Documento di Economia e finanza 2016 | [18/04/2016]

(18 aprile 2016) Audizione del Direttore generale ABI Giovanni Sabatini presso le Commissioni riunite Bilancio della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica

​Illustri Presidenti, Onorevoli Deputati e Senatori,consentitemi innanzitutto di ringraziarvi, a nome dell’Associazione bancaria italiana e del presidente Antonio Patuelli, per l’invito a partecipare alla presente Audizione ed esprimere il punto di vista del settore sul Documento di Economia e finanza per il quadriennio 2016-19. La fase economica e finanziaria, nazionale e internazionale, si presenta non priva di novità; anche per questa ragione gli articolati materiali di analisi che fanno da sfondo al Documento (Programma di stabilità, documenti di dettaglio della finanza pubblica, Piani nazionali di riforma, ecc.) rappresentano fondamentali spunti di discussione che l’Associazione è lieta di cogliere.Il nostro contributo è strutturato in due parti:

  • nella prima presentiamo considerazioni sull’impostazione generale della politica economica e informazioni sull’andamento dell’attività bancaria e in particolare sugli sviluppi sul fronte della qualità del credito;
  • nella seconda ci concentriamo sulle misure più specifiche a cui il Documento fa riferimento e che potranno avere diretto impatto sul settore bancario italiano.

Il testo dell’Audizione

Audizione del Direttore generale ABI presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato

San Marino, Italia e Unione europea | [01/04/2016]

(1 aprile 2016) Intervento del Presidente dell’ABI  Antonio Patuelli alla cerimonia di insediamento dei nuovi Capitani reggenti

