Impatto sul mercato del lavoro della 4^ rivoluzione industriale | [31/05/2017]

(31 maggio 2017) Audizione dell’ Ufficio relazioni sindacali ABI presso l’11^ Commissione lavoro e previdenza sociale del Senato della Repubblica

​Illustre Presidente, Onorevoli Senatori,ABI, nel ringraziare per l’opportunità di esprimere proprie considerazioni sulla tematica oggetto della presente audizione, intende anzitutto manifestare il proprio apprezzamento per l’iniziativa della Commissione Lavoro e previdenza sociale di avviare un ciclo di audizioni con le Parti sociali in merito all’impatto sul mercato del lavoro italiano delle nuove tecnologie che contribuiscono alla digitalizzazione delle attività lavorative.Il tema proposto si presenta di grande complessità e delicatezza per le sue molteplici implicazioni. In questa occasione ABI formula considerazioni di carattere generale e sintetico, riservandosi di produrre un eventuale documento più articolato anche sulla base dell’“ipotesi di lavoro” che la Commissione si è riservata di trasmettere.

L’Audizione

Audizione ABI presso l’11^ Commissione lavoro e previdenza sociale del Senato

Misure fiscali per la concorrenza nell’economia digitale | [31/05/2017]

(31 maggio 2017) Audizione del Direttore generale ABI Giovanni Sabatini presso le Commissioni riunite finanze, tesoro e industria del Senato della Repubblica

​Illustri Presidenti, Onorevoli Senatori,a nome del Presidente Antonio Patuelli e dell’Associazione bancaria italiana Vi ringrazio per l’invito che ci avete rivolto, offrendoci modo di esporre la posizione del settore bancario rispetto al delicato tema della distorsione della concorrenza dovuta alle differenze nei livelli di tassazione tra gli Stati.Le banche italiane da sempre condividono la necessità di fronteggiare, con strumenti adeguati ed efficaci, i fenomeni di arbitraggio fiscale dovuti alla presenza di ordinamenti più attrattivi, tanto più in un contesto di progressiva armonizzazione delle regole comunitarie e dell’Unione bancaria.L’erosione delle basi imponibili nazionali non è un problema solo dei governanti: essa si ripercuote negativamente sull’economia di tutte le imprese, con effetti tanto più avversi per quelle bancarie, la cui sorte è strettamente legata a quella delle imprese che esse finanziano …

L’Audizione

Audizione del Dg ABI presso le Commissioni riunite finanze, tesoro e industria del Senato

Indagine conoscitiva sul cosiddetto ‘pacchetto bancario Ue’ | [23/05/2017]

(23 maggio 2017) Audizione del Direttore generale ABI Giovanni Sabatini presso la Commissione finanze e tesoro del Senato della Repubblica

​Illustre Presidente, Onorevoli Senatori,

consentitemi innanzitutto di ringraziarvi, a nome dell’Associazione Bancaria Italiana e del suo Presidente Antonio Patuelli, per l’invito a partecipare a questa audizione ed esprimere il punto di vista del mondo bancario sulle recenti proposte legislative dell’Unione europea in materia creditizia (cosiddetto “Pacchetto bancario europeo”).
Prima di entrare nell’analisi specifica delle proposte di modifica delle direttive e del regolamento oggetto di questa audizione, credo sia importante premettere che il progetto di Unione Bancaria e di una reale integrazione del mercato finanziario dell’area Euro deve essere completato attraverso:

  • la realizzazione di veri Testi Unici (bancario e della finanza) europei, accompagnata da una drastica semplificazione normativa;
  • la costruzione del c.d. “terzo pilastro” dell’Unione Bancaria, il sistema europeo di garanzia dei depositi.

