Disegno di legge di Bilancio 2020 | [11/11/2019]

​(11 novembre 2019) Audizione del Direttore generale ABI Giovanni Sabatini presso le Commissioni Bilancio congiunte di Camera dei Deputati e Senato della Repubblica

​”Illustri Presidenti, Onorevoli Deputati e Senatori,consentitemi innanzitutto di ringraziarvi, a nome dell’Associazione Bancaria Italiana e del presidente Antonio Patuelli, per l’invito a partecipare alla presente Audizione ed esprimere il punto di vista del mondo bancario sul Disegno di legge di bilancio del 2020, che dà attuazione alla programmazione economico-finanziaria esposta nella Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (DEF) 2019.Il quadro economico si caratterizza per un marcato indebolimento della crescita a livello internazionale. Le tensioni commerciali stanno frenando il commercio mondiale, che da qualche mese registra tassi annuali di variazione negativi. La crescita sta rallentando in USA e nell’area dell’euro; ristagna in Italia. Nei primi nove mesi del 2019, la crescita congiunturale del PIL italiano è stata di appena lo 0,1% a trimestre. Il lento recupero verso i livelli precrisi si è così interrotto: rispetto al 2008 il PIL è ancora inferiore del 5%, gli investimenti registrano un gap del 18%.”

L’Audizione

Audizione del Direttore generale ABI presso le Commissioni Bilancio congiunte Camera e Senato

Disegno di legge “Conversione in legge del dl 26 ottobre 2019” | [08/11/2019]

(4 novembre 2019) Audizione del Direttore generale ABI Giovanni Sabatini presso la VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati

​​Illustre Presidente, Onorevoli Deputati,consentitemi innanzitutto di ringraziarvi, a nome dell’Associazione Bancaria Italiana e del presidente Antonio Patuelli, per l’invito a partecipare alla presente Audizione ed esprimere il punto di vista del mondo bancario sul provvedimento alla vostra attenzione, che, assieme alla Legge di bilancio 2020, dà attuazione alla programmazione economico-finanziaria esposta nella Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (DEF) 2019.”

L’Audizione

Audizione del Direttore generale ABI presso la VI Commissione finanze della Camera

95 Giornata mondiale del Risparmio | [31/10/2019]

​(31 ottobre 2019) Relazione del Presidente dell’Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli

E’ più complesso il risparmio con tassi addirittura negativi e quando, in economia, è cresciuto enormemente il ruolo degli algoritmi che non stimolano lo spirito critico.  Il mondo bancario deve favorire la consapevolezza e lo spirito critico nelle scelte finanziarie: le tecnologie debbono essere di supporto alle scelte umane.  

INNOVAZIONE E LEGALITA’

Gli algoritmi sono utilissimi, ma non sono soggetti giuridici, dipendono da responsabilità umane. Le banche debbono prevenire ed evitare abusi causati da algoritmi e dai nuovi “poteri forti” tecnologici sovrannazionali che non debbono sovrastare il diritto. Non ci arrenderemo mai di fronte alla tutela di tutti i diritti di libertà, per un capitalismo responsabile ed equo.  Dobbiamo umanizzare l’uso delle tecnologie.  Non dobbiamo subire passivamente i cambiamenti, ma usarli anche per nuove iniziative e nuove fonti di ricavo. Il diritto internazionale, l’europeo e il nazionale debbono garantire la supremazia della legalità nello sviluppo delle nuove tecnologie.  Anche le cripto valute debbono essere preventivamente inquadrate nella legalità per evitare riciclaggio e illegalità. La rivoluzione del digitale e degli algoritmi convive con l’assenza di una codificazione unitaria e con disomogeneità delle regole della concorrenza: anche i Trattati europei sono carenti e datati. Gli algoritmi sono i nuovi protagonisti dei mercati e non debbono schiacciare, con abusi di posizioni dominanti, i diritti dei risparmiatori. E’ inderogabile l’equilibrio fra diritti e tecnologie nella tutela del risparmio. Il Parlamento europeo ha stabilito una responsabilità almeno “in vigilando” delle persone che programmano algoritmi e intelligenze artificiali. Le attività bancarie e finanziarie sono frontiere avanzate in questi nuovi equilibri di doveri e diritti. Tutela del risparmio è anche puntuale e corretta applicazione dell’innovativo accordo ABI-Sindacati del 2017 contro illecite pressioni commerciali. Ora il costruttivo confronto per il nuovo Contratto Nazionale di Lavoro sta già producendo convergenze per nuove iniziative sulle sempre più nuove tecnologie.  