Eccellentissimi Capitani Reggenti.
Onorevoli Segretari di stato e membri del Consiglio grande e generale,
Eccellenze, Signore e Signori,sono pienamente consapevole dell’onore che mi è concesso di essere l’Oratore ufficiale all’insediamento dei nuovi Capitani Reggenti con i quali mi congratulo vivamente.L’emozione mi deriva innanzitutto dalla conoscenza della Vostra illustre storia, per il ruolo anticipatore che per secoli avete espresso con il modello di istituzioni repubblicane che ha rappresentato un sogno secolare per tanti italiani e un mito innanzitutto per la vicina Romagna prima della proclamazione della Repubblica Italiana nel 1946.Ho viva la consapevolezza del ruolo anticipatore della Vostra Repubblica nella solidarietà sociale e nei diritti civili, come per l’abolizione della pena di morte fin dal 1848.Non potrò mai dimenticare il coraggioso ruolo di San Marino per il Risorgimento italiano, con la generosa ospitalità verso tanti esuli e soprattutto con il decisivo salvataggio di Giuseppe Garibaldi e, in Garibaldi, del sogno di indipendenza e libertà.Luigi Carlo Farini, medico, scienziato, patriota e poi Statista, scrisse che allora, in quel luglio 1849, dopo la sconfitta definitiva nella prima guerra d’Indipendenza e la caduta della Repubblica Romana, per Garibaldi “toccare San Marino era ardua impresa; asprissimi inesplorati sentieri, fitti boschi, torrenti impetuosi, e non solo gli Austriaci che scendevano dall’Appennino toscano alle spalle, ma a fronte, a costa, quelli che di Romagna incalzavano.Camminò Garibaldi tutto il giorno 29; fu a Macerata Feltria da sera; il dì seguente occupò Pietra Rubbia; ripreso il cammino, corse il rischio di smarrirsi pei boschi.Ma, aggiunse Farini, a mezzo giorno del 31 luglio giunse colle sue genti a San Marino, ove pubblicò questo manifesto: “Soldati, noi siamo giunti sulla terra di rifugio, e dobbiamo il miglior contegno ai generosi ospiti; così avremo meritata la considerazione che è dovuta alla disgrazia perseguitata. Io svincolo qui da ogni obbligo -aggiunse Garibaldi a San Marino- i miei compagni lasciandoli liberi di tornare alle case loro: ricordino che l’Italia non deve restare nell’obbrobrio, e che meglio è morire che vivere schiavi dello straniero.”Sono consapevole dei tanti problemi strategici e di buon vicinato anche finanziario e di collaborazione economica che insieme Italia e San Marino hanno superato, in spirito di concordia, fin dal maggio 1860, dai primi giorni successivi ai Plebisciti che decisero l’unificazione degli antichi Stati che allora confinavano con la Vostra Repubblica, come l’ex Granducato di Toscana e le vecchie Legazioni pontificie delle Romagne, quando l’allora Primo Ministro della nascente Italia unita, Camillo Cavour, si rivolse ai Vostri Capitani Reggenti per proporre collaborazione reciproca.Rivivo la gratitudine di generazioni di italiani, innanzitutto di romagnoli, per la coraggiosa ospitalità fornita dalla Vostra Serenissima Repubblica nei mesi più difficili e tragici della seconda Guerra Mondiale, come ha emblematicamente descritto Sergio Zavoli.Con queste indelebili consapevolezze, dopo le fasi dei recenti anni di complesse relazioni finanziarie fra l’Italia e la Vostra Repubblica, ho vissuto in questi ultimissimi anni con particolare apprezzamento il percorso di superamento di quelle problematiche, che ora sono alle spalle, che derivavano innanzitutto dalle particolarissime e complesse peculiarità giuridiche della piena unione doganale e valutaria fra San Marino e l’Italia che evidenziavano contemporaneamente le problematiche di non totale uniformità giuridica fra uno Stato pienamente inserito nei vincoli dell’Unione Europea, come l’Italia, e la Vostra Repubblica che non ne fa parte con pienezza, ma ha con essa una serie di Accordi.Peraltro la Vostra Serenissima Repubblica fa parte di tanti fondamentali organismi internazionali ed è integrata in decisivi organismi di funzionamento del mercato come il Sistema europeo dei pagamenti (Sepa).Apprezzo le  Vostre scelte decise ed anche coraggiose di questi anni, in particolare nel diritto dell’economia, per la trasparenza dei e nei mercati, nella lotta al riciclaggio e all’evasione fiscale.Apprezzo anche talune scelte particolarmente decise che la Vostra Repubblica ha compiuto di recente come le confische dei libretti al portatore sprovvisti di “adeguata verifica”.Ammiro la limitatezza del Vostro debito pubblico che mette la Vostra economia complessivamente in condizioni molto competitive nel contesto europeo.Ora tutti viviamo un momento particolarmente difficile e decisivo per la libertà e il progresso dei nostri popoli minacciati da sempre più vicine guerre e guerriglie terroristiche. Infatti, sono sempre più vicini nel Mediterraneo i rumori di guerra e l’Europa è ripetutamente colpita da stragi.  In una fase così complessa, occorre riaffermare con convinzione e non allentare la pienezza dei doveri e diritti di libertà costituzionali sui quali si basano le nostre Repubbliche.  Il momento è anche decisivo per le prospettive di tutti i popoli e gli Stati d’Europa. Infatti, quasi un decennio di grave crisi economica e delle sue conseguenze, pur ora in un clima di ripresa, e i forti flussi migratori da Sud verso Nord rimettono in discussione conquiste di libertà come la libera circolazione delle persone in Europa che è strettamente collegata con la libera circolazione delle merci e dei capitali.  La nascita dell’Unione bancaria europea, dopo il consolidamento dell’Euro come moneta comune, rappresenta una sfida decisiva per l’avvenire complessivamente delle economie, di cui le Banche sono gli indispensabili anelli di connessione, e per il benessere dei popoli.E’, quindi, in discussione il futuro stesso dell’Europa dopo settant’anni di pace in crescente libertà.Sono anche in discussione i principi di uguaglianza dei doveri e dei diritti dei cittadini d’ogni parte d’Europa.L’Unione europea deve, infatti, crescere non solo come un mercato aperto, ma innanzitutto come Istituzione garante di preventiva interdizione verso ogni rischio di disparità competitiva nella indispensabile uguaglianza dei punti di partenza dei cittadini e delle imprese di ogni genere nel mercato libero e regolato dell’Europa unita.Il processo ottocentesco di unificazione nazionale italiana ha prodotto grandi risultati, ma anche non ha risolto le forti sperequazioni fra le varie zone d’Italia, nonostante che le giovani Istituzioni nazionali di allora, appena unite dal Risorgimento, anteposero l’unificazione costituzionale e normativa che realizzarono in pochissimi anni.L’Unione europea oggi soffre innanzitutto la mancanza di una Costituzione che definisca doveri e diritti di tutti e di ciascuno.L’Europa soffre delle sperequazioni, fra mercato unico, moneta unica e incompleta unione bancaria, quando mancano norme uniche e non flessibili sulle fondamentali tematiche finanziarie, bancarie, del diritto societario, fallimentare e penale dell’economia.Se queste importanti contraddizioni non saranno superate in tempi ragionevoli, non nascerà la nuova Europa del dopo grande crisi, ma esploderanno ancor più forti le spinte neonazionaliste che potranno spigionare anche gravi rischi di nuove tendenze autoritarie.Queste sono questioni decisive che vedono al centro innanzitutto la nascente e complessa Unione bancaria europea e rimettono in discussione tutti i fondamentali risultati raggiunti in questi decenni che vengono scossi quotidianamente innanzitutto, ma non solo, dall’emergenza immigrazione. 