Il testo dell’audizione

Audizione del Direttore generale ABI presso la Commissione finanze e tesoro del Senato

Dlgs per l’attuazione della direttiva Ue anti riciclaggio | [27/03/2017]

(29 marzo 2017) Audizioni del Direttore generale ABI Giovanni Sabatini presso le Commissioni riunite giustizia e finanze della Camera e le Commissioni riunite giustizia, finanza e tesoro del Senato

​Illustre Presidente, Onorevoli Deputati e Senatori,consentitemi innanzitutto di ringraziarvi, a nome dell’Associazione bancaria italiana e del Presidente Antonio Patuelli, per l’invito a partecipare alla presente audizione che consente di esprimere il punto di vista del mondo bancario sullo schema di Decreto legislativo di recepimento della Direttiva 849/2015 in materia di anti-riciclaggio e contrasto al finanziamento del terrorismo internazionale.Vorrei innanzitutto partire da un dato, che è nel Dna degli intermediari bancari e che è emerso chiaramente anche dal recente rapporto del Fondo monetario internazionale (Fmi): la chiave del contrasto e della prevenzione di fenomeni così fortemente inquinanti del tessuto sociale non può che essere il “gioco di squadra” di tutti i soggetti coinvolti.Mi sembra in questo senso che la via intrapresa in questi anni dalle Autorità e dal settore privato e pubblico, ognuno nel rispetto del proprio ruolo, sia quella giusta.Dal citato Rapporto del Fondo monetario sono emerse in modo chiaro la delicatezza e la centralità del ruolo delle banche nella prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Il territorio italiano risente purtroppo di fenomeni di criminalità organizzata endemici che favoriscono il radicamento di reati quali l’evasione fiscale, la corruzione, la concussione, la frode, etc.Questo elemento di fatto ha consentito lo sviluppo nel mondo bancario della cultura della prevenzione; quanto più il rischio è alto tanto più debbono essere efficaci i presidi e sono tali presidi che controbilanciano adeguatamente il rischio.Dal Rapporto emerge ancora come la segnalazione di operazioni sospette sia un punto di forza del settore bancario e come l’Uif abbia rilevato un significativo miglioramento nella qualità delle segnalazioni di operazioni sospette (Sos) trasmesse dal mondo bancario negli ultimi anni.Alla luce di quanto appena detto e della necessità di preservare e migliorare un sistema di prevenzione e contrasto che è riconosciuto valido ed efficace a livello internazionale, mi preme portare all’attenzione della Commissione alcuni aspetti dello schema di Decreto che ad avviso del settore bancario debbono essere oggetto di un’ulteriore valutazione e, in alcuni casi, di un necessario ripensamento.

Il testo dell’audizione

Audizioni del Dg ABI presso le Commissioni riunite giustizia e finanze di Camera e Senato

Decreto legge per la tutela del risparmio | [17/01/2017]

​(17 gennaio 2017) Audizione del Direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini presso l’Ufficio di Presidenza delle Commissioni 6A Finanze e tesoro del Senato e VI Finanze della Camera dei Deputati

​Signori Presidenti, Onorevoli Senatori e Deputati, esprimiamo, innanzitutto, il ringraziamento, anche a nome del Presidente Antonio Patuelli, per aver  offerto all’Associazione bancaria italiana l’opportunità di partecipare a questa audizione su un tema di assoluta rilevanza per il Paese prima ancora che per il settore bancario. 
Il Governo si è attivato, nel rispetto del quadro normativo europeo, in modo da consentire forme di sostegno pubblico in esito a risultati non positivi delle prove di stress test, con le quali l’Autorità bancaria europea (Eba) procede periodicamente a valutare la solidità del mercato bancario europeo. Si tratta, quindi, di esiti di simulazioni (nell’ambito di stress test) o fattispecie che possono richiedere un’attivazione preventiva delle istituzioni, senza che si generino condizioni per avviare una risoluzione …

Il testo dell’audizione

Audizione del Dg ABI presso l’Ufficio di Presidenza Commissioni congiunte finanze di Camera e Senato

Tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale | [12/01/2017]

(12 gennaio 2017) Audizione ABI presso la Commissione lavoro pubblico e privato della Camera dei Deputati