LE BANCHE 

Il 4 novembre l’Unione Bancaria compie cinque anni: è molto cresciuta la Vigilanza unica, ma non le indispensabili codificazioni di Testi unici europei di diritto bancario, finanziario, tributario, fallimentare e penale dell’economia, senza i quali non è stata realizzata la prevista garanzia europea dei depositi.  Con tassi infimi e passivi, le Banche debbono ricalibrare il rischio, il cui costo non può essere sproporzionato rispetto ai tassi.  Le Banche debbono fare quasi dei “miracoli” per ottenere una redditività adeguata e rafforzare progressivamente i patrimoni, per sostenere una ripresa che sempre stenta. Le Banche in Italia hanno dovuto fare “miracoli” per i salvataggi delle banche concorrenti che dal 2015 sono costati ben 12,5 miliardi di euro che continuano a crescere anche per altri costi relativi a tali crisi.Il salvataggio di Carige è un successo delle Banche attraverso il Fondo interbancario di tutela dei depositi. Le banche in Italia hanno fatto “miracoli” anche nella riduzione dei costi della crisi: le sofferenze nette sono passate da 88 miliardi del 2015 ai 32 miliardi di agosto 2019. Ora gli sforzi sono orientati sulle altre forme di crediti deteriorati. Ma è forte la preoccupazione di una possibile nuova recessione. La BCE, con i tassi a zero e negativi da tempo, sta sostenendo imprese, famiglie e Stati per la ripresa. Le Banche, pur penalizzate dai tassi, sono impegnate per la ripresa. Chiediamo alle Istituzioni di fare maggiori sforzi per la ripresa dello sviluppo e dell’occupazione, con più misure nazionali ed europee per i fattori della competitività. Sono urgenti opere pubbliche per tutta l’Italia, con efficienti servizi pubblici e connessioni con l’Europa e il mondo.  

LOTTA AL RICICLAGGIO E ALL’EVASIONE FISCALE 

Le Banche sono in prima fila contro il riciclaggio, strettamente connesso anche all’evasione fiscale. Le Banche sostengono alti costi per la legalità finanziaria. In Italia crescono le transazioni tracciate, in connessione con circuiti internazionali.  Più crescono le transazioni elettroniche e più calano i costi di produzione per gli utenti che scelgono fra prodotti e servizi diversi e in concorrenza fra loro. L’ABI non deve e non può fissare prezzi per prodotti e servizi in concorrenza. Per “Euromonitor-Mastercard”, il livello medio dei costi dei pagamenti digitali in Italia è dell’1,1%, dell’1,6% in Olanda, 1,5% in Germania e 1,2% in Finlandia. Non servono divieti inapplicabili e “grida” manzoniane, ma più cultura civica e incentivi per i dettaglianti, come avviene per i benzinai, per i pagamenti elettronici.  

IL RISPARMIO 

Mentre crescono i dazi e i paradossi come Brexit, che stravolge la nazione solitamente più razionale, l’economia deve avere l’etica come stella polare. I mercati aperti sono un mezzo per generare ricchezza e diffondere libertà: il commercio presuppone pace, fiducia e collaborazione. Equilibrio e misura, sobrietà e rigore debbono essere presupposti del nuovo clima di fiducia, indispensabile per la ripresa dello sviluppo e dell’occupazione.
E come Jean Monnet, sono convinto che “negli affari la miglior furbizia è l’onestà”.

