91^ Giornata mondiale risparmio | [28/10/2015]

(28 ottobre 2015)Intervento del Presidente
dell’Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli

Le banche in Italia sono fra i protagonisti della ripresa. I dati finora inediti, relativi ai primi nove mesi del 2015, rispetto al corrispondente periodo di un anno fa, vedono crescite delle nuove erogazioni di mutui alle famiglie del 92,1% (con il 30% di surroghe) e del 16,2% per i nuovi prestiti alle imprese.I tassi si mantengono ai minimi della storia d’Italia, nonostante che lo “spread” influisca anche sulla raccolta bancaria. La “forbice” fra i tassi sui nuovi prestiti e sui mutui e i costi di raccolta in Italia è più ridotta di quella perfino della Germania. Il Presidente della Bce, Mario Draghi, ha rilevato i notevoli miglioramenti del credito in Italia. La Bce ha constatato che la Repubblica Italiana ha speso meno di tutti nell’Eurozona per aiuti alle banche, anzi che è risultato l’unico Stato che vi ha ottenuto un guadagno netto. I risparmi depositati e investiti in banca vengono trasformati in prestiti a famiglie e imprese italiane: questo circuito virtuoso sostiene la ripresa.Il nuovo clima di maggiore fiducia che respiriamo in Italia dipende da vari fattori che convergono nel favorire la ripresa: le banche in Italia hanno effettuato sforzi colossali, senza “regali” di fondi pubblici, con grandi accantonamenti a fronte dei costi della crisi e con aumenti di capitale, in attesa che un’adeguata redditività bancaria favorisca circuiti virtuosi. Le banche, tutte private in Italia, sono anche impegnate nei salvataggi di quelle commissariate: decisivi sono gli interventi dei Fondi interbancari di tutela dei depositi che operano solo con risorse bancarie private e senza “aiuti di Stato”.Sono state e sono fondamentali la cultura, la metodologia e la vigilanza della Banca d’Italia e ora anche della Bce che non vengono certo incrinate da accuse incredibili, non dimostrate in alcun modo e illecitamente propalate. La Bce ha attivato misure di politica monetaria che contribuiscono alla maggiore solidità dei mercati inanziari.La solidità dell’Euro è una premessa fondamentale per mercati finanziari sani. Monete deboli e finanze pubbliche disordinate appesantiscono le attività produttive. I ricordi delle crisi della Lira italiana sono ormai lontani, ma non vanno dimenticati. Prima della Lira italiana, le valute pre unitarie erano ancora più deboli e gli spread raggiungevano frequentemente  addirittura i tremila punti base!Diamo atto a questo Governo delle riforme costruttive per la ripresa, per la riduzione della pressione fiscale, la modernizzazione del mercato del lavoro e della legislazione fallimentare, per il recupero dei crediti, per il trattamento fiscale delle perdite su crediti in linea con la media europea e per la certezza del diritto per i reati fiscali e per il calcolo degli interessi abolendo l’anatocismo. Infatti, quando sarà approvata la bozza di delibera del Cicr, il debitore dovrà pagare entro due mesi gli interessi dovuti per il debito contratto nell’anno pregresso. Solo se non pagasse tali interessi dopo il termine previsto, il debitore dovrebbe contrarre un nuovo debito.Apprezziamo altresì gli sforzi del Governo per velocizzare la giustizia civile e per cercare, d’intesa con la Commissione europea, nuove vie per rendere più efficiente il mercato dei crediti deteriorati, senza ripetere le esperienze nazionali adottate non in Italia, in anni passati.La ripresa può  e deve svilupparsi in maniera solida rafforzando la competitività di tutto il mondo produttivo italiano nella società aperta e complessa e nei mercati. E’ fondamentale aver sempre ben chiara e coerente l’identità dell’Italia come partner fondamentale nell’Occidente e in un’Europa che va riformata e sviluppata non solo nel mercato unico, ma nelle Istituzioni, anche con una Costituzione per l’Europa, perché la legalità della democrazia costituzionale è l’antidoto ai rischi di decadenza e di disgregazione europea e alla demagogia.La crisi greca e i problemi dell’immigrazione evidenziano che è indispensabile e urgente un salto di qualità costituzionale dell’Unione europea.La competizione nei mercati non attende e gli “esami”, innanzitutto per le banche, non finiscono mai.L’orgoglio italiano deve essere rivolto anche alle grandi trasformazioni realizzate dalle banche in Italia, indispensabili anelli delle catene produttive.Non favorisce, però, le aggregazioni bancarie e societarie la vecchia