Eccellentissimi Capitani Reggenti,
Onorevoli, Eccellenze,
Signore e Signori, 

di fronte a queste nuove sfide a cui non ci si può sottrarre, confido che le Istituzioni e gli organismi economici delle nostre due Repubbliche possano sviluppare, sempre più, assieme anche nell’Unione Europea, dei percorsi paralleli che diano convergenti impulsi per garantire la pienezza delle libertà e dell’uguaglianza delle condizioni di partenza nella competitività della vita economica nella quale occorre progredire insieme.Gli ideali di libertà che ci accomunano ci impongono sempre nuove responsabilità per il progresso della civiltà in ogni sede, sia per sempre nuovi diritti e doveri, come in ambito bancario e finanziario, per una sempre maggiore fiducia verso gli organismi finanziari, sulla base di forme di trasparenza al tempo stesso complete e  più “semplici” per tutti e con un ripensamento dei nuovi meccanismi di “salvataggio interno” (bail in) delle banche che in varie parti d’Europa, e di recente in Italia, hanno mostrato molti limiti ed anche contraddizioni con l’articolo 47 della sempre vigente Costituzione della Repubblica Italiana che, senza equivoci, dispone che “la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme….”. In nome di questi alti ideali, sono particolarmente onorato e lieto di essere qui ad auspicare ancor più intensi obiettivi di collaborazione innanzitutto bancaria e finanziaria fra San Marino e l’Italia, nell’Unione Europea e in un mondo sempre più globalizzato.

Grazie.                                        

Antonio Patuelli          

Intervento del Presidente ABI alla cerimonia di insediamento dei nuovi Capitani reggenti

Il settore bancario e finanziario e la tutela del risparmio | [08/03/2016]

(8 marzo 2016) Audizione del Direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini presso la Commissione finanze e tesoro del Senato.