​Illustre Presidente, Onorevoli Deputati, l’ABI intende innanzitutto ringraziare per l’opportunità di esprimere proprie considerazioni in merito al ddl n. c-4135, recante misure di tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e di promozione del lavoro agile, approvato il 3 novembre 2016 dal Senato della Repubblica (S-2233).L’interesse per le due tematiche – già sottolineato dall’ABI in sede di audizione sui ddl nn. 2233 e 2229, tenutasi il 16 marzo 2016 al Senato – va considerato soprattutto alla luce dell’evoluzione del lavoro, dei modelli organizzativi adottati dalle imprese e, in particolare, della crescente tendenza a gestire i rapporti con i propri collaboratori secondo modalità di esecuzione della prestazione lavorativa innovative, sia sul piano del tempo che dello spazio, utilizzando al meglio le tecnologie informatiche.L’Associazione intende quindi ribadire anche in questa occasione il proprio favore in merito a interventi normativi che sostengano e promuovano il lavoro autonomo, nonché l’adozione di modelli organizzativi non tradizionali anche in un’ottica di maggiore produttività e di miglioramento dei sistemi di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Tema, quest’ultimo, da tempo all’attenzione dell’ABI, e che ha trovato un’ulteriore affermazione nel rinnovo del contratto collettivo dei lavoratori bancari del 31 marzo 2015.Preliminarmente, l’ABI esprime apprezzamento per l’operazione di coordinamento effettuata alla Camera tra i testi dei ddl nn. 2233 (di iniziativa del Governo) e 2229 (di iniziativa parlamentare, on. Sacconi), così come auspicato dall’Associazione in ragione della circostanza che i predetti testi presentavano solo per alcuni aspetti elementi di convergenza.

Il testo dell’audizione

Audizione ABI presso la Commissione lavoro pubblico e privato della Camera dei deputati

Amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi | [17/11/2016]

​(17 novembre 2016) Audizione informale dell’Ufficio affari legali ABI presso la X Commissione permanente Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei deputati.

​Illustre Presidente, Onorevoli Deputati,consentitemi innanzitutto di ringraziarvi, a nome dell’Associazione bancaria italiana, del Presidente Antonio Patuelli e del Direttore generale Giovanni Sabatini, per l’invito a partecipare alla presente audizione che consente di esprimere il punto di vista del mondo bancario sulle proposte legislative in tema di riforma della disciplina dell’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi.È ormai noto come, in generale, la disciplina della crisi delle imprese giochi un ruolo fondamentale per la società nel suo insieme, con particolare riguardo agli investitori, ai debitori e ai creditori. Si tratta di un elemento essenziale che è in grado di influire sulla crescita e sull’occupazione.Un quadro normativo in materia ben disegnato massimizza l’efficienza, la prevedibilità e l’efficacia delle procedure di insolvenza. Ciò agevola, a sua volta, gli scambi, sostiene un sistema creditizio efficace e assicura un clima favorevole agli investimenti, con vantaggi per l’economia nel suo complesso.Norme efficienti in materia di insolvenza possono contribuire ad aumentare il tasso di recupero dei crediti e a consentire così un più ampio ed agevole ricorso delle imprese al finanziamento del mondo bancario …

Il testo dell’audizione

Audizione ABI informale presso la X Commissione permanente Attività produttive della Camera

Disegno di legge di bilancio 2017 | [04/11/2016]

(​​4 novembre 2016) ​Audizione del Direttore generale ABI Giovanni Sabatini presso le Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato

Illustri Presidenti, Onorevoli Deputati e Senatori, consentitemi innanzitutto di ringraziarvi, a nome dell’Associazione bancaria italiana e del presidente Antonio Patuelli, per l’invito a partecipare alla presente Audizione ed esprimere il punto di vista del mondo bancario sul Disegno di legge di bilancio del 2017, che dà attuazione alla programmazione economico-finanziaria esposta nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Def) 2016.Il nostro contributo è strutturato in due parti:

  • nella prima presentiamo considerazioni sull’impostazione generale della manovra – anche nel quadro della più complessiva politica economica e di bilancio come definite con la Nota di aggiornamento del Def, con il Documento programmatico di bilancio e con il Decreto legge 193 del 22 ottobre 2016 (cd “Decreto fiscale”) collegato alla legge di bilancio;
  • nella seconda ci concentriamo sulle misure più specifiche a cui la legge di bilancio fa riferimento e che potranno avere diretto impatto sullo sviluppo degli investimenti e sull’efficienza nell’utilizzo dei fattori produttivi.