normativa italiana sull’IVA infragruppo che va superata per allinearci anche su questo alle migliori pratiche europee.I prossimi “esami” sulle banche europee ne valuteranno le distinte qualità e realizzeranno anche un primo bilancio dell’Unione bancaria europea, nata proprio un anno fa, che deve garantire regole identiche per tutte le banche vigilate, senza privilegi per alcuno, assicurando l’uguaglianza dei punti di partenza nella competizione di mercato e la stabilità nelle regole sui requisiti patrimoniali bancari prospettici che non possono cambiare di continuo.Occorre anche un maggiore coordinamento fra le diverse Autorità europee, come hanno recentemente chiesto anche la Federazione Bancaria Europea e l’Associazione bancaria tedesca.Anche sui titoli degli Stati occorre certezza del diritto prospettica per smentire le ipotesi di assorbimento patrimoniale da parte delle banche per tali investimenti: così si eviteranno penalizzazioni e rischi per le economie e le finanze pubbliche.Ugualmente non possono essere rimessi in discussione gli incentivi europei per i prestiti alle piccole e medie imprese (Sme Supporting factor), proprio in una fase così importante per la ripresa: è una questione decisiva per favorire l’afflusso dei prestiti alle Pmi.Le economie complessivamente e gli Stati nazionali concorrono fra loro nella competizione sui mercati, con le regole, l’efficienza delle Istituzioni e della Pubblica amministrazione, con le misure innanzitutto fiscali che possono attrarre i capitali nazionali ed internazionali per gli investimenti nelle diverse aree del mercato unico.Occorre anche rimuovere anomalie e contraddizioni fra norme fiscali nazionali, regole europee e principi contabili internazionali.Tutto si tiene, come abbiamo convenuto con le rappresentanze sindacali nella premessa al nuovo Contratto nazionale di lavoro dei bancari.Così come deve essere preminente la convinzione che la legalità deve prevalere in ogni aspetto della vita civile ed economica: non è immaginabile che possa competere, su un piano di parità, un’Italia oppressa da una intollerabile evasione fiscale.Per la ripresa occorre un più diffuso spirito etico-fiscale. Il primo gennaio prossimo entreranno in vigore le nuove regole europee, recepite anche dalla Repubblica Italiana, sulla gestione delle eventuali future crisi bancarie.Fin da luglio la Banca d’Italia e conseguentemente l’ABI, la Fondazione per l’eEducazione finanziaria e le banche in Italia, con molte iniziative, hanno chiarito e continueranno ancor più a divulgarne il contenuto, a cominciare dal “bail-in” che è una misura eccezionale ed estrema di salvataggio in casi di eventuali future drammatiche crisi che saranno assai più difficili e rare, viste le tante qualificate misure di vigilanza prudenziale che sono state introdotte negli ultimi anni per evitare nuove crisi bancarie.Quindi il “bail-in” sarà l’eccezione estrema, non certamente la regola!I risparmiatori debbono e possono evitare ingiustificate preoccupazioni generalizzate, ma devono essere consapevoli che le scelte sul risparmio debbono essere attente e responsabili sempre, come quando si compra la casa.Inoltre in Italia è sempre vigente l’articolo 47 della Costituzione: “la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme………”.L’art.47 della Costituzione è una indicazione programmatica che non è superata dalla possibilità estrema di ricorso al “bail-in” che deve essere prevenuta e sventata dalla sana, lungimirante e prudente gestione bancaria, con la Vigilanza delle Autorità.In Italia sono stati fatti fondamentali passi in queste direzioni, nella consapevolezza che il disordine finanziario è una pessima premessa per ogni attività economica e civile.  Stiamo vivendo mesi decisivi per la ripresa in Italia e in Europa: la “rivoluzione bancaria” è in atto soprattutto in Italia e sta dando frutti.Le famiglie e le imprese in Italia stanno iniziando a cogliere le potenzialità offerte e investono: le banche le assistono come si vede innanzitutto dal record di incrementi nei mutui.Le imprese sane e trasparenti che investono, trovano il mercato bancario in competizione per finanziarle. Non ci sono alibi per nessuno. Lo scetticismo preconcetto è una malattia morale, frutto della lunga crisi, e va sconfitto. Non serve né il cronico pessimismo, né un eventuale superficiale ottimismo. Serve una nitida e decisa forza di volontà, razionale e costruttiva.
Le banche in Italia sono impegnate a fondo per la ripresa morale ed economica.