“Vorrei innanzitutto ringraziarvi, a nome del Presidente Patuelli e dell’Associazione Bancaria Italiana, per averci invitato a partecipare a questa indagine sulle condizioni del settore bancario e finanziario italiano e la tutela del risparmio, anche con riferimento alla vigilanza, la risoluzione delle crisi e la garanzia dei depositi europee. orrei innanzitutto ringraziarvi, a nome del Presidente Patuelli e dell’Associazione Bancaria Italiana, per averci invitato a partecipare a questa indagine sulle condizioni del settore bancario e finanziario italiano e la tutela del risparmio, anche con riferimento alla vigilanza, la risoluzione delle crisi e la garanzia dei depositi europee.L’ampiezza e l’articolazione dei temi oggetto dell’audizione odierna sono tali da non consentire, nei limiti di tempo oggi disponibili, una esaustiva e completa trattazione; diamo pertanto, fin d’ora piena disponibilità a contribuire ai lavori di Questa Commissione con ulteriori interventi e documentazione.L’intervento di oggi si concentra fondamentalmente sui lavori che stanno portando al completamento dell’Unione Bancaria, nei suoi tre pilastri: il meccanismo unico di vigilanza, il meccanismo unico di risoluzione delle crisi e il sistema di garanzia dei depositi. Oltre alle considerazioni sull’Unione bancaria, il documento offre considerazioni introduttive sul contesto di riferimento dell’attività bancaria e sulle implicazioni di sette anni di crisi, nonché alcuni commenti in materia di misure per il recupero dei crediti deteriorati e la necessità di una trasparenza semplice nel campo del rapporto tra mondo finanziario e clientela …

Il testo dell’audizione

Audizione del Direttore generale dell’ABI presso la Commissione finanze e tesoro del Senato

Riforma delle banche di credito cooperativo | [29/02/2016]

(29 febbraio 2016) ​Audizione del Direttore generale ABI Giovanni Sabatini presso la Commissione finanze della Camera dei deputati

​”Consentitemi innanzitutto di ringraziarVi, a nome del Presidente Patuelli e dell’Associazione Bancaria Italiana, per l’invito a presenziare a questa Audizione sul decreto legge 18/2016 recante misure urgenti per la riforma del credito cooperativo, la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze, il regime fiscale relativo alle procedure di crisi e la gestione collettiva del risparmio.Questa breve relazione si concentra fondamentalmente sulle misure recate dai Capi dal II al IV. Prima di entrare nello specifico dei singoli punti che a nostro avviso meritano la vostra maggiore attenzione e considerazione, riteniamo possa essere utile rammentare brevemente i tratti essenziali del contesto in cui si sta sviluppando l’attività bancaria, contesto dal quale le norme proposte prendono direttamente o indirettamente le mosse …”

Il testo dell’audizione

Audizione del Direttore generale ABI presso la Commissione finanze della Camera

Norme per l’educazione alla cittadinanza economica | [25/02/2016]

(25 febbraio 2016) ​Audizione del Direttore generale ABI Giovanni Sabatini presso la VII Commissione permanente Istruzione pubblica e beni culturali del Senato della Repubblica

​”Coglierò questa opportunità per esporvi le valutazioni dell’Associazione Bancaria Italiana sullo stato dell’educazione finanziaria nel nostro Paese, per presentare le azioni avviate con l’obiettivo di contribuire alla sua diffusione ed infine per fornire alcune osservazioni specifiche in merito ai contenuti del Disegno di Legge in discussione.E’ ampiamente riconosciuto come una più elevata educazione finanziaria incida sui sistemi economici, determinandone maggiore efficienza, competitività e innovazione. Parallelamente, all’ampliarsi dell’offerta di prodotti e servizi finanziari, per gli stessi consumatori l’educazione finanziaria diventa ormai una competenza imprescindibile. In questo contesto, è necessario accrescere sempre più la capacità dei cittadini di orientarsi nella “gestione” del proprio denaro, giungendo ad effettuare scelte pienamente consapevoli …”

Il testo dell’audizione

Audizione del Direttore generale ABI presso la Commissione Istruzione pubblica e beni culturali

Problematiche occupazionali nelle banche poste in risoluzione | [09/02/2016]

(9 febbraio 2016) Audizione ABI presso le Commissioni riunite finanze e lavoro pubblico e privato della Camera dei deputati