Il testo dell’audizione

Audizione del Direttore generale ABI presso le Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato

92^ Giornata mondiale del risparmio | [27/10/2016]

​(27 ottobre 2016) Intervento del Presidente dell’Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli

Per realizzare una svolta decisamente positiva rispetto agli effetti della grave e lunga crisi, occorre ricreare quel clima di fiducia che è indispensabile per la ripresa, per incoraggiare il ciclo virtuoso del risparmio e degli investimenti. Occorre innanzitutto una più solida certezza e stabilità del diritto. Le banche in Italia stanno sostenendo ogni sforzo per la ripresa. Senza “aiuti di Stato”, con il costo anche di salvataggi di banche in crisi e di Fondi obbligatori e volontari, lontane dagli scandali internazionali, le banche in Italia sospingono la ripresa con tempi ancora troppo lunghi della giustizia civile, con requisiti di capitale mai così alti, con i tassi più bassi, incorporando gran parte dei costi conseguenti allo “spread” fra titoli di stati, contraggono nuovi prestiti incoraggiando la domanda, come per i mutui, subiscono le contraddizioni dell’Unione europea e dell’Unione bancaria ancora prive delle indispensabili identiche norme di diritto bancario, finanziario, fiscale, fallimentare e penale dell’economia. Le Istituzioni europee deludono e non danno segni di progettualità per una nuova Costituzione per l’Europa e per le tematiche bancarie che rappresentano, con l’immigrazione, il principale banco di prova per la sopravvivenza e lo sviluppo di questa Unione europea. Le banche, con tante differenze, sono state indebolite dalla crisi in tutta Europa, mentre la sperimentazione biennale della vigilanza unica non sta rappresentando una svolta per la ripresa, ma appesantisce misure che da prudenziali si trasformano paradossalmente in ulteriore incertezza per le banche stesse che, invece, necessitano di maggiore redditività.E’ indispensabile un salto di qualità delle strategie europee e una verifica dell’esperienza della Vigilanza unica: senza un’evoluzione dell’integrazione europea, la sola Vigilanza unica rischia di essere una fuga in avanti. L’Unione bancaria, senza norme identiche, rischia di accentuare i divari fra nord e sud, senza stimoli di ripresa verso i mezzogiorni d’Europa e con rischi di meridionalizzare anche le regioni più produttive del nord e centro Italia. L’Unione bancaria deve essere completata; altrimenti, se resta com’è oggi, va indietro. Occorre costruire insieme una nuova Democrazia economica e civile europea e non corrodere gli ideali del federalismo di fronte all’insorgenza di spinte nazionaliste che identificano negli organismi comunitari delle burocrazie che si sommano a quelle nazionali. Le spinte antieuropee sono favorite dagli eccessi normativi e burocratici: nel primo semestre di quest’anno sono stati emanati circa 630 provvedimenti per i settori bancario e assicurativo, con una media addirittura di cinque provvedimenti per ogni giorno lavorativo! In Italia debbono continuare le correzioni delle vecchie anomalie rispetto alle migliori pratiche europee e occidentali. E’ indispensabile correggere i limiti del capitalismo italiano e le spinte anticapitaliste che sono alternative alle libertà dei mercati e alla società aperta. Per la ripresa necessitano “politiche dei fattori” per la produttività, l’efficienza e la competitività delle imprese e dei servizi italiani. E’ una strategia alternativa ai miopi orizzonti settoriali e corporativi. Occorre accrescere la fiducia verso le Banche, a cominciare dal completamento delle regole di “trasparenza semplice” che continuiamo a sollecitare innanzitutto a Consob. La prevenzione delle crisi bancarie deve essere sviluppata non solo dalla Vigilanza unica, ma anche con intensa educazione finanziaria e al risparmio e con inequivoca chiarezza nella vendita di ogni prodotto finanziario, come da tempo auspicano il Sole 24 Ore e l’ABI. Di fronte alla “rivoluzione bancaria” delle sempre più nuove tecnologie e della globalizzazione, le banche in Italia stanno sviluppando piani imprenditoriali che evidenziano anche esuberi di personale. Nel nuovo contratto nazionale di lavoro vi sono gli strumenti per affrontare i processi organizzativi: per i prossimi anni, come sostengono in modo convergente ABI e i principali sindacati, occorre che i fondi esclusivamente bancari finora altrimenti utilizzati, siano indirizzati al sostegno delle uscite volontarie.In tal senso apprezziamo le assicurazioni del Governo. L’Italia non è in retroguardia nelle riorganizzazioni bancarie. I dati del 2015 sono molto superati: in questi mesi del 2016 le scelte dolorose, come le chiusure di filiali, sono state superiori ad ogni aspettativa. In Europa le filiali bancarie non sono uguali: in Italia sono in minor numero che in Germania, Francia e Spagna, mentre sono più numerose che in Gran Bretagna che, però, ha una media di ben 40 dipendenti per filiale, il quadruplo della media italiana: il totale dei bancari britannici è più che doppio di quello italiano, con popolazioni equivalenti. Occorre rimuovere il continuo terremoto internazionale di requisiti patrimoniali delle banche: l’incertezza del diritto ostacola i piani di sviluppo e l’operatività delle imprese bancarie e di ogni altro genere.Il 2017 vedrà un numero ridottissimo di gruppi bancari e banche indipendenti in Italia a seguito delle riforme nazionali, ma ostacolate dalla Vigilanza unica che spesso chiede capitali supplementari per le nuove aggregazioni che sono state sfavorite anche dall’anacronistica sopravvivenza nostrana dell’IVA infragruppo: auspichiamo che essa sia presto superata. Le Banche in Italia sono in prima fila per la legalità, innanzitutto nella lotta al riciclaggio. Occorre che tutti rivalutino le funzioni economiche e sociali del risparmio connesso agli investimenti: le “politiche dei fattori” debbono attirare gli investimenti nazionali e internazionali verso impieghi produttivi come quelli del risparmio canalizzato nelle banche. Debbono essere favoriti gli stabili investimenti azionari che rifuggono dalla speculazione con la quale non cresce un solido capitalismo produttivo.
Le tecnologie enormemente cresciute e le troppo vecchie normative permettono spesso il prevalere dell’ “algotrading” in una frazione di secondo, a scapito degli investimenti non speculativi. Necessita una svolta a maggior tutela del risparmio, dell’azionariato stabile e non speculativo. Ringraziamo il Presidente Guzzetti per queste giornate del risparmio e per la lungimirante attività alla guida dell’Acri dove sono rappresentati molti dei più solidi azionisti che contribuiscono alla stabilità delle banche italiane che è uno dei presupposti per la fiducia e la ripresa. 

Intervento del Presidente dell’Associazione bancaria italiana Antonio Patuelli

Obbligati a crescere | [05/10/2016]

(5 ottobre 2016) Intervento del Presidente dell’ABI  Antonio Patuelli al Convegno organizzato da Il Messaggero dell’Economia alla presenza del Presidente della Repubblica

Signor Presidente della Repubblica, le Banche in Italia sostengono il massimo sforzo contro gli effetti della lunga crisi e per la ripresa.Senza “aiuti di Stato”, con il costo straordinario anche dei salvataggi di banche in crisi, lontane dagli scandali internazionali, le Banche in Italia sospingono la ripresa con requisiti di capitale mai così alti, con tempi ancora troppo lunghi della Giustizia civile, con i tassi più bassi, incorporando gran parte dei costi dello “spread” fra i titoli pubblici italiani e quelli degli Stati con minore debito pubblico, contraggono nuovi prestiti dove ve ne è domanda, come per i mutui, subiscono le contraddizioni dell’Unione Europea e dell’Unione bancaria tuttora priva delle indispensabili identiche norme di diritto bancario, finanziario, fiscale, fallimentare e penale dell’economia.L’Unione Europea scricchiola e non dà segni di progettualità per una nuova Costituzione per l’Europa, né sulle tematiche bancarie che rappresentano, con l’immigrazione, i principali banchi di prova per la sopravvivenza e lo sviluppo di questa Unione Europea …

Il testo dell’intervento

Il video dell’evento

L’intervento del Presidente ABI Patuelli all’evento organizzato da Il Messaggero

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