sulle semplificazioni fiscali | [04/07/2017]

(4 luglio 2017) Audizione del Vice Direttore generale ABI Gianfranco Torriero presso la Commissione parlamentare per la semplificazione

​L’ Associazione bancaria italiana, anche a nome del Presidente Antonio Patuelli, e del Direttore generale Giovanni Sabatini, ringrazia la Commissione parlamentare per la semplificazione dell’invito a partecipare all’indagine conoscitiva sulle semplificazioni possibili nel settore fiscale, il cui obiettivo finale è quello di individuare le possibili linee di azione per rendere più semplici i rapporti tra il fisco, da un lato, e cittadini e imprese, dall’altro …

Il testo dell’audizione

Audizione del vice Direttore generale ABI presso la Commissione parlamentare per la semplificazione