L​’ABI desidera anzitutto ringraziare le Commissioni VI e XI per l’interesse manifestato in merito alle problematiche di carattere occupazionale relative alle banche sottoposte a procedura di risoluzione.Al riguardo, occorre doverosamente premettere che l’Associazione, alla luce della normativa che regolamenta le anzidette procedure di risoluzione, non ha svolto e non è previsto che svolga uno specifico ruolo nell’ambito delle vicende che stanno interessando le quattro banche.Il Presidente del Comitato per gli affari sindacali e del lavoro, ha già manifestato ai Segretari generali delle Organizzazioni sindacali di settore la propria disponibilità ad un confronto per una riflessione sulle possibili conseguenze a carico dei lavoratori delle banche in risoluzione …

Il testo dell’audizione

Audizione ABI presso le Commissioni riunite finanze e lavoro pubblico e privato della Camera

Sme supporting factor | [19/01/2016]

(19 gennaio 2016) Audizione del Direttore generale ABI Giovanni Sabatini presso le Commissioni riunite finanze e attività produttive della Camera

​Lo “Sme supporting factor” è un fattore di mitigazione degli effetti restrittivi che gli accresciuti requisiti patrimoniali (richiesti dalla regolamentazione prudenziale post crisi) hanno inevitabilmente prodotto sulla capacità delle banche di erogare credito e come tale è uno strumento che occorre sia confermato nel quadro della normativa europea.  
Il presente testo è dunque volto a:

a) offrire elementi di valutazione circa la rischiosità dei portafogli di prestiti alle piccole e medie imprese rispetto a quelli alle grandi imprese e, dunque, sulla proporzionalità tra il rischio espresso da tali entità e  i requisiti patrimoniali previsti dalla regolamentazione europea e
b) fornire evidenze sul credito alle Pmi e le relative condizioni nel periodo precedente e successivo all’approvazione della norma al fine di poterne valutare gli effetti.

Il testo dell’audizione

Audizione del Direttore generale ABI alle Commissioni riunite finanze e attività produttive della Camera

Situazione del Settore bancario italiano | [09/12/2015]

(9 dicembre 2015) Audizione del Direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini, presso la Commissione Finanze della Camera

​In Italia le banche svolgono attività commerciale tradizionale … erogano credito e hanno una scarsa propensione agli investimenti in attività finanziarie in particolare in attività finanziarie complesse, come le attività di finanza, struttura altamente illiquide (cosiddetti attivi di ’’livello 3’’).
Inoltre, in Italia le banche le banche operano con bassi livelli di leva finanziaria, che significa elevati indici patrimoniali sull’attivo non ponderato per il rischio prestiti prevalentemente a imprese (Pmi in particolare). In ragione di queste caratteristiche la lunga crisi ha avuto diverse fasi e prodotto effetti differenziati tra Paesi e mercati bancari. In sintesi  

  • In Europa esistono differenti tipologie di banche a cui corrispondono differenti modelli gestionali;
  • ciascun modello è caratterizzato da un differente profilo operativo, un diverso portafoglio di business e di struttura di raccolta, oltre che una diversa rilevanza relativa del capitale e del grado di rischio sistemico;
  • ciascun modello è caratterizzato, quindi, da un diverso profilo di rischio;
  • alcuni di questi modelli sono la causa della crisi finanziaria, altri ne subiscono gli effetti: non è un caso che gli aiuti di Stato che hanno seguito la crisi si siano prevalentemente concentrati nelle banche che adottavano modelli bancari non tradizionali che le esponevano, con maggiore intensità, ai rischi di liquidità e di mercato anziché al tipico rischio di credito bancario;
  • gli effetti della crisi originata dalle grandi banche d’affari internazionali non commerciali si sono però riflessi in modo più marcato su chi adottava il tradizionale modello di banca commerciale, in particolare nella peculiare configurazione del business mix dei gruppi bancari italiani (molto credito alle PMI), per cui la relazione tra performance e ciclo economico è più forte.