Videoservizio Class Cnbc con alcuni stralci della relazione del Presidente dell’ABI

Intervento del Presidente dell’ABI Antonio Patuelli

Recepimento direttiva Brdd | [27/10/2015]

(27 ottobre 2015) Audizione del Direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini, presso la Commissione Finanze e tesoro del Senato

​Signor Presidente, Onorevoli Senatori, A nome del Presidente, Antonio Patuelli, e dell’Associazione Bancaria vorrei innanzitutto ringraziarVi dell’invito a partecipare a questo ciclo di Audizioni conoscitive dedicato al recepimento nell’ordinamento italiano della direttiva europea n. 59 del 2014 che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi (Brrd – Bank recovery and resolution directive).Il tema oggetto dell’odierna audizione deve essere collocato all’interno dell’ innovativo progetto dell’Unione Bancaria in cui il settore bancario italiano si trova a operare. L’Unione Bancaria si fonda su tre pilastri: il sistema unico di vigilanza, il sistema unico di risoluzione delle crisi e il sistema di garanzia dei depositi.  Con riferimento al primo pilastro, dal 4 novembre 2014 è entrata in vigore la nuova architettura di vigilanza europea. L’accentramento a livello comunitario delle funzioni di vigilanza prudenziale e, dal prossimo anno, della responsabilità della gestione e risoluzione delle crisi bancarie, ha avuto l’effetto di cambiare l’ottica di vigilanza di tutte le banche, che da prevalentemente nazionale è diventata europea. Il secondo pilastro, il meccanismo unico di risoluzione è in parte oggetto dell’odierna audizione, in quanto la direttiva Brrd ne costituisce il fondamento normativo. La terza componente del mercato unico bancario, quella dei sistemi di garanzia dei depositi, è ancora in corso di definizione a livello europeo.

Il testo dell’audizione

Audizione del Direttore generale ABI presso la VI Commissione finanze e tesoro del Senato

Risanamento e risoluzione degli enti creditizi | [20/10/2015]

(20 ottobre 2015) Intervento del Direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini, al Seminario istituzionale svoltosi presso la Commissione Finanze della Camera dei deputati

Signor Presidente, Onorevoli deputati, A nome del Presidente, Antonio Patuelli, e dell’Associazione bancaria vorrei innanzitutto ringraziarVi dell’invito a partecipare all’odierno incontro dedicato al recepimento nell’ordinamento italiano della direttiva europea n. 59 del 2014 che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi (Brrd – Bank recovery and resolution directive).Il tema oggetto dell’odierna audizione deve essere collocato all’interno dell’innovativo progetto dell’Unione bancaria in cui il settore bancario italiano si trova a operare. L’Unione Bancaria si fonda su tre pilastri: il sistema unico di vigilanza, il sistema unico di risoluzione delle crisi e il sistema di garanzia dei depositi.  Con riferimento al primo pilastro, dal 4 novembre 2014 è entrata in vigore la nuova architettura di vigilanza europea.  L’accentramento a livello comunitario delle funzioni di vigilanza prudenziale e, dal prossimo anno, della responsabilità della gestione e risoluzione delle crisi bancarie, ha avuto l’effetto di cambiare l’ottica di vigilanza di tutte le banche, che da prevalentemente nazionale è diventata europea.  Il secondo pilastro, il meccanismo unico di risoluzione è in parte oggetto dell’odierna audizione, in quanto la direttiva Brrd ne costituisce il fondamento normativo.  La terza componente del mercato unico bancario, quella dei sistemi di garanzia dei depositi, è ancora in corso di definizione a livello europeo …

Il testo dell’intervento

Intervento del Direttore generale ABI al seminario svoltosi presso la Commissione finanze della Camera

Flessibilità pensionistica | [23/09/2015]

(23 settembre 2015) Audizione ABI presso l’XI Commissione permanente lavoro e previdenza sociale della Camera dei deputati

L’​ABI desidera anzitutto ringraziare per l’opportunità di partecipare alla presente audizione sui progetti di Legge AC 857 e AC 2645 e abbinati inerenti all’introduzione di maggiore flessibilità nell’accesso dei lavoratori al trattamento pensionistico obbligatorio.Come noto, la riforma Fornero (Legge n. 214 del 2011) ha modificato, tra l’altro, l’impianto normativo complessivo del sistema pensionistico pubblico. In particolare, le nuove disposizioni hanno incrementato i requisiti di accesso al trattamento pensionistico in misura significativa.Il prolungamento della vita attiva dei lavoratori, obiettivo principale della riforma previdenziale, ha irrigidito i meccanismi di uscita dal mercato del lavoro e, conseguentemente, ha inciso in modo radicale sulle opportunità di turn over del personale.Tale processo è strettamente connesso con il costante invecchiamento della popolazione e del progressivo aumento della permanenza del personale al lavoro …

Il testo dell’audizione

Audizione ABI presso la Commissione permanente lavoro e previdenza sociale della Camera

Riforma del mercato del lavoro (Jobs act) | [06/07/2015]

(6 luglio 2015) ​Audizione ABI presso l’XI Commissione lavoro pubblico e privato della Camera dei deputati

​Gli schemi di Decreto Legislativo oggi in esame costituiscono gli atti con i quali è destinato a concludersi il percorso di riforma del mercato del lavoro, in attuazione dei principi di delega contenuti nella legge n. 183 del 2014 (jobs act).Va riconosciuto, anzitutto, come, nel tempo di sei mesi stabilito dalla delega, sia stato dato corpo ad un complesso progetto riformatore che ha affrontato gran parte delle problematiche emerse in diversi decenni nella disciplina del mercato del lavoro.Si tratta di interventi che toccano diverse tematiche che assumono rilievo sia nell’ottica della più volte annunciata finalità di razionalizzazione e semplificazione della normativa in materia di lavoro esistente, sia con riguardo alla riorganizzazione del sistema degli ammortizzatori sociali.Considerata la ristrettezza dei tempi a disposizione per l’approvazione definitiva dei testi normativi, ABI, nell’esprimere un generale apprezzamento per il lavoro complessivamente svolto dal legislatore, concentrerà le proprie considerazioni e proposte emendative soltanto su taluni istituti che assumono maggior rilievo per il settore bancario.

Il testo dell’audizione

Audizione ABI presso la Commissione lavoro pubblico e privato della Camera dei deputati

Legge annuale per il mercato e la concorrenza | [10/06/2015]

(10 giugno 2015) Audizione del Direttore generale ABI Giovanni Sabatini presso le Commissioni riunite finanze e attività produttive della Camera

Signor Presidente ​Onorevoli Deputati,in primo luogo, ringrazio vivamente a nome dell’ABI, del suo Presidente Antonio Patuelli, per l’invito a intervenire a questa Audizione, nella speranza di fornire un utile contributo ai lavori delle Vostre Commissioni. Sono lieto di questa preziosa occasione che mi consente di testimoniare la posizione del mondo bancario su una tematica così rilevante per la competitività del sistema Paese.In relazione al Capo VI del DDL in esame, è importante sottolineare preliminarmente che dal 4 novembre 2014 ha preso avvio il Meccanismo di Vigilanza Unico (MVU), primo pilastro del più ampio progetto di UnioneBancaria che si completa con il Meccanismo Unico di Risoluzione delle Crisi e il Sistema di Garanzia dei Depositi.Questo è l’inizio di un nuovo e più avanzato percorso che vede impegnato l’intero mercato bancario europeo e che richiede riflessioni importanti circa la necessità di “ragionare” d’ora in poi, a tutti i livelli – legislatori, imprese, banche – in termini europei.Qualsiasi nuova normativa che impatta sul settore bancario deve tener conto di questo fatto nuovo. In tale contesto anche le norme che disciplinano i servizi di pagamento e la comparabilità dei prezzi dei servizi bancari in generale non possono sfuggire ad una logica totalmente europea, poiché anche in questo segmento il permanere di regole nazionali si porrebbe in netta contraddizione con i principi fondanti dell’Unione Bancaria e dell’integrazione del mercato finanziario dei paesi dell’Area dell’Euro. Ciò è tanto più vero nel caso in cui già esistano normative emanate a livello europeo che regolamentano il tema, come è il caso dell’art. 24 del DDL che incide su una delle materie già normate dalla Direttiva europea n. 92/2014, sulla comparabilità delle spese dei conti di pagamento, il trasferimento di tali conti e l’accesso ai conti di base (“Comparability of fees related to payment accounts, payment account switching and access to payment accounts with basic features” – Payment Accounts Directive – PAD). Analoga considerazione riguarda l’art. 25 del DDL che incide su orientamenti espressi dal legislatore europeo nella direttiva 2014/177EU sulla disciplina dei mutui ipotecari (CARRP). Si tratta di Direttive emanate a valle di un ampio processo consultivo cui l’Associazione Bancaria Italiana ha partecipato fattivamente fornendo uno specifico contributo alla luce della propria esperienza in ambito nazionale.

Il testo dell’audizione

Audizione del Direttore generale ABI alle Commissioni riunite finanze e attività produttive

Reti d’impresa: Risoluzione Taranto | [05/05/2015]

(5 maggio 2015) Audizione ABI presso la X Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera sulla Risoluzione Taranto n.ro 7-00574

Illustre Presidente, Onorevoli deputati,  in primo luogo, ringrazio vivamente a nome dell’ABI, del suo Presidente Antonio Patuelli e del Direttore Generale Giovanni Sabatini, per essere stati chiamati ad esprimere le nostre valutazioni sulla Risoluzione Taranto riguardante la valorizzazione dei contratti di rete. L’Associazione Bancaria Italiana ritiene che sia stato un passo importante l’introduzione del contratto di rete nel nostro ordinamento. Tale istituto consente infatti alle imprese di aggregarsi per la realizzazione di specifici obiettivi di produzione, innovazione, commercializzazione o di messa in comune di servizi, senza perdere la propria individualità e autonomia aziendale.  Per le imprese aderenti, tale forma di aggregazione può rappresentare una prima sperimentazione di lavoro comune su specifici obiettivi, che potrà eventualmente evolvere verso forme di collaborazione più strutturate, e comunque in grado di superare il limite dimensionale tipico delle aziende italiane.

Il testo dell’audizione

Audizione ABI presso la Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera

Documento di economia e finanza 2015 | [21/04/2015]

(21 aprile 2015) Audizione del Vice Direttore generale ABI Gianfranco Torriero presso le Commissioni congiunte Bilancio del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati

Illustri Presidenti, Onorevoli senatori e deputati, ci fa particolarmente piacere essere stati chiamati a questa Audizione per esprimere il punto di vista del settore bancario italiano sulle linee diprogrammazione economica e finanziaria per il quadriennio 2015-19.Consentitemi di ringraziarvi anche anome del Presidente dell’ABI, AntonioPatuelli, e del Direttore generale, Giovanni Sabatini, per l’invito che aveteinteso rinnovarci.L’occasione di confronto è utile anche perché il Documento di economia e finanza (Def), si presenta ormai come un corpus di informazioni e documentazione davvero molto ricco, una base irrinunciabile per esprimere valutazioni non soltanto su stato e tendenze dell’economia e della finanza pubblica, ma anche sulle molte diramazioni del percorso di riforma che il Paese ha intrapreso.
Sotto il profilo bancario questo DefEF è il primo che viene redatto nel nuovo contesto dell’Unione Bancaria Europea, avviatasi dal 4 novembre scorso, che impone ancora di più la necessità di norme nazionali uguali a quelle presenti negli altri paesi dell’area dell’euro per creare condizioni operative per le banche operanti in Italia tali da poter effettivamente ed efficacemente sostenere, tramite finanziamenti, l’economia reale.Nel presente documento sviluppiamo considerazioni lungo due principali direttrici:

  • sull’impostazione generale della politica economica e dell’azione riformatrice;
  • sui provvedimenti programmati che potranno avere diretto impatto sul settore bancario italiano

Il testo dell’audizione

Audizione del Vice Direttore generale ABI presso le Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato

Emersione della legalità | [13/04/2015]

(13 aprile 2015) Audizione ABI nell’ambito dell’indagine conoscitiva in merito all’esame di alcune proposte di legge recanti ​“Misure per favorire l’emersione alla legalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata”.
Commissione Giustizia della Camera dei deputati.

Signor Presidente, Onorevoli Deputati,in primo luogo, ringrazio vivamente a nome dell’ABI, del suo Presidente e mio personale per l’invito a intervenire a questa Audizione, nella speranza di fornire un utile contributo ai lavori della Vostra Commissione. Sono lieta di questa preziosa occasione che mi consente di testimoniare la posizione dell’industria bancaria su una tematica così nevralgica per il settore bancario e per il Paese tutto.L’analisi dell’applicazione del Codice Antimafia, le iniziative in atto della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, nonché i diversi progetti di legge di riforma del predetto Codice all’esame del Parlamento – primi fra tutti quelli all’esame della Vostra Commissione – costituiscono una preziosa occasione per soffermare l’attenzione su alcuni rilevanti aspetti della tematica sui quali il mondo bancario ha svolto iniziative e riflessioni.Il contributo dell’ABI e del settore bancario e finanziario è stato caratterizzato nel tempo da una costante e proficua collaborazione con le Autorità coinvolte nel contrasto dell’illegalità.A testimonianza del fattivo impegno del mondo bancario nel contribuire non solo nell’attività di contrasto ai fenomeni criminali, ma anche nel recupero dell’economicità e trasparenza delle attività imprenditoriali, l’Associazione ha da tempo offerto pieno sostegno per il supporto e l’ottimizzazione della gestione dei beni e delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata.

Il testo dell’audizione

Audizione ABI presso la Commissione Giustizia della Camera dei deputati

Indagine conoscitiva su ‘Piano di investimenti per l’Europa’ | [25/03/2015]

(25 marzo 2015) Audizione congiunta di Luigi Abete Presidente FeBAF, Giovanni Sabatini Direttore Generale ABI, Dario Focarelli Direttore Generale ANIA

Signor Presidente ed onorevoli deputati, la Federazione banche assicurazioni e finanza (FeBaf), insieme alle sue associazioni fondatrici, l’Associazione bancaria italiana (ABI) e l’Associazione nazionale delle imprese assicuratrici (Ania), ringraziano questa Commissione per averle invitate a presentare le proprie osservazioni e valutazioni sul Piano di investimento per l’Europa (c.d. Piano Juncker) e sulla relativa Proposta di regolamento del Fondo europeo per gli investimenti strategici (Feis).Questo documento rappresenta nella prima parte un quadro di sintesi della posizione dell’industria finanziaria italiana – aderiscono alla Federazione, infatti, oltre ad ABI ed Ania, anche Assogestioni, Aifi, Assofiduciaria, Assoimmobiliare, Assoprevidenza, Assosim – ed affida ad una seconda e terza parte le questioni specifiche relative ai comparti bancario e assicurativo.

Il testo dell’audizione

Audizione congiunta di ABI, FeBAF e Ania alla V Commissione Bilancio della Camera