La Relazione in formato pdf

La Relazione del Presidente dell’ABI Antonio Patuelli

‘Oeconomicae et Pecuniariae Quaestiones’ | [30/10/2019]

(30 ottobre 2019) Intervento del Presidente Antonio Patuelli al Convegno sul documento della Congregazione per la dottrina della fede e del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale

I Frati Francescani hanno il merito storico di aver dato l’avvio all’economia di mercato superando anacronistiche credenze medioevali. Ora il documento della Santa Sede denominato “Oeconomicae et pecuniariae quaestiones” contiene  assai rilevanti  riflessioni “per un discernimento etico circa alcuni aspetti dell’attuale sistema economico-finanziario”. E’ un documento di ampio respiro, con un’ottica mondiale di natura innanzitutto morale, con riflessioni e proposte alle quali parzialmente l’Occidente, ed in particolare l’Unione Europea, ha provato a dare diverse risposte.Questo documento amplia gli orizzonti della Dottrina sociale della Chiesa, poiché molte riflessioni sono eticamente valide anche al di là delle convinzioni di ciascuno. Si tratta di riflessioni riguardanti innanzitutto l’etica del diritto dell’economia, con al centro la persona.Il documento esprime anche una ricerca di equilibrio fra principi ed esigenze diverse, per evitare il disordine morale, utilizzando appieno la razionalità umana, puntando decisamente “ad un’etica fondata sulla libertà, sulla verità, sulla giustizia e sulla solidarietà”.Il documento critica giustamente “l’egoismo miope e limitato al corto termine” che “alla fine non paga e fa pagare a tutti un prezzo troppo alto”. L’obiettivo è il progresso del bene comune nel rispetto della dignità umana. Fondamentale è la libertà e la responsabilità di ciascuna persona, poiché l’economia “ha bisogno dell’etica per il suo corretto funzionamento; non di un’etica qualsiasi, bensì di un’etica amica della persona”. Ogni progresso del mondo economico non può considerarsi tale se misurato solo su parametri di quantità e di efficacia nel produrre profitto, ma va commisurato anche alla qualità della vita che produce e dell’estensione del benessere, non solo materiale, che diffonde. Il profitto va sempre perseguito – rileva il documento – ma mai “ad ogni costo”, né come elemento totalizzante. Il profitto, “fattore intrinsecamente necessario ad ogni sistema economico” va coniugato con la responsabilità sociale. Il benessere va valutato con criteri più ampi del PIL, tenendo conto anche di parametri quali la sicurezza, la salute, la crescita del “capitale umano”, la qualità della vita sociale e del lavoro. Guadagno e solidarietà non sono antagonisti in un circuito virtuoso che deve scaturire anche da tutte le potenzialità positive dei mercati. Così come “ogni attività economica non può sostenersi alla lunga se non è vissuta in un clima di sana libertà d’iniziativa”. “In linea di principio tutte le dotazioni ed i mezzi di cui si avvalgono i mercati per potenziare la loro capacità allocativa, purché non rivolti contro la dignità della persona e non indifferenti al bene comune, sono moralmente ammissibili”. Il documento critica acutamente egoismi e sopraffazioni nella finanza, abusi e raggiri specie ai danni di controparti meno avvantaggiate. Anche strumenti finanziari leciti, se commercializzati in asimmetria informativa, approfittando delle lacune cognitive o della debolezza contrattuale altrui, costituiscono violazioni della correttezza e una grave infrazione etica. Aveva ragione Raffaele Mattioli che sosteneva che tutelando i risparmiatori si tutelano le banche. Il documento Vaticano critica opportunamente anche le speculazioni che utilizzano le nuove tecnologie in modo sostanzialmente asimmetrico rispetto ad altri operatori del mercato e ai risparmiatori, con l’azzardo di una speculazione volta anche a provocare artificiosi ribassi dei prezzi di titoli del debito pubblico, aggravando le situazioni economiche di interi Paesi. Insomma, il denaro da mezzo non deve diventare “fine”. Viene inoltre condivisa l’esigenza di una certificazione pubblica da parte di competenti autorità’ su prodotti d’innovazione finanziaria. Anche su questo l’Europa ha fatto e sta sviluppando importanti realizzazioni di garanzie preventive, con prospetti preventivamente autorizzati da competenti Autorità. Importante è pure la valutazione sull’ “insostituibile funzione sociale del credito” con tassi non eccessivamente elevati. Anche su questo molta strada è stata fatta: i tassi in Europa sono da anni a livelli infimi o addirittura negativi. In più, soprattutto in Italia, è vigente una normativa che non solo combatte le varie forme di usura, ma pone un vero e proprio calmiere, un tetto ai tassi d’interesse d’ogni attività bancaria. Non mancano le critiche anche alle agenzie di rating e l’auspicio che venga istituita una pubblica regolamentazione e valutazione super partes sul loro operato con strumenti giuridici che combattano distorsioni e oligopoli. Giustamente netta è la critica alle manomissioni di indici come il LIBOR e alle varie forme di elusione finanziaria dal mondo delle regole.Insomma, questo è un documento da meditare da parte di tutti.

Intervento del Presidente ABI Patuelli al convegno sul documento della Santa Sede

Incontro annuale Consob con il mercato finanziario | [14/06/2019]

Dichiarazioni del Presidente dell’ABI Antonio Patuelli, rilasciate alle agenzie di stampa a margine dell’Incontro annuale della Consob con il mercato finanziario, Milano 14 giugno 2019

ANSA
La parola che emerge dal discorso del presidente della Consob, Paolo Savona “è più fiducia, questo mi sembra un elemento importante. Ovverosia la Consob, organismo di Vigilanza lavora per realizzare più fiducia per la ripresa. Questo è il presupposto: C’è bisogno di più fiducia ed è importante che sia il nuovo presidente della Consob ad affermare questi ragionamenti”. Lo dice il presidente dell’ABI, Antonio Patuelli al termine dell’incontro annuale della Commissione con il mercato.
“Mi sembrano anche importanti i ragionamenti sull’armonizzazione delle norme a livello europeo e internazionale e dei bond europei sicuri”, aggiunge.


Il Sole 24 Ore Radiocor Plus
‘La parola piu’ usata nella relazione Consob del presidente Paolo Savona e’ fiducia. E’ un elemento importante, il presupposto per la ripresa: la Consob sta lavorando per realizzare piu’ fiducia per la ripresa’. Cosi’ Antonio Patuelli, presidente di ABI, ha commentato la relazione annuale della Consob. Patuelli ha apprezzato anche il passaggio in cui c’e’ un auspicio per ‘armonizzare le norme europee e internazionali sui trattamenti fiscali’, oltre che il passaggio sui bond europei. 

AGI – Agenzia giornalistica italiana
Il dibattito sulla disclosure sulle cassette di sicurezza non riguarda tanto questo strumento, quanto l’emersione del denaro nascosto “in particolare le banconote da 500 euro che non circolano, un problema che avevo segnalato nel 2015”. Lo ha affermato il presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, a margine dell’incontro Consob. “Sono banconote che circolano di fatto molto meno che di diritto” spiega. Quanto al contenuto delle cassette, “non abbiamo evidenza di miliardi – precisa – sono chiuse, solo la Guardia di finanza, l’Agenzia delle entrate e i notai in caso di decesso possono aprirle. Il fatto che le banconote da 500 non vengono piu’stampate e non circolano deve produrre qualche ragionamento conseguente. 

Askanews
“Il messaggio è più fiducia, e questo mi sembra un elemento importante. Il fatto che la Consob lavori per dare più fiducia per realizzare la ripresa”. Commenta così il presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, la prima relazione da presidente della Consob di Paolo Savona a Piazza Affari “C’è bisogno di più fiducia ed è importante che sia il nuovo presidente della Consob ad affermarlo – ha ribadito Patuelli – Poi vedo tanti aspetti positivi come l’auspicio all’omogeneizzazione dei trattamenti fiscali, di tante regole europee e internazionali: sono cavalli di battaglia sui quali come ABI ci battiamo. E anche l’idea di un bond sicuro europeo, quindi ci sono tanti aspetti positivi”.

Dichiarazioni del Presidente ABI Patuelli a margine dell’Incontro annuale Consob

‘Oeconomicae et Pecuniariae Quaestiones’ | [29/01/2019]

(29 gennaio 2019) Intervento del Presidente Antonio Patuelli al Convegno sul documento della Congregazione per la dottrina della fede e del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale

​Il documento  della Santa Sede denominato “Oeconomicae et pecuniariae qusestiones”, contiene  assai rilevanti  riflessioni “per un discernimento etico circa alcuni aspetti dell’attuale sistema economico-finanziario”.E’ un documento di ampio respiro, con un’ottica mondiale di natura innanzitutto morale, con riflessioni e proposte alle quali parzialmente l’Occidente, ed in particolare l’Unione Europea, ha provato a dare diverse risposte, soprattutto nel corso e dopo la grande crisi dello scorso decennio.Questo documento amplia gli orizzonti della Dottrina sociale della Chiesa, ma va anche oltre, poichè molte riflessioni sono eticamente valide anche al di la’ delle convinzioni religiose o culturali di ciascuno. Infatti si tratta di riflessioni riguardanti innanzitutto l’etica del diritto dell’economia, con al centro la persona.Impossibile  commentare esaustivamente un documento cosi ampio e complesso, ma vi e’ da rilevare che esso esprime anche una ricerca di equilibrio fra principi ed esigenze diverse, per evitare il disordine morale, utilizzando appieno la razionalità umana, puntando decisamente “ad un’etica fondata sulla libertà, sulla verità, sulla giustizia e sulla solidarietà”.Il documento critica giustamente “l’egoismo miope e limitato al corto termine” che “alla fine non paga e fa pagare a tutti un prezzo troppo alto”. L’obiettivo e’ il progresso del bene comune nel rispetto della dignità umana. Fondamentale e’ la libertà e la responsabilità di ciascuna persona, poichè l’economia “ha bisogno dell’etica per il suo corretto funzionamento; non di un’etica qualsiasi, bensì di un’etica amica della persona”.Ogni progresso del mondo economico non può considerarsi tale se misurato solo su parametri di quantità e di efficacia nel produrre profitto, ma va commisurato anche alla qualità della vita che produce e dell’estensione del benessere, non solo materiale, che diffonde.Il profitto va sempre perseguito -rileva il documento- ma mai “ad ogni costo”, ne’ come elemento totalizzante. Il profitto, “fattore intrinsecamente necessario ad ogni sistema economico” va coniugato con la responsabilità sociale.Il benessere va valutato con criteri più ampi del Pil, tenendo conto anche di altri parametri quali la sicurezza, la salute, la crescita del “capitale umano”, la qualità della vita sociale e del lavoro.Guadagno e solidarietà non sono più antagonisti in un circuito virtuoso che può scaturire anche da tutte le potenzialità positive dei mercati. Cosi come “ogni attività economica non può sostenersi alla lunga se non e’ vissuta in un clima di sana libertà d’iniziativa”.”In linea di principio tutte le dotazioni ed i mezzi di cui si avvalgono i mercati per potenziare la loro capacita’ allocativa, purché non rivolti contro la dignità della persona e non indifferenti al bene comune, sono moralmente ammissibili”.Il documento critica acutamente egoismi e sopraffazioni nella finanza, abusi e raggiri specie ai danni di controparti meno avvantaggiate. Anche strumenti finanziari leciti, se commercializzati in asimmetria informativa, approfittando delle lacune cognitive o della debolezza contrattuale altrui, costituiscono violazioni della correttezza e una grave infrazione etica.Aveva ragione Raffaele Mattioli quando sosteneva che tutelando i risparmiatori si tutelano le banche.Il documento Vaticano critica opportunamente anche le speculazioni che utilizzano le nuove tecnologie in modo sostanzialmente asimmetrico rispetto ad altri operatori del mercato e ai risparmiatori, con l’azzardo di una speculazione volta anche a provocare artificiosi ribassi dei prezzi di titoli del debito pubblico, aggravando le situazioni economiche di interi Paesi.Insomma, il denaro da mezzo non deve diventare “fine”.Viene inoltre condivisa l’esigenza di una certificazione pubblica da parte di competenti autorita’ su prodotti d’innovazione finanziaria. Anche su questo l’Europa ha fatto e sta sviluppando importanti realizzazioni di garanzie preventive, con prospetti preventivamente autorizzati da competenti Autorita’.Importante e’ pure la valutazione sull’ “insostituibile funzione sociale del credito” con tassi non eccessivamente elevati. Anche su questo molta strada e’ stata fatta: i tassi in Europa sono da anni a livelli infimi. In più, soprattutto in Italia, e’ vigente una normativa che non solo combatte le varie forme di usura, ma pone un vero e proprio calmiere, un tetto ai tassi d’interesse d’ogni attività bancaria.Fra le cause della crisi economica vi sono non solo condotte immorali, ma anche il fatto che la dimensione della globalizzazione economica consente di aggirare facilmente le regole stabilite dai singoli Paesi. Anche in ciò l’Europa, con i suoi tanti vincoli, e’ all’avanguardia nella lotta pure agli abusi di tal genere e in generale al riciclaggio.Non mancano le critiche anche alle agenzie di rating e l’auspicio che venga istituita una pubblica regolamentazione e valutazione super partes sul loro operato con strumenti giuridici che combattano distorsioni e oligopoli.Giustamente netta e’ la critica alle manomissioni di indici come il LIBOR e alle varie forme di elusione finanziaria dal mondo delle regole.Insomma, questo e’ un documento da meditare da parte di tutti, indipendentemente dalle convinzioni religiose di ciascuno.

Convegno Cattolica
Convegno Cattolica

Intervento del Presidente ABI Patuelli al convegno sul documento della Santa Sede

Disegno di Legge di bilancio 2019 | [12/11/2018]

(13 novembre 2018) Audizione del Direttore generale ABI Giovanni Sabatini presso le Commissioni Bilancio congiunte di Camera dei Deputati e Senato della Repubblica

​Illustri Presidenti, Onorevoli Deputati e Senatori,consentitemi innanzitutto di ringraziarvi, a nome dell’Associazione Bancaria Italiana e del presidente Antonio Patuelli, per l’invito a partecipare alla presente Audizione ed esprimere il punto di vista del mondo bancario sul Disegno di legge di bilancio del 2019.L’Italia, da vari decenni, vede aumentare l’ammontare del proprio debito pubblico. Ciò impone emissioni crescenti di nuovi Titoli sui mercati, internazionali e nazionale, con costi altalenanti nel decennio scorso e che negli ultimi mesi sono risultati in aumento. Ogni incremento del debito pubblico si è assommato e si assomma all’ingente quantità in essere, con riflessi per il presente e l’avvenire e con aumento della percezione del rischio degli investitori e il progressivo peggioramento delle valutazioni delle agenzie di rating come avvenuto qualche settimana fa.Gli equilibri del bilancio dello Stato sono un valore di solidità attuale e prospettica e di credibilità internazionale della Repubblica ben prima degli obblighi assunti con l’Europa. Nei decenni passati, gli incrementi della spesa pubblica non hanno spesso messo in moto proporzionati incrementi dello sviluppo e dell’occupazione, che necessitano di investimenti dello Stato in infrastrutture e servizi pubblici e in incoraggiamenti ai fattori produttivi dell’economia privata.La crescita potenziale della nostra economia è ancora molto contenuta, sensibilmente inferiore a quella degli altri Paesi europei (circa un punto percentuale in meno).

L’Audizione

Audizione del Direttore generale ABI presso le Commissioni Bilancio congiunte Camera e Senato

94^ Giornata mondiale del Risparmio | [31/10/2018]

(31 ottobre 2018Relazione del Presidente dell’Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli

Gli sforzi delle Banche non finiscono mai.Le Banche in Italia proseguono i grandi sforzi per superare le conseguenze della crisi e per sostenere la ripresa.Le sofferenze nette sono ridotte a 40 miliardi rispetto ai 90 del picco del 2015. I crediti deteriorati netti sono circa 100 miliardi rispetto ai 200 del 2015.I prestiti a famiglie e imprese crescono con i tassi d’interesse più bassi della storia d’Italia e fra i più bassi d’Europa.Tutto questo non basta.Occorre una più solida redditività per l’azionariato bancario: oltre tre milioni di azionisti delle banche italiane, più quelli che lo sono tramite i Fondi d’investimento, hanno supportato i colossali continui accantonamenti, gli aumenti di capitale e i dodici miliardi di esborsi delle Banche, in tre anni, per i Fondi nazionali ed europei per le banche in difficoltà, mentre gli aiuti di Stato alle banche in crisi sono risultati fra i più bassi d’Europa.Le Banche in Italia continuano a detenere e sottoscrivere Titoli di Stato della Repubblica nonostante lo spread che riduce il valore dei Titoli di Stato e conseguentemente il patrimonio delle Banche. Lo spread appesantisce tutta la catena produttiva e ostacola la ripresa, quando la liquidità è sempre più preziosa.Indebolire le Banche in Italia significherebbe anche indebolire i principali acquirenti di titoli di Stato italiani.Cosa sarebbe successo o succederebbe se le Banche in Italia detenessero pochi o punti Titoli di Stato? A quanto arriverebbe lo spread? E con quali conseguenze per la Repubblica, le imprese e le famiglie?Non si può essere indifferenti agli andamenti dello spread e dei mercati e alle conseguenze su conti pubblici, imprese e famiglie.Infiniti sono stati gli efficientamenti nelle Banche.Auspichiamo che il prossimo Contratto Nazionale di Lavoro contribuisca a ulteriori passi nell’innovazione del mondo bancario e a sviluppare il costruttivo confronto e la collaborazione che sono cresciuti con i Sindacati dei Bancari di fronte alle complessità di questi anni.L’Italia è il Paese d’Europa che ha visto più cambiamenti nel settore bancario che si è anche dimostrato il più aperto agli investitori internazionali.A fine anno i gruppi bancari e le Banche indipendenti in Italia saranno circa 115 con una popolazione di oltre 60 milioni di abitanti.Le condizioni competitive delle Banche sono fattori determinanti per la competitività delle imprese e complessivamente dell’Italia. Pertanto occorre lungimiranza, consapevolezza dei fattori produttivi, responsabilità, equilibrio e realismo.Necessita un più efficiente Stato di diritto nell’economia: molto importanti saranno i decreti delegati attuativi della riforma del diritto fallimentare ed è indispensabile l’efficientamento complessivo della Giustizia civile.Le Banche operano in un’Italia non chiusa e autarchica, ma nella società e nei mercati aperti, in una Unione europea sempre incompleta, carente di regole comuni e senza “cantieri” preparatori per l’armonizzazione del diritto bancario, finanziario, fiscale, fallimentare e penale dell’economia, essenziali per garantire l’uguaglianza dei punti di partenza della competitività in mercati che debbono essere ugualmente regolati, senza eccessi di norme che comprimano l’autonomia delle imprese bancarie e delle aziende in genere.La pressione fiscale sulle Banche non è una variabile indipendente, ma un fattore che incide su tutta la catena produttiva delle imprese di ogni genere e delle famiglie.Combattiamo ogni ipotesi di aumento delle imposte sulle Banche che indebolirebbe la ripresa, oltretutto quando, nel 2019, la BCE realizzerà nuovi stress test sulle Banche.L’Italia deve contare e dialogare di più in un’Europa che è soprattutto economica: necessita una maggiore presenza italiana in vari organismi europei.E’ indispensabile che l’Italia acquisisca un importante portafoglio economico nella prossima Commissione europea.Le istituzioni europee e nazionali debbono tutelare sempre il risparmio.Einaudi definiva il risparmiatore come sensibilissimo, con orecchie da elefante, cuore da coniglio e gambe da gazzella.Gli intermediari debbono garantire sempre il rispetto integrale di tutte le norme a cominciare da MiFID 2 e dai tanto da noi voluti KID.L’etica deve sovrastare le regole stesse.Molto importante è la piena attuazione dell’accordo fra ABI e Sindacati bancari sulle indebite pressioni commerciali.Occorre maggior rispetto e fiducia verso le Banche.Le undici crisi bancarie sono alle spalle e non vanno confuse con le banche sane che hanno dovuto concorrere a salvarle.Determinante è lo svolgimento e la conclusione dei processi a chi ha avuto responsabilità delle crisi.Le Banche in Italia sono fortemente impegnate nelle sempre più forti innovazioni, con investimenti e collaborazioni per sempre più avanzati standard tecnologici.Di fronte alla continua rivoluzione tecnologica occorre piena certezza del diritto italiana ed europea e piena uguaglianza delle responsabilità, dei doveri e dei diritti, senza anarchia e senza privilegi per alcuno, combattendo ogni forma, anche innovativa, di illecito.Oggi più che mai ringrazio il Presidente Guzzetti e gli rivolgo il più grato saluto, chiedendogli anche per il futuro di non farci mancare i suoi saggi consigli.

La relazione (pdf)

La relazione del Presidente dell’ABI Antonio Patuelli

Adeguamento del Regolamento Europeo n. 679/2016 (GDPR) | [31/05/2018]

(31 maggio 2018) Audizione dell’Associazione bancaria presso la Commissione speciale per l’esame di Atti del Governo (Camera) e Commissione speciale per l’esame degli Atti urgenti presentati dal Governo (Senato)

​Illustri Presidenti, Illustri Onorevoli e Senatori, consentitemi innanzitutto di ringraziarVi, a nome dell’Associazione Bancaria Italiana e del Presidente Antonio Patuelli, per l’invito a partecipare alla presente audizione per esprimere il punto di vista del mondo bancario e finanziario sul rilevante tema della protezione dei dati personali.Il Regolamento Europeo n. 679 del 2016, c.d. GDPR (d’ora in poi il Regolamento) ha innovato profondamente la disciplina sulla protezione dei dati personali. Sin dalla sua entrata in vigore (25 maggio 2016) il mondo bancario e finanziario si è attivato, avviando una serie di interlocuzioni con le Autorità interessate, al fine di rappresentare alcuni temi sui quali si riteneva fondamentale acquisire un quadro di regole certo ed univoco, al fine di poter implementare il prima possibile il Regolamento.L’obiettivo è anzitutto quello di assicurare un contesto in cui il cliente ed ancora di più il consumatore, alla cui tutela si rivolge la normativa, sia posto agevolmente in grado di poter ricostruire il quadro normativo e di verificarne il compiuto rispetto.Le osservazioni di seguito riportate sono quindi il frutto di quanto emerge dall’esperienza operativa che in questi anni il settore bancario e finanziario ha maturato quanto alla disciplina sul trattamento dei dati personali e soprattutto sono la rappresentazione dei principali temi rimasti aperti – sotto il profilo della disciplina giuridica – che creano incertezze interpretative non utili al completamento del processo di adeguamento alla nuova normativa, già avviato dallo stesso settore due anni fa.

L’Audizione

Audizione ABI presso le Commissioni speciali di Camera e Senato per l’esame di Atti del Governo

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