Il testo dell’audizione

Audizione del Direttore generale ABI presso la Commissione finanze della Camera

Semplificazioni nel superamento delle emergenze per calamità | [26/11/2015]

(26 novembre 2015) Audizione del Direttore generale dell’ABI Giovanni Sabatini, presso la Commissione parlamentare per la semplificazione

​Illustre Presidente, Onorevoli Deputati e Senatori,

a nome del Presidente Antonio Patuelli e dell’Associazione bancaria italiana Vi ringrazio per averci invitato a partecipare a questa audizione conoscitiva dedicata al tema delle possibili semplificazioni nella gestione delle emergenze derivanti da calamità naturali.
Nel corso degli ultimi anni, l’Italia è stata colpita da una serie di eventi calamitosi particolarmente rilevanti. Tra questi, si ricordano in particolare il terremoto in Abruzzo dell’aprile del 2009 e quello nelle Regioni dell’Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto del maggio del 2012, nonché le alluvioni che hanno interessato e purtroppo continuano ad interessare l’intero territorio nazionale.
Per ciascuno di questi eventi sono state emanate specifiche disposizioni normative, al fine di superare la fase di emergenza e avviare la ripresa, che hanno direttamente interessato il settore bancario, da un lato, per alleviare nell’immediato le difficoltà delle popolazioni colpite attraverso la sospensione del rimborso dei finanziamenti e, dall’altro, per canalizzare i contributi pubblici stanziati per la ricostruzione. Inoltre, le banche sono state anche coinvolte nelle iniziative per raccogliere le donazioni attraverso la predisposizione di specifici strumenti di pagamento a condizioni di favore.
I Governi, tempo per tempo, sono stati tempestivi nell’emanazione dei predetti provvedimenti, tuttavia l’esperienza maturata evidenzia che, successivamente, nella fase di attuazione dei provvedimenti è stato necessario intervenire successivamente con modifiche chiarificatrici, in modo da dare certezze operative a beneficiari e banche.
Affinché tutti i soggetti interessati, e tra questi anche le banche, possano operare correttamente e tempestivamente in situazioni di difficoltà, che in molti casi coinvolgono sul territorio gli stessi intermediari, occorrono regole certe e, per quanto possibile, standardizzate e di facile implementazione, in grado di rispondere velocemente ai primi bisogni delle popolazioni colpite e, successivamente, alle esigenze di finanziamento per la ricostruzione e la ripresa dell’attività economica.
A tale riguardo, in relazione a medesimi eventi calamitosi, è opportuno che siano adottate le stesse regole e strumenti indipendentemente dall’ambito territoriale; ciò al fine di garantire parità di trattamento e di tutela nei confronti di cittadini che hanno subito danni a seguito delle calamità naturali.
Con riferimento alle due fasi attraverso le quali si articola l’intervento dello Stato in relazione ad eventi calamitosi, fase emergenziale e fase di ricostruzione, gli strumenti attivabili, per quanto di competenza del settore bancario, hanno diversa natura e caratteristiche.
Al riguardo, si forniscono di seguito alcune proposte in materia…

Il testo dell’audizione

Audizione del Direttore generale ABI presso la Commissione parlamentare per la semplificazione

Disegno di legge di stabilità 2016 | [02/11/2015]

(2 novembre 2015) ​Audizione del Direttore generale dell’ABI Giovanni Sabatini, presso le Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato

​llustri Presidenti, Onorevoli Senatori e Deputati,  a nome del Presidente Antonio Patuelli e dell’Associazione bancaria italiana Vi ringrazio per l’opportunità di esprimere le nostre considerazioni sul Ddl di stabilità 2016.Il Documento che vi presentiamo è suddiviso in due parti: 

  • nella prima si formulano osservazioni sull’impianto generale della manovra, anche nel quadro della più complessiva politica economica e di bilancio rimessa a punto con la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2015 e con il Documento Programmatico di Bilancio;
  • nella seconda si commentano le specifiche misure del provvedimento.

Il testo dell’audizione

Audizione del Direttore generale ABI presso